/Amarci ci svuota dentro/

1K 66 48
                                    

"Amarti m'affatica
Mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
A ridere nel pianto
Amarti m'affatica
Mi dà malinconia
Che vuoi farci, è la vita
È la vita la mia"
Maneskin cover - Amandoti

(L'ascolto della canzone è facoltativo.)

La mattina seguente, i primi raggi del sole, disturbarono il sonno dei due giovani ragazzi. Quest'ultimi, se ne stavano comodamente abbracciati sul letto e lo stesso Caleb, dopo essere tornato dal suo appuntamento, sorrise nel vedere che finalmente si erano lasciati andare.
La prima ad aprire gli occhi, fu Stéphane. La luce del giorno le infastidì la vista e quando si accorse che non poteva muovere la mano, si ricordò improvvisamente di quanto era accaduto durante la notte. Lei e il suo "peggior" incubo, avevano oltrepassato ancora una volta quel confine invisibile ed entrambi, non potevano negare di essere finalmente tornati a vivere. La passione incontrollabile si accendeva ogni qualvolta si trovavano nella stessa stanza: bastava una semplice parola, un piccolo gesto, un leggero sfiorarsi di mani per farli smettere di pensare.
Mark era scomparso dalla sua mente e per quanto si sforzasse di trovare in lui le stesse cose che trovava in Sharp, non ci riusciva.
Percepì un leggero movimento al suo fianco, l'uomo si stava svegliando e per la prima volta, desiderò alzarsi e scappare lontano. Aveva paura che potesse essere tutto finito, e che una volta aperti gli occhi, se ne andasse via dicendole addio. Era già successo, chi le garantiva diversamente?
Provò ad alzarsi per sgattaiolare fuori dalla porta ma un braccio l'afferrò per il polso e la tirò verso di se.
<<Signorina, non starà mica pensando di scappare via?>> Domandò con voce assonnata il rasta al suo fianco e la castana, non potè non pensare che fosse ancora più bello del solito.
<<Il mio nome non è Jude Sharp.>> Rispose lanciandogli una frecciatina e nel frattempo, cercava di liberarsi da quella stretta per scappare a chiudersi in bagno.
<<Molto divertente! Ora però, dobbiamo parlare seriamente, quindi sta ferma e ascoltami.>> Si mise seduto scostando il lenzuolo dal petto.
<<Avanti, ti ascolto.>> Si arrese alla sua volontà accomodandosi di fianco, soffermandosi con lo sguardo soprattutto sul petto scolpito del giovane.
<<Cosa dirai adesso a Evans?>> Chiese scrupoloso. Ella non riusciva a credere alle sue orecchie, si stava davvero interessando ad uno dei suoi amici piuttosto che parlare di loro?
<<Dimmi che non sei serio.>> Alzò un sopracciglio leggermente arrabbiata.
<<Sono fin troppo serio. Voglio sapere cosa c'è tra di voi.>> Concluse freddo, mentre recuperava la sua camicia dal pavimento per indossarla.
<<Cosa ti fa pensare di avere diritto ad una risposa? Noi due non stiamo insieme.>> Si alzò anche lei. Sentiva di stare per scoppiare, come una bomba ad orologeria.
<<Il fatto che ieri notte abbiamo fatto... quello che è stato.>> Parlò leggermente imbarazzato. Non riusciva nemmeno a pronunciare la parola amore e pretendeva di avere già dei diritti sulla sua vita.
<<Quello che è stato? Intendevi dire sesso, no?>> Lo guardò ancora una volta ferita dal suo comportamento. Davvero gli costava così tanto ammettere i suoi sentimenti o forse, era solo uno dei due a provarne.
<<Non mettermi parole in bocca che non ho detto e non iniziare a comportarti da bambina. Cos'é lui per te, devo saperlo!>> Si avvicinò di qualche passo provando ad incuterle timore ma l'unica cosa che ottenne, fu accendere definitivamente la miccia.
<<Pensi che tutto ti sia dovuto? Lo sai benissimo che con me questi trucchetti intimidatori non funzionano. Anzi, questa è la prova che stanotte non ci saremmo dovuti lasciar andare!>> Stéphane alzò la voce irritata come al solito, dai suoi modi di fare.
<<Bene, allora tornatene dall'altro dato che sembra essere la tua anima gemella!>> Esclamò perdendo le staffe. Solo lei riusciva a tirare fuori quel lato del suo carattere.
<<Tu piuttosto, non hai la bionda senza cervello ad aspettarti? Cos'è l'hai già dimenticata?>> Cercò di controllare la sua voce senza riuscirci un granché.
<<Per tua informazione, mi sta già aspettando a casa.>> Non era vera una sola parola ma lo divertiva vedere la sua gelosia.
<<Perché sono così stupida quando si parla di te? Non ti permetterò di prendermi ancora in giro!>> Corse verso la porta abbassando la maniglia ma questa, venne richiusa in un attimo dalla grossa mano di Jude.
<<Dove credi di andare?>> Si girò di scatto trovandoselo a pochi centimetri di distanza.
<<Vado via e non sarai di certo tu a fermarmi!>> Lo spinse con forza all'indietro ma il giovane non mollò.
<<Non andare.>> La scrutò intensamente e mai come quella mattina, il rosso dei suoi occhi era più acceso del solito.
<<Dammi un solo motivo per non farlo. Un solo motivo Jude.>> Sperava le dicesse qualcosa, ma l'unico rumore che udì, fu il cinguettio degli uccelli fuori la finestra. Amareggiata chiuse gli occhi e si maledisse per esserci cascata ancora una volta. Ricacciò indietro le lacrime e con finzione, indossò la sua solita maschera di indifferenza.
<<Vattene via.>> Sembrava essere fatta di ghiaccio, tutto il fuoco della notte appena passata, era svanito con pochi semplici gesti.

