Parola tremante nella notte, foglia appena nata nell'aria spasimante, involontaria rivolta dell'uomo alla sua fragilità. Fratelli.
(Giuseppe Ungaretti)
-Allora ragazzi, se avete preso tutto io direi di avviarci. Fate attenzione a non perdervi e a restare vicini ai vostri rispettivi gruppi. Confido che il signor Etoile possa aiutarci al meglio- concluse Foller prima di far salire i ragazzi sui bus.
Il direttore stesso dell'hotel aveva offerto all'uomo di accompagnare i ragazzi all'osservatorio e lui aveva accettato di buon grado, ancora in cerca di un'occasione per poter parlare a Diana.
La rossa non era per niente sicura di volerci parlare e proprio perché non accadesse si era messa nello stesso gruppo di Matt, che come avrebbe fatto un fratello, la teneva lontana da lui.
Nel frattempo, però, si era seduta vicino a Gloria infondo all'autobus. I professori e gli altri adulti, si trovavano tutti avanti quindi la possibilità che lui le parlasse, in quel modo, era ridotta all'1%.
-Sicura di non volergli parlare?- chiese la ragazza guardando scorgendo tra i posti avanti la chioma dell'uomo -non lo so Lory, ma dovevate per forza costringermi a venire?!- si lamentò.
Se fosse stato per lei, in quel momento sarebbe stata davanti alla tv a guardare Twilight con una buona dose di merendine e ordinazioni del Mc.
-Si, lo so che ti saresti trasferita sul divano e non ti permetto di fare maratone senza di me-
-Non l'avrei mai fatto- disse con una voce che aveva una punta di colpevolezza -si certo, come no- rispose scuotendo la testa sorridendo -però sarà divertente no?- se ne uscì infine la mora facendo solo sbuffare la rossa che involontariamente portò lo sguardo sui posti avanti, trovando due occhi color nocciola a scrutarla.
Non si erano rivolti neanche una parola, ma Diana decise che era necessario fargli capire la sua posizione iniziale, un semplice indizio perché percepisse i suoi sentimenti.
Indossò quindi il suo sorriso più falso e, con una disinvoltura che avevano visto solo pochi sfortunati durante le sue arrabbiatura più furenti, alzò il dito medio nella sua direzione.
***
I ragazzi camminavano ordinatamente, davanti a loro l'osservatorio, guardando la grandezza dell'edificio stupefatti.
David, invece, guardava la ragazza che camminava qualche metro avanti a lui che parlava con qualche ragazzo che non conosceva, ma con i quali l'aveva vista parlare anche quella mattina durante il discorso di Foller -geloso?- sobbalzò preso con le mani nel sacco da Emily, che notò solo allora camminargli di fianco con Noah.
-No- rispose solo -se ti può rassicurare, il ragazzo dai capelli biondo cenere ha una cotta per lei-
-Anche se io fossi geloso- cominciò -cosa assolutamente falsa- specificò poi notando il sorrisino della bionda -come potrebbe questo rassicurarmi?- lei lo guardò come a chiedergli se fosse stupido -ci sono altri 2 ragazzi che preferirebbero saperla single- rispose Noah al posto della bionda, la quale stava per dire le stesse identiche parole.
Sperai che si mettessero insieme prima di ridurmi a pregare in qualche strana lingua inesistente, purtroppo per me, non potevo controllare il corso degli eventi.
-Ah- si limitò a dire riflettendo su quell'affermazione -aspe'- disse subito dopo -uno è Matt, l'altro è Ce-
-Non dire neanche quel nome, per Diana equivale a bestemmiare in russo- si affrettò a dire tappandogli la bocca con la mano sotto lo sguardo attento di Noah, che con un gesto istintivo strattonò la ragazza verso di se, allontanandola da David.
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Parole
Literatura FemininaHo sempre pensato che siano sottovalutate le parole. Vengono usate male, certe volte. Io me ne sto qui, ad assistere alle vostre vite senza poter dire un emerito niente. Eppure se potessi parlare non lo farei lo stesso. Preferisco scrivere, raccont...