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Durante il corso della nostra vita, impieghiamo la maggior parte del nostro tempo per raggiungere i nostri obiettivi. Prendere il diploma, la laurea, la specialistica, il Master e ottenere il lavoro per la quale abbiamo studiato per tanti anni. Ci alleniamo duramente per avere un fisico perfetto. Mangiamo quanto più sano possibile. Cerchiamo di essere il più cordiale ed educati possibili con le persone, anche con quelle che si meriterebbero solo insulti. Tutto questo perché bisogna essere migliori degli altri, ma a volte non ci rendiamo minimamente conto di quanto in realtà stiamo perdendo per ottenere tutte queste cose, apparentemente perfette. Ormai sappiamo tutti che il tempo ci è nemico, ma nonostante tutto continuiamo questa folle corsa verso quella che secondo noi è la felicità. Ma in realtà stiamo perdendo persone importanti, speciali, che non aspettano altro che passare del tempo con noi. Non ci fermiamo nemmeno un attimo ad ammirare le cose belle, come una struttura dove i dettagli sono minuziosamente lavorati, dove lo scultore o l'architetto ha cercato di imprimere qualcosa che ritiene essere particolarmente bello e profondo, oppure un tramonto al mare, o un'alba, perché in quel momento siamo impegnati a prendere il nostro telefono e ad affrettarci a scattare una foto, perché paradossalmente, siamo consapevoli che il tempo sta per scadere e quindi prima che il sole sparisca oltre l'orizzonte, dobbiamo scattare una foto, dobbiamo immortalare quel momento. Ma perché non lasciare il cellulare dov'è, ed ammirare con i propri occhi? Perché desideriamo vedere qualcuno solo quando è distante chilometri da noi e non quando è a pochi metri da noi? La superficialità ha velato la nostra realtà. Non ci preoccupiamo nemmeno di togliere quel velo, perché dovremmo? Il vero problema sta nell'esserne consapevoli e non fare nulla per cambiare determinate situazioni. E poi ci sono quelle persone che si sentono tristi, abbattute, deboli di fronte a se stessi, perché non riescono a raggiungere in tempo il loro obiettivo, chi non lo raggiunge nemmeno, chi lo raggiunge a fatica, e si sente amareggiato e affranto. Perché? Solo a me non sembra una cosa così tragica? Se ci pensate bene, non esiste un libro della vita, dov'è stabilito che bisogna fare per forza il lavoro per la quale si ha studiato, per la quale bisogna avere un fisico perfetto, che bisogna prendere la laurea in tempo o tutte le altre milioni di cose. Queste cose, si fanno se si vogliono realmente fare, perché se ne sente il bisogno, perché la propria salute necessita di attività fisica, per il semplice piacere di farle, per sentirsi bene con se stessi e tante altre cose, rispettando ovviamente la natura e le persone che ci circondano, da ogni punto di vista. Ma capisco che con la società e il sistema dei giorni d'oggi non è proprio facile, in realtà non lo è mai stato ma ogni limite sappiamo bene che è solo dentro la nostra testa.


Vi racconto cosa mi è capitato una mattina che sono arrivata presto all'università. Quel giorno avrei dovuto seguire una lezione di biologia, in un edificio che non era quello della mia facoltà, così decisi, considerato che era presto e le mie colleghe non erano ancora arrivate, di andare a prendere un caffè e poi raggiungere il corridoio principale per sedermi in una delle sedie "comode" a leggere un libro. Quando entrai nell'edificio, esattamente nell'atrio, la scena che mi si parò davanti fu la più sconcertante della mia vita, vi era un distributore delle bevande completamente distrutto, ma la cosa che più mi colpì e che non dimenticherò mai, fu la presenza del sangue, era ovunque, a terra, nel muro dietro il distributore e sullo stesso. Un uomo durante la notte tentò di prendere delle monetine da quel distributore, ferendosi gravemente al braccio.

Quella mattina, non mi ha fatto ribrezzo la scena che mi si è parata davanti, ma l'umanità.

So benissimo che durante tutta la storia dell'umanità, ci sono state ingiustizie su ogni fronte, che ci sono sempre state persone che hanno avuto di più e chi niente, da sempre. La storia ce lo ricorda e ce lo ricorderà sempre, e sapete perché? Perché vogliamo imparare a migliorare certe situazioni che richiedono un'assoluta importanza, vogliamo cambiare questa legge del più forte che prevale, ma non lo faremo mai di questo passo. So benissimo che una piccolissima percentuale di persone cercherà di aiutare come può chi ha bisogno, ma non basterà, non se certi principi rimarranno, non se la maggioranza non cambia mentalità, e non basta ricordare, non basta vedere con i propri occhi, non basta nemmeno vivere certe cose sulla propria pelle. Perché è un qualcosa di inesplicabile e molte volte, voluto, si è andato a radicare nel profondo e sarà quasi impossibile andare ad estirparlo, perché riguarda l'intera popolazione. Dobbiamo capire tutti, che i nostri obiettivi, anche i più banali, possono portare alla demolizione della vita di qualcun altro.

Dovremmo fermarci un momento, ad osservare sì, le cose belle, ma anche chi ha bisogno, senza mettere noi stessi in primo piano, è necessario comprendere chi ci sta intorno.

Precedentemente ho detto che, può non bastare la piccola percentuale, ma nonostante tutto, voglio dare fiducia a quello che un giorno mi disse mia nonna "Tanti piccoli fanno un grande", quel giorno raccoglievamo le olive, io e lei da sole, e io mi lamentavo che erano poche, e che olio ne avrebbero fatto pochissimo, quell'annata non era delle migliori, ma lei mi disse quella frase, apparentemente banalissima, ma non è così. Vi invito a riflettere con attenzione.

I nostri obiettivi potrebbero essere quelli che vi ho elencato sopra, oppure vincere un concorso, un torneo, ma anche raggiungere tante letture qui su Wattpad, come molti qui cercano, e tante ma tante altre cose che non sto qui a dire. Ma dobbiamo