Se per una coppia le cose stavano andando male, lo stesso non si poteva dire di Anita e Victor. Quei due più tempo passavano insieme, più si piacevano; l'astio iniziale, era stato definitivamente messo da parte con una solida amicizia. In realtà, entrambi sentivano di provare qualcosa di forte per l'altro ma l'orgoglio e la paura di un rifiuto, sembravano essere più forti di qualsiasi altra cosa.
Quella mattina, la rossa camminava a passo spedito e con le cuffie a tutto volume verso la scuola, difatti, non si accorse che la persona che di recente stava affollando i suoi pensieri, le stava dietro.
Si fermò davanti al cancello e dopo un sonoro sbuffo, si decise ad entrare, così spense la musica.
<<Ti annoi?>> Chiese Blade improvvisamente facendola spaventare.
<<La smetterai mai di comparire alle mie spalle così?>> Rispose con un'altra domanda facendolo sorridere.
<<Penso di no, mi piace farti arrabbiare.>> Si guardarono intensamente negli occhi prima di scoppiare a ridere. C'era tanto feeling e nessuno poteva negarlo.
<<Senti mi stavo chiedendo... perché oggi non molliamo tutto e ci andiamo a fare un giro?>> Alla ragazza le si illuminarono gli occhi, perciò annuì contenta.
<<Così ne approfitto, devo anche parlarti.>> Si adombrò per qualche secondo e dopo averla presa per mano, si diressero verso la stazione nel più completo silenzio. Cosa voleva dirle di così importante?

/Spazio Autrice/Ragazze, mi dispiace per non aver più aggiornato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

/Spazio Autrice/
Ragazze, mi dispiace per non aver più aggiornato. Sono stata imperdonabile ma a mia difesa, non è stato e non è un periodo molto felice della mia vita. Ho avuto molti problemi da risolvere in famiglia e tanti esami da fare all'università. Spero comunque che qualcuna di voi lo legga con piacere.
Non so quando ci sarà il prossimo aggiornamento ma sinceramente, spero di scrivere il prima possibile. Ho tante nuove storie da proporre ma ho intenzione di finire prima questa.
Mi scuso se ci sono degli errori ma sono le 4:30 di notte e non ho più le forze per pensare.
Ci sentiamo nei commenti, un bacio.
La vostra S.

Innamorarsi per caso - Jude Sharp - IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora