01) Schiavitù

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« Ormai sono passati due anni... Due anni da quel fatidico giorno. Ho impresso nella mente ogni singolo dettaglio di quella mattinata, partendo dal mio risveglio e concludendo il tutto con la sconfitta dell'umanità. Nel corso della storia, noi umani abbiamo commesso tanti errori... Uno di questi è pensare di essere i soli abitanti dell'universo. Gli Tkall conoscevano questa nostra presunzione. Questa nostra piccola debolezza. Ci studiavano fin dalla nascita della nostra specie ed hanno avuto mille occasioni per poterci invadere e per poterci rendere loro schiavi... Le piramidi d'Egitto, le costruzioni dei Maya, la conoscenza degli antichi sulla natura dell'universo e sui meccanismi della vita... Erano tutti insegnamenti lasciati dagli Tkall per poter vedere la nostra evoluzione. Per poter studiare il nostro comportamento e per poter analizzare il momento migliore per potersi mostrare alla nostra razza. E tra tutti i giorni possibili ed immaginabili, scelsero il giorno 01/10/2013. Non ero mai riuscito a capire il motivo della scelta di quel giorno. Provai più e più volte a chiedere agli anziani saggi Tkall la ragione di quella scelta, ma non ebbi mai una risposta. Chiesi anche il motivo del loro interesse per la nostra specie. E, purtroppo, a quella domanda ottenni una risposta. Gli Tkall, popolo intelligente e forte, dominatore di quasi metà dell'universo conosciuto, vivevano nel loro pianeta d'origine Kyria, un pianeta che dal colore pareva più splendente di un rubino. Fisicamente erano simili ai terrestri, sebbene molto più alti. Ognuno di loro avevano la pelle di uno strano color verde oliva che li rendeva impenetrabili alle pallottole e tutti avevano i capelli blu scuro. Fin dalla nascita, ai maschi venivano incise quattro cicatrici a forma di "x", due su ambo le guance, Le quattro cicatrici simboleggiavano la forza. Mentre le donne avevano le stesse cicatrici sull'addome, simbolo di fertilità. In cerca di specie forti e valorose in grado di portare lustro al loro esercito, conquistavano ogni specie in grado di poter reggere una guerra contro di loro. Chi non riusciva a dimostrare la propria forza, veniva distrutto. Non usavano armi di distruzione di massa e non usavano pistole o bombe. Preferivano il combattimento fisico e le armi rudimentali. Ogni anno venivano messi al mondo circa due miliardi di neonati e, non appena avevano compiuto la maggiore età, venivano spediti nelle forze armate per un periodo di leva che durava cinque anni. Ciò gli permetteva di avere un esercito composto da un'infinità di soldati. Poi era un popolo masochista. Amavano a tal punto il combattimento da voler assaporare i migliori sapori della battaglia sul loro corpo. E, nonostante l'evidente svantaggio tecnologico in battaglia, riuscivano lo stesso ad ottenere il controllo dei pianeti in cui avevano posto l'interesse. La nostra specie si era sempre di più indebolita nel corso dei secoli, affidandosi alla tecnologia ed abbandonando le nobili arti del combattimento. La mia era un'epoca di pelandroni e scansafatiche. Perciò gli Tkall stavano perdendo interesse nello studiare la nostra specie. Ci avevano dato le loro conoscenze per farci progredire e farci diventare più forti per quando saremmo stati al loro fianco come servi. Ma non ci tennero d'occhio solo per questo... Stavano cercando qualcos'altro. La costante delusione che davamo agli Tkall ci portò verso un unico fatale destino... La distruzione. I membri anziani del consiglio degli Tkall presero, il giorno 1 Ottobre 2013, la decisione di invadere il nostro pianeta e di distruggere ciò che loro stessi avevano creato. E, quella mattina stessa, Drakon, re degli Tkall, partì alla conquista del pianeta, con un esercito di cinque milioni di soldati. Un esercito variegato da un'infinità di specie diverse, tutti razze sottomesse al comando Tkall. Quella mattina, l'esercito Tkall attaccò le più grandi capitali del mondo, sterminando ogni essere umano che incontravano. Vani furono i tentativi da parte delle forze dell'ordine terrestre di contrastare la loro avanzata. L'attacco iniziò alle undici di mattina e si concluse alle due del pomeriggio, regalando morte e distruzione al pianeta. Ad un certo punto dell'invasione, ogni combattente Tkall ebbe l'ordine di tornare alla base. Qualcosa aveva cambiato l'esito della guerra, portando gli Tkall alla ritirata. Sebbene la fuga, tutta la morte causata dagli Tkall portò sconforto e miseria al pianeta Terra. Non solo avevamo capito di non essere soli nell'universo, ma anche che non eravamo in grado di difenderci da questi invasori. Fu una grave sconfitta per l'umanità. Quel pomeriggio, a Roma, il re Drakon pose fine all'invasione, mostrando ai terrestri il vero volto del terrore e della morte. Ma molti dei terrestri non potevano non domandarsi il perché il re degli Tkall ordinò la ritirata. La risposta la si poteva trovare precisamente a Roma. Il re strinse un accordo con uno dei terrestri di quella città, un combattente che cercava di scacciare l'invasione anche a costo della vita. L'accordo tra i due poneva l'obbligo al terrestre stesso di diventare suo schiavo. Un unico sacrificio umano per poter evitare all'umanità la morte. In genere, nessuno avrebbe mai accettato un accordo del genere. Il re Drakon poteva perfettamente uccidere il terrestre e conquistare lo stesso il pianeta. Ma Drakon provava un forte odio verso il terrestre e lo voleva far soffrire. Provava così tanto odio verso di lui che vederlo morire non sarebbe stato abbastanza per appagare la sua sete di vendetta. Il terrestre aveva ucciso il suo primogenito durante uno scontro corpo a corpo e ciò provocò la rabbia di Drakon che, a costo di perdere il dominio della terra, volle il giovane come suo schiavo. L'umano aveva portavo disonore sulla razza Tkall. Un piccolo umano aveva ucciso uno dei più forti e valorosi eroi di Kyria, il successore al trono. Ciò avrebbe portato scompiglio e disonore nel pianeta e si sarebbe incominciato a pensare che, se avessero distrutto il pianeta, i saggi avevano commesso un errore. Se un terrestre ha saputo sconfiggere uno dei guerrieri più forti dell'esercito, voleva dire che la loro razza era ancora in grado di portare beneficio agli Tkall. Quindi, per poter rimediare al disonore, il re Drakon propose la schiavitù all'umano al posto della morte dei suoi simili. Solo la schiavitù del più grande eroe della Terra avrebbe, in minor parte, appagato il l'umiliazione degli Tkall. Il terrestre accettò l'accordo. Lo fece per tutti coloro a cui teneva. Così, senza nemmeno aver avuto il tempo di salutare i propri cari, partì con gli Tkall, preparandosi per una vita di schiavitù e di sofferenza. Due anni... Erano passati due anni da quando il terrestre era divenuto schiavo degli Tkall, da quel momento erano cambiate tante cose... L'umanità era stata sconfitta ed era a conoscenza della presenza degli Tkall. I terrestri dovevano reagire in qualche modo e migliorare a loro volta per poter fronteggiare, in futuro, questa razza aliena. La storia che vi vado a raccontare è la storia di quello schiavo, Daimon Mairo, conosciuto dagli Tkall con il nome di "Demone schiavo". Questa è la sua storia... Questa è la mia storia. »  


Il demone schiavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora