/La passione non si può spegnere/

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//Attenzione! In questo capitolo, sono
presenti scene da bollino rosso,
che potrebbero urtare la vostra sensibilità!//

"So, baby, pull me closer
In the back seat of your Rover
That I know you can't afford
Bite that tattoo on your shoulder
Pull the sheets right off the corner
Of that mattress that you stole
From your roommate back in Boulder
We ain't ever getting older
We ain't ever getting older
We ain't ever gettino older"
The Chainsmokers - Closer.

(L'ascolto della canzone è facoltativa.)

<<Posso spiegare!>> Esclamò Jude, mentre si alzava correndogli dietro prima che aprisse al capitano.
<<Moscone calma i bollenti spiriti. Se fossi andato a letto con lei per gioco, saresti già morto. Tuttavia, sei innamorato, quindi posso solo dirti buona fortuna: non sarà semplice conquistare quel ghiacciolo di mia sorella!>> Rispose mettendogli una mano sulla spalla per rasserenarlo.
<<La fai facile, ti ricordo che c'è anche lui.>> Con un movimento della testa, indicò la porta dietro la quale c'era Mark.
<<Non ho nemmeno il tempo per correrle dietro e pensare ai miei sentimenti, non ora.>> Si tolse gli occhiali frustato, sentendo dei passi dietro le sue spalle.
<<Peggio per te amico, non venire a lamentarti quando sarà tra le sue braccia, invece che nelle tue.>> Sussurrò senza farsi sentire, consapevole che la sorella, stava probabilmente origliando la loro conversazione già da un po'.
<<Caleb, vuoi aprire?>> Dei lunghi capelli castani sbucarono davanti alla visuale del rasta, che puntò subito gli occhi sulle sue gambe nude. Strinse i pugni arrabbiato con se stesso, perché si stava facendo coinvolgere troppo.
<<Non scannatevi nel frattempo.>> Sorrise divertito nell'osservare il suo migliore amico entrare a contatto, per la prima volta, con i sentimenti umani. Si guardarono a lungo, si erano visti, si erano lasciati con un litigio ma ora, sembrava quasi come se non fosse accaduto nulla. Stéphane si soffermò sui suoi occhi e si ricordò della prima volta che l'aveva visto: passare da un uomo così caldo e passionale, al cinico e crudele allenatore. Sembrava convivessero due personalità completamente diverse nella stessa persona.
<<Vuoi una foto?>> Le fece notare. Ella arrossì di botto e dopo una smorfia, fece finta che non esistesse passandogli di fianco.
<<Bel comportamento da persona matura.>> La bloccò per un braccio, sussurrandole questa frase in un orecchio.
<<Mi dispiace ma non concedo la mia attenzione ad uno stronzo.>> Rispose a tono, provando a staccarsi dalla sua presa senza riuscirci.
<<La tua insolenza non mi era mancata affatto, se fossimo da soli, non sai cosa ti farei.>> La girò su se stessa, facendo incontrare la sua schiena contro il suo petto. La ragazza sentì una strana presenza sui suoi glutei e strinse gli occhi prendendo un respiro profondo.
<<Lo senti? Questo è l'effetto che mi fai. Vedi quel tavolo davanti a noi? Ti farei piegare a novanta gradi su di esso e prenderei a sculacciate il tuo bel sedere fino a farlo diventare rosso e solo allora, ti prenderei da dietro tappandoti le labbra per non farti urlare.>> Concluse, divertito nel sentire il corpo della donna irrigidirsi sotto il suo tocco. Era eccitata, aveva le labbra secche e desiderava far avverare quanto le era appena stato detto.
Poi si ricordò di Mark e presa da nuova lucidità, fu la prima a staccarsi.
<<Abbiamo interrotto qualcosa?>> Proprio il castano appena entrato, li osservò stranito dalla loro vicinanza.
<<Certo che no! Stavamo semplicemente chiarendo per quanto riguarda la nostra ultima discussione, vero?>> Cercò il suo appoggio e per fortuna, aveva imparato a fingere molto bene.
<<Sì. Mi ha chiesto scusa per essere stata poco educata verso un suo superiore, dico bene?>> In quel momento, avrebbero tanto voluto litigare ma non sembrava il caso, soprattutto davanti a persone a loro care.
<<In realtà dici male. Tuttavia non mi importa della tua opinione o di quello che pensi, perciò possiamo anche finirla qua.>> Il dibattito, si concluse con quelle parole perché poi le loro strade si divisero: lei uscì a prendere un po' d'aria con il suo quasi 'ragazzo'; lui invece, si godette la compagnia del maggiore degli Stonewall.

