58...59...60!

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"N..no...Ahaha non giocherò mai,non starò alle vostre cazzate!Chiamo subito mia sorella e mi faccio venire a riprendere AHAHAHAHA!"Courtney fece per prendere il cellulare,ma come lo toccò sentì un brivido percorrergli tutto il corpo e scagliò lontano il telefono contro la sua volontà stremando al suolo,respirando ansiosamente.
Tutti accorremmo a soccorrerla,ma stava bene.
Suonò il telefono.Levis lo prese e mise il vivavoce.

"NON POTETE SCAPPARE UAHAHAHAHAHA MI AVETE GIÀ STANATO.
FACCIAMO CHE CONTO FINO A 60 E SE NESSUNO DI VOI SARÀ UCCISO ENTRO QUESTO LASSO DI TEMPO,QUALCUNO MORIRÀ AUTOMATICAMENTE AHAHAHAHAH"
*Biip Biip Biip*

"Cosa voleva dire?"Levis guardò negli occhi uno ad uno i presenti nella stanza,me compresa.
"Ve l'ho già detto.Vuole solo che giochiamo,ovvero che ci uccidiamo a vicenda"spiego Jessy con aria quasi di sfida,come se volesse effettivamente ammazzarci tutti.

"Non penserà davvero che ci ammazzeremo a vicenda?"chiese inorridito Owen guardandosi intorno,come se non ci conoscesse abbastanza e non si fidasse di noi"Voglio dire....nessuno di noi lo farebbe mai no?"
Ci guardammo.
Eravamo tutti terrorizzati e tremanti.Tutti tranne Jessy,appoggiata a un muro ad occhi chiusi e braccia incrociate,come se tutto ciò che stava accadendo fosse normale.
Ovviamente avevamo dei sospetti su di lei,ci avrebbe davvero ammazzato?
"Non possiamo ucciderci,ma se non facciamo nulla,qualcuno di noi morirà comunque..."incalzò Tom....voleva forse arrivare a dire qualcosa?

Dopo attimi di silenzi,ci accorgemmo di un piccolo bisbiglio poco percettibile...una voce...un brusio...

"Lo sentite anche voi?"chiesi a bassa voce.
"Cosa?"disse Courtney rialzandosi appoggiata su Carlos.

"Queste....voci..."
In effetti,ora che tutti facevamo silenzio,anche gli altri lo sentivano...non erano parole...era qualcuno che...contava...

32...33...34...

La voce si faceva sempre più chiara e forte...era Chester,che contava...dovevamo sbrigarci...

"RAGAZZI STA CONTANDO,CHE FACCIAMO?"Carlos iniziava a spaventarsi.
"TOM,DIMMI CHE È UNO SCHERZO!"disperato,si gettò tra le braccia di Tom,lacrimante.
In realtà eravamo tutti lacrimanti,ma non sapendo cosa fare,li fissavamo...disperati...ci limitavamo ad aspettare che il sessantesimo secondo e sperare che lo sfortunato non eravamo noi.
Levis mi si avvicinò,mi afferrò le mani e guardandomi negli occhi disse di amarmi,poi mi baciò.
Chiusi gli occhi e cercai di lasciarmi trasportare da Levis lontano da tutti i pensieri ed essere pronta ad affrontare il peggio.
Con gli occhi sbarrati e abbracciata al mio ragazzo,sentivo comunque le urla dei miei amici,che disperati si inginocchiavamo a pregare o a dare cazzotti a terra,ma intanto il tempo scorreva.

48..49..50

Non teniamo la morte,ma il pensiero della morte..
Ormai era giunta l'ora.
Fare finta di nulla non mi salva di certo,ma allo stesso tempo non posso gettarmi in braccio alla morte.

58...59..

Strizzo gli occhi,circondata dal terrore,per un ultima volta,forse.
Tutto il Caos e il disordine che prima risuonavano nella testa erano stati spezzati
all'ultimo secondo da Tom.

"BEH,DI CERTO NON SARÒ IO IL PRIMO AD ANDARMENE!"fece per estrarre delle grandi forbici da un taschino della felpa mirano dietro la testa di Carlos che era intrappolata tra le sue braccia.
Stava per affondare la punta dietro la nuca,quando con uno scatto,Jessy gli corse addosso rubandogli velocemente le forbici di mano e rivoltandole verso di lui,colpendolo violentemente a un occhio.
Tom cadde a terra con le forbici incastrate nell'occhio destro che spruzzava sangue.
Jessy le estrasse dalla pupilla,facendo nascere uno spruzzo di sangue che le si schizzò addosso,sporcandola totalmente.
Velocemente gli colpì il petto con il ginocchio facendogli sputare altro sangue e mentre con una mano gli afferrò il collo,con l'altra appoggiò la lama sul suo collo;poi,seria,si voltò verso di noi e con estrema tranquillità chiese
"Tutti d'accordo se il primo a morire è un traditore?O lo ammazziamo ora,o ci perseguiterà e tenterà di ucciderci."
Tom aveva tentato di far fuori Carlos e se Jessy non ci fosse stata ci sarebbe riuscito,passando poi a noi e rimando l'unico superstite.
Jessy non era un assassina,ci aveva effettivamente salvato.
Tutti facemmo segno col capo per far capire che,a malincuore,ci sembrava giusto.
Jessy,sorridente e zuppa di sangue,guardò Tom dritto negli occhi e,dopo averlo offeso dandogli del traditore,usando parole più pesanti ovviamente,lasciò scivolare la forbice sulla sua gola,finendo in una pozza di sangue.

Ormai era ovvio,il gioco era già iniziato.

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