(Ventotto)

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Passò un mese da quando ero al Manor, il trio mi aveva inviato una lettera dicendomi che avevano trovato il medaglione, ma serviva la spada di grifondoro per distruggerlo, Ron se ne era andato, era troppo preoccupato per la su famiglia, da quando se ne era andato Hermione era triste, ma stava dando del suo meglio per cercare la spada di grifondoro.
Ero nella mia stanza, con Draco non stavamo insieme, lui ogni volta che passavo mi guardava, era difficile trattenersi dal toccarlo, baciarlo, ci salutavamo solamente per non dare sospetti, sentivo gli occhi di Bellatrix su di me, sospettava che io nascondessi qualcosa, ed era vero, ogni volta che ero con i mangiamorte al tavolo mi saliva il cuore in gola, sentivo le urla dei prigionieri,  ma i miei genitori non erano qui, non sono mai stati qui, ero venuta qui anche per cercarli, ma loro non erano qui.

Una sera al Manor non c'era nessuno, era perfetto, tutti i mangiamorte erano con Voldemort, decisi di entrare nello studio dove si rifugiava colui che era mio padre, inizia a cercare, iniziai ad aprire cassetti della scrivania, ad aprire tutti i libri possibili immaginabili dentro in quella stanza, ma niente, non ho trovato niente, rimisi tutto apposto, mi incamminai per uscire quando una piccola scatola sotto ad una lampada a forma di Serpente attirò la mia attenzione, apri di corsa la scatola e dentro c'era solamente una foto di una ragazza, assomigliava a me, era identica a me, era la mia vera madre, senti dei passi e rimisi la foto a posto e usci di corsa dall'ufficio, mentre chiudevo la porta, senti qualcuno che si schiari la gola, mi era salito il cuore in gola, afferrai la mia bacchetta e mi girai di scatto e lo spinsi al muro con la bacchetta puntata sotto il mento, poi mi resi conto che era Draco, feci un sospiro di sollievo con lo vidi,
-Draco cazzo, mi hai fatto prende un colpo!- gli dico mentre rimetto la bacchetta nella mia tasca
-cosa ci facevi li dentro Wilson?- mi chiede chiamandomi con il mio vero cognome,
-è Klark Draco! Te lo vuoi mettere nella testa?- alzo gli occhi al cielo, e mi allontano da lui
-lo so, ma mi diverto a farti arrabbiare- cammina verso di me e ci allontaniamo dallo studio
-non mi hai mai visto arrabbiata Malfoy!-
-se se, comunque cosa ci facevi li dentro? Se lo scopre sei morta!- mi dice mentre mi afferra la mano per bloccarmi, i nostri occhi ora si guardano, non ci guardavamo cosi da quando ero diventata una mangiamorte a tutti gli effetti, non potevo dirgli che avevo trovato una foto di una donna uguale a me, e che fosse la mia vera madre, Non potevo, o almeno non potevo dirglielo qui,
-non posso dirtelo, non qui- gli dico levando la mia mano nella sua
-che cosa state facendo voi due qui??- il panico iniziò a salire quando sento un mangiamorte dietro di noi, guardo Draco spaventata,
-stai tranquillo Yaxley stavamo facendo un giro per controllare il Manor- dice Draco guardandolo
-bene, dovete venire con me, il signore Oscuro ci vuole parlare- ci dice a entrambi, io e Draco ci guardiamo e lo seguiamo, non riuscivo a calmarmi sentivo che qualcosa stava per andare storto quella sera, salimmo le scale per andare nella sala dove si tenevano sempre le riunioni, stavo pensando che se sarei stata qualche minuto in più dentro all'ufficio mi avrebbero scoperta, ma per fortuna c'era Draco.

Eravamo tutti seduti intorno al tavolo, io ero seduta davanti a Draco, Voldemort ci stava dicendo che non stavamo dando del nostro meglio per cercare Harry Potter,
-bene, ho bisogno che mi cerchiate Harry Potter e che me lo consegnasse e una volta consegnato lo ucciderò-
-mio signore, posso essere io ad ucciderlo per lei signore- dice Bellatrix porgendosi davanti a lui, alzo gli occhi al cielo, odiavo Bellatrix,
-Grazie mille Bellatrix, ma devo essere io a ucciderlo- prese la sua bacchetta e fece avanzare una Professoressa della nostra scuola che stava volteggiando in aria in lacrime, la donna suppliva il professor Piton, ma lui non poteva fare nulla per aiutarla, non poteva tradire il signore Oscuro, avrebbe perso la sua fiducia, con la bacchetta impugnata Voldemort la puntò contro la donna e senza pensarci due volte disse la maledizione senza perdono
-Avada Kedavra- e la donna giace sul tavolo in lacrime
-Nagini, la cena- fece avanzare il serpente, il cuore stava accelerando sempre di più avevo paura non per quello che era appena successo, ma sentivo che qualcosa non andava, mi incominciò a girare la testa, mi sentivo debole mi alzai di scatto, fissando Draco, i miei occhi si riempirono di oscurità, le mie mani sudate, la mia pelle fredda, prima di svenire mimo con la bocca il nome di Harry a Draco.

-cazzo!- sussurro tra me e me,
-Tu, prendila e porta nella sua camera, deve ancora abituarsi- dice Voldemort a un mangiamorte,
-no!- dico fermandolo,
-la porto io mio signore- gli dico
-bene, se ci tieni cosi tanto- non me lo faccio riprendere e la prendo in braccio e la porto via da li, mentre salivo le scale sentivo il Signore Oscuro strillare,
-nooo, ha distrutto anche il medaglione, come ha fatto! Cercatelo, ovunque, ora!- chiusi la porta facendo un incantesimo e ho posato Sam sul mio letto, sapevo che la potevo mettere in pericolo portarla nella mia camera, potevano scoprire tutto, ma qui almeno potevo proteggerla, la sua pelle pallida fredda, le sue labbra, la amavo, ed era la cosa che mi faceva andare avanti, a fare le scelte giuste, mi aveva cambiato, mi aveva salvato, solo lei poteva farlo, presi una coperta e gliela misi sopra, si svegliò aprendo quei occhi azzurri che si era fatta per la copertura gli tolsi gli occhiali e la baciai sulla fronte.
-che cosa è successo?- gli chiedo dolcemente mentre gli accarezzo i capelli
-Draco, Harry ha distrutto il medaglione, non so perchè l'ho visto e sentito, ma ce l'ha fatta!- mi dice mentre mi guarda,
-ne mancano solamente 2- mi dice mentre si riaddormenta fra le mie braccia, la stringo a me per non farla scappare, ero felice che Harry stesse distruggendo gli Horcrux, anche se nn andavo d'accordo, non lo volevo morto.
Ora dovevo proteggerla. Qualsiasi cosa stesse succedendo, qualsiasi cosa gli stesse succedendo, dovevo proteggerla, glielo dovevo, la amavo e non potevo pensare a una vita senza di lei.
La amavo.
Ed era l'unica cosa che mi faceva andare avanti!

Him, me and heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora