Mi siedo in riva al mare, su una spiaggia dove la sabbia è umida e fredda, creando un contrasto con la mia pelle accaldata dal sole, la quale ha impresso i suoi raggi luminosi, dove rimarranno per mesi.
Osservo il mare, mentre il dolce suono delle onde spinte da una forza invisibile, arriva fino alle mie orecchie ed entra nella mia mente, cancellando in quell'esatto istante ogni pensiero, sia negativo che positivo, non esistono persone, città, macchine, caos, sentimenti...
niente.
Solo il mare e le sue sfumature blu che poi non è altro che il riflesso del cielo e della sua profondità, con le sue onde impetuose e travolgenti o lente e rilassanti, che riescono a cullarmi in uno stato di tranquillità con me stessa e a portarmi in una quieta quasi impercettibile e inevitabile, ma essenziale.
Affondo le dita tra i granelli di sabbia, per poi stringere in un pugno quel mucchietto di sabbia, che poi non è altro che sale, sabbia e vetri di mare levigati, proprio quest'ultimi, dai mille colori, che prima di essere lì, su quella spiaggia, erano in un altro posto, forse erano cocci di bottiglie di birra, di quelle che si bevono ai falò in compagnia, o in solitudine sulla spiaggia, e adesso sono qui, dopo aver affrontato la furia del mare, dalle forme sferiche o ovali, lisce al tatto e belle alla vista.
Le conchiglie che m'impongo di cercarle, in mezzo ai ciottoli e alla sabbia, quelle belle, quelle che mi porterò sempre a casa, come souvenir di una vacanza, ma le conchiglie sono le più belle, di ogni forma, colore e dimensione, non mi stancherò mai di cercarle.
Chiudo gli occhi e distendo le gambe sulla sabbia soffice e fredda, assaporando quel momento di estasi, come se fossi in un paradiso dove l'unico essere vivente sono io, dimenticandomi il resto.
Respiro a pieni polmoni inebriandomi di quell'aria fresca e salata, portandomi quella sensazione di libertà fin dentro le ossa, fin dentro l'anima.
Mi alzo e cammino per raggiungere l'acqua, ad ogni passo i miei piedi sprofondano lasciando le impronte, per poi scomparire, per via delle onde che scompaiono tra la sabbia, cancellando ogni singola impronta.
Entro dentro l'acqua fredda, che mi provoca la pelle d'oca, ma non m'importa, in fondo l'essere umano ha un qualcosa di affine con l'acqua, dall'origine dell'origine, e dalla sua nascita.
Mi lascio cullare dalle onde per poi andare in profondità, trattenendo il respiro e andando sempre più giù, per poi non muovere più un muscolo, lasciando che sia l'acqua stessa a trascinarmi in superficie,
in quel momento posso sentirmi leggera,
come se stessi fluttuando,
come se fossi solo anima,
senza un corpo,
e circondata dal silenzio,
come se stessi volando ma senza battere le ali.
L'impulso di respirare e il bruciore ai polmoni per la mancanza di aria mi riporta alla realtà spingendomi verso la superficie per poter dare tregua ai miei polmoni, sentendo il battito del mio cuore impetuoso nel petto e capisco che non si può fuggire dalla realtà, se non per poco, e quindi mi affretto a risalire in superficie.
Quell'attimo di assenza dalla realtà, dove tutto è fermo, ma piacevole come se fossi sotto l'effetto di una qualche sostanza stupefacente mi porterà a cercarla ogni qualvolta ne sento l'irrefrenabile bisogno.
Il mare è anch'esso una droga.
La mia droga.
Che mi porta via dal caos della mente.
![](https://img.wattpad.com/cover/252055504-288-k116356.jpg)