Parole e gesti

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Li chiamiamo piccoli gesti.

Una parola al momento giusto, una carezza, un sorriso, un gesto gentile.

Ma i gesti discreti e gentili non sono mai piccoli.

Sono preziosi e straordinari.

(Agostino Degas)

Avevo detto che dovevo andare con calma e in effetti, per iniziare una storia, questo sembrerebbe un'avvio troppo frenetico, ma va bene così, perché fu proprio in quel giorno che iniziò tutto e di quel giorno voglio parlare.

-Scappi?- 

Avete mai pensato a come si sentano i criminali che cercano di compiere un grosso furto ma prima ancora di compierlo, quando abbozzano il piano in tutti i dettagli, vengono scoperti? bhe, è così che si sentì Diana.

Si era fermata in procinto di afferrare il pomello della rampa di scale, beccata in fragrante dal ragazzo.

Quest'ultimo, non sentendola arrivare, si era deciso di andare lui da lei e l'aveva trovata in un vano tentativo di scappare al piano superiore.

Diana si girò cercando di eliminare dal suo viso l'espressione colpevole che le si era stampata poco prima, lasciando spazio a della sicurezza che in quel momento non possedeva.

-No, avevo dimenticato gli occhiali- mentì spudoratamente.

Vorrei teneste il conto delle bugie che verranno dette in questa storia. Capirete molte cose.

-Perché sei venuto nella mia umile dimora di domenica mattina con il diluvio universale che divampa fuori e la tua casa a 20 minuti da qui?- chiese la rossa con fare teatrale per sviare l'argomento dalla sua tentata fuga e venire a conoscenza del perché lui fosse venuto da lei senza un minimo d'ombrello.

Volete saperlo anche voi perché quel ragazzo del quale non conoscete fattezze o nome, è andato a trovarla nonostante l'astio incombente tra loro? credo di sì.

-Niente in particolare- disse distogliendo lo sguardo e facendo spallucce -allora ci vediamo a scuola- 

Non lo disse per essere cattiva, come vi avevo detto, di rabbia non gliene era più rimasta, ma non voleva parlare.

Vedete, quando si dice a voce i propri pensieri, gli si da una forma e Diana, di dare una forma a quei pensieri, non ne voleva proprio sapere.

Un problema diventa un problema solo quando gli si da un nome, e se lei avesse dato un nome a quello che era successo, avrebbe dovuto realizzarlo e a quel punto il fuoco si sarebbe estinto completamente, come se non fosse mai esistito.

Chi dice che la verità non fa male, ha torto.

Questa può trafiggerti.

La verità è un'arma potente, soprattutto quando le bugie sono convincenti, quindi sempre.

E' questo il tranello: si può vivere di bugie ed essere apparentemente felici, oppure, si può accettare la verità e andare avanti nonostante le cicatrici.

Per ora, Diana percorreva la strada delle bugie.

-No- il ragazzo le afferrò il polso prima che lei potesse salire le scale -volevo...- la frase rimase a metà mentre cercava di trovare delle parole adatte.

Parole.

Ora, Matthew Steinger e Diana si erano conosciuti alla tenera età dell'inesistenza.

Si, perché loro due si conosceva ancora prima di nascere e la loro venuta al mondo fu solo un'ulteriore conferma, per le loro madri, di quanto sarebbero andati d'accordo.

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