Era tarda sera quando la piccola di casa fece rientro. Stare in compagnia dell'allenatore Evans, l'aveva in un certo senso rasserenata ma la voglia e l'eccitazione del pomeriggio, non era affatto passata. Si rese subito conto di essere sola e che se pure si fosse spogliata in corridoio, nessuno avrebbe potuto vederla. Si tolse il maglione lasciandolo cadere sul pavimento e senza la minima pazienza, fece fare la stessa fine ai suoi jeans stretti. Camminò nel buio facendo attenzione a non inciampare e si diresse in cucina per prendersi un bicchiere d'acqua. Non fece nemmeno in tempo a riempirselo, che una grossa mano fredda la prese per la vita ed un'altra scivolò sulla bocca.
<<Spogliarti in questo modo davanti a me... il tuo ragazzo non ha saputo soddisfarti abbastanza? Oppure stai ripensando a quello che ti ho detto prima?>> Provò a rispondergli, ma sentì le dita intrufolarsi sotto il tessuto umido delle sue mutandine. Le inserì all'interno delle pareti senza dolcezza, voleva sentirla urlare e non si sarebbe fermato, non questa volta. Piccoli mugolii si udirono e questo bastò per fargli perdere il controllo.
Non sapeva cosa ci facesse ancora là ma non le importava.
<<Ora piccola insolente ti faccio vedere cosa significa mettersi contro di me.>> Le slacciò il reggiseno e in un solo colpo, abbassò anche l'intimo inferiore. La spostò a pancia sotto sul bancone della cucina e poi, si decise a controbattere.
<<Vuoi sculacciarmi?>> Non fece nemmeno in tempo a domandarlo che il palmo della sua mano, entrò in contatto con la pelle chiara del sodo fondoschiena della ragazzina. Gemette e respirò pesantemente iniziando ad eccitarsi più del dovuto: arrivò il secondo schiaffo e sentì il fiato venire meno.
<<Ti prego, Jude.>> Al suono del suo nome, quest'ultimo non potè non colpirla una terza ed ultima volta. Si chinò sul corpo steso davanti a lui e iniziò a lasciarle languidi baci sul collo: voleva farla impazzire e ci stava riuscendo benissimo.

<<Mi preghi per cosa?>> Con una mano libera iniziò a sbottonarsi i pantaloni, mentre con le labbra scendeva verso le spalle

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<<Mi preghi per cosa?>> Con una mano libera iniziò a sbottonarsi i pantaloni, mentre con le labbra scendeva verso le spalle. Era chiaro ad entrambi chi stesse dominando in quel gioco.
<<Lo sai benissimo!>> Strinse i pugni arrabbiata, si era lasciata andare ed ora, non poteva più tornare indietro.
<<No, non lo so.>> Si staccò solo per abbassarsi verso la sua entrata e iniziare a giocare con essa. Stéphane aveva definitivamente chiuso gli occhi, poteva negarlo con tutta se stessa ma le emozioni che provava con quell'uomo dall'aria scorbutica, non le aveva mai provate con nessun altro. Furono quei pensieri, uniti ai giochi con la bocca in mezzo alle sue gambe a lasciarla andare al primo orgasmo.
Non ebbe tempo di respirare, perché finalmente le sue pareti vennero invase da qualcosa di più grosso: sentiva il sesso maschile entrare e uscire con forza. La tenne stretta per i fianchi e ad ogni colpo, si spinse sempre più a fondo. Quanto avevano desiderato quel momento?
Potevano negare a se stessi i loro sentimenti ma quella passione, non si sarebbe spenta così facilmente: perché due calamite di verso opposto, non possono far altro che attrarsi.
<<Jude sto per...>> Non riusciva neanche a parlare, troppo affannata, troppo presa dalle sensazioni di piacere che stava provando.
<<Lo so, lasciati andare. Vieni per me.>> L'abbracciò da dietro, sussurrandole con dolcezza queste parole in un orecchio e ella così fece. Venne seguita a ruota dal rasta che la fece girare e dopo quelli che erano parsi secoli, si baciarono. Si erano mancati così tanto che le parole servivano a poco. Venne presa in braccio e senza staccarsi da quell'intreccio fugace di lingue, la portò nella sua camera da letto ed insieme, si addormentarono. L'indomani, sarebbe stato un nuovo giorno.

/Spazio Autrice/
Ragazze mi dispiace tantissimo per il ritardo. Chiedo venia ma sono letteralmente piena di esami universitari e ho davvero pochissimo tempo per scrivere. Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto. Cosa succederà quando si sveglieranno: accetteranno la situazione o faranno
finta di niente?
Vi aspetto nei commenti, vi voglio bene.
Stefy❤️

Innamorarsi per caso - Jude Sharp - IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora