Capitolo 11

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Capitolo 11: Sogni appesi e dispute dolorose

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Capitolo 11: Sogni appesi e dispute dolorose

Rose tremava di paura.

Continuava a scuotere il capo, cercando di convincere sua madre a non farle fare qualcosa che, evidentemente, non voleva fare.

—Mamma non voglio farlo nemmeno io!— protestò una Clarissa di sette anni affianco tenendo la mano destra della madre, una Rose in miniatura, alta circa quanto la sorella "maggiore", teneva l'altra guardando la madre in preghiera.

Aveva i capelli rossi ribelli anche all'epoca e le arrivavano al sedere a quel tempo!

La bambina era spaventata, qualsiasi cosa la madre volesse farle fare non voleva farla.

Guardò nella stessa direzione che sua madre stava guardando e vide degli occhi gialli come quelli di un gatto.

—Fallo Magnus— ordinò sua madre all'uomo dagli occhi particolari, poi si svegliò.

—Mamma!— urlai alzandomi a sedere di scatto.

Avevo il respiro affannato mentre mi guardava attorno.
Vidi che ero in una camera che non riconoscevo, non era la mia solita camera dalle perfette pareti tappezzate di stelle e foto, ma una camera più grande ed elegante.
Questo mi mandò ancora più nel panico, ma poi mi rilassai ricordandomi di essere nell'istituto.

Sospirai e mi presi la testa tra le mani, cercando di calmare il respiro.

Cosa avevo appena visto? Era un incubo? O... un ricordo, magari?

Proprio non riuscivo a capire, io volevo solo tornarmene a casa con mia sorella, mia madre e il mio migliore amico.
Ma ormai sapevo che nulla, anche tornata a casa, sarebbe stato come una volta.

Luke ci aveva voltato le spalle, dalle parole di Clary, e Simon era stato rapito dai vampiri, per poi essere salvato da me, Clary e degli Shadowhunters! Insomma, cosa poteva esserci più di normale?

Mi scoppiava la testa e cercavo di farmi venire le lacrime agli occhi per sfogarmi in qualche modo, ma lacrime da spendere non ne erano rimaste e poi, pensandoci lucidamente, non ero il tipo che piangeva troppo.

O almeno lo credevo, visto che negli ultimi giorni non avevo fatto altro che disperarmi e piangere nonostante il mio volere di non farlo.
Cosa mi stava succedendo? Cosa stava succedendo alla forte Rose che conosceva? Anche Simon lo aveva notato, e me lo aveva detto in faccia:
"... ma tu stai piangendo... non ti vedo piangere da anni."

Impossible ➪ Alec LightwoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora