Parte 2

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- "Non c'è di che", risposi, ma volevo continuare la conversazione, sarebbe stato troppo strano non parlare con il premier se l'universo ti dà l'opportunità.

- "Sa per caso dove posso trovare un bar?", gli chiesi.

-"Sono qui da poco, ma mi sembra che ce ne sia uno andando in quella direzione. Vede gli ombrelloni gialli di quel lido?"

-"Sì, li vedo, grazie mille. Con questo caldo ho proprio bisogno di una birra fresca", gli dissi sorridendo e sperando che avrebbe continuato la conversazione.

-"La posso capire, neanche a me dispiacerebbe una birretta", disse. E adesso che rispondo? Non voglio che finisca qui.

-"Sa, mi farebbe proprio piacere offrirle una birra, dopo tutto non capita ogni giorno di incontrare il premier in spiaggia. Gliene porto una?".

-"Molto volentieri, ma non mi faccio servire. Vengo con lei al bar e ci sediamo lì, non ce la faccio più a stare sotto al sole".

Cercai di non mostrare la mia emozione e, fianco a fianco, ci avvicinammo al bar. Avevo lasciato le ciabatte sotto al mio ombrellone e la sabbia mi stava scottando i piedi. Mi porse la sua infradito sinistra. Lo guardai con uno sguardo perplesso, ma lui alzò le spalle e riprese a camminare, come niente fosse.  

Finalmente eravamo seduti al fresco sotto ad un ombrellone di paglia e ci godemmo la nostra bibita fresca. Anche lui sembrava soddisfatto, ma c'era questo silenzio tra noi e avevo paura che la situazione stesse diventando imbarazzante. Ma poi iniziò a parlare. Quante cose sapeva di questo posto. Mi disse che si era letto due o tre guide su tutta la zona e iniziò a parlarmi di posti che voleva visitare nei prossimi giorni. Non ebbi il coraggio di chiedergli se fosse qui da solo. Cercai anche di evitare l'argomento politica e lavoro per fare in modo che si godesse le vacanze. Non mi guardava come tutti gli altri della sua età, che fissano noi giovani con quegli occhi da pervertiti. Si stava comportando normalmente, non faceva battute strane e mi trattò come una persona qualunque. 

Era già tardi e dovevo andare a prepararmi per la festa. Pagai le due birre e gli augurai una buona vacanza. Lui sorrise e se ne tornò alla sua sdraio. Un po' ero delusa, di solito piacevo agli uomini che incontravo e quasi tutti ci provavano con me. Lui, invece, era come se non badasse neanche al mio corpo o alla mia faccia, la quale tutti ritenevano molto bella e per la quale mi facevano sempre i complimenti. Ero convintissima che, se mi avesse visto per strada il giorno dopo, non mi avrebbe neanche riconosciuta.


Ecco qui la parte due. Non so, forse (o probabilmente) sarete in pochissimi a leggere questa storia, comunque, per quelli che la stanno leggendo, vi chiedo di dirmi com'è e se vi piace e se ne vale la pena di continuarla. Forse avrei dovuto iniziare a scriverla a inizio quarantena...vabbè.

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