-Che cos'è quel simbolo?- chiese Simon guardando meglio il creato di mia sorella.
Era tutto perfetto ma quel simbolo emanava in me un senso di inquietudine che mi portò a distogliere lo sguardo da esso per portarlo sul mio migliore amico che aveva un'espressione curiosa.
-Non ne ho idea, in realtà non volevo disegnarlo- mormorò Clary guardando meglio quella che avevo il sospetto fosse una runa.
-Lo sapete che ci sono persone che si sono svegliate parlando francese?- disse Maureen a me e Clary.
Quando stavo per fargli notare che non era una cosa chissà quanto strana lei aggiunse la chicca.
-Senza nemmeno averlo mai studiato- finì per poi posare la sua bomboletta spray assieme a Simon.
Guardai ancora un po' la runa e poi non ce la feci più.
-Io vado a prendere un gelato- esclamai vedendo un camioncino lì vicino.
-Gelato? Sei proprio sicura Aurora?- mi chiese scettico Simon con un sopracciglio alzato, chiamandomi con il mio secondo nome.
-Naturalmente Lewis- sorrisi per poi guardare Clary.
-Tu vuoi qualcosa?- le chiesi e lei scosse il capo in un "no".
-Maureen?- interrogai l'altra ragazza che scosse il capo con un sorriso riconoscente.
-Bene, allora vado- sospirai iniziando a camminare ma la voce di Simon mi fermò.
-Hey! E a me non lo chiedi?- esclamò indignato guardandomi offeso.
-Vorresti qualcosa Simon?- ridacchiai guardandolo.
-Mi prendi un po' di gelato anche a me?- sorrise innocente e non potei non annuire.
Una volta ripresa la mia piccola camminata verso il camioncino presi due gelati uno al cioccolato per me e uno a vaniglia per Simon, il suo preferito.
Durante il viaggio di ritorno però sentii qualcuno sbattermi contro facendomi quasi cadere il mio adorato gelato.
-Sai al mio paese di solito di chiede scusa quando ci si scontra con qualcuno- sospirai offesa vedendo che il ragazzo non si era nemmeno voltato per scusarci.
Al suono della mia voce si voltò e mi guardò confuso.
Le sue iridi iridi blu si scontrarono con le mie castane e rimasi immobile, come paralizzata.
Lui guardava me, io guardavo lui e onestamente non riuscivo a smettere.
Sentivo in cuore battere e un senso di disagio mischiato a curiosità invadermi.
Più lo guardavo più mi domandavo cosa si nascondesse davvero dietro quello sguardo di ghiaccio.
"Gli occhi sono lo specchio dell'anima" dicevano, eppure io vedevo solo sentimenti freddi e vuoti in quegli occhi che ora sembravano più confusi che mai. Il clacson di una macchina mi risvegliò da quell'incanto dannatamente inspiegabile mentre il mio cervello riprendeva coscienza e riprendeva facoltà di movimento
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Impossible ➪ Alec Lightwood
FanficRose Aurora Fray è una ragazza perfettamente normale: vuole studiare alla migliore accademia musicale di Brooklyn e vive con la madre Jocelyn e la sorella gemella Clary nel loro umile appartamento di New York. Passa le sue giornate tra le note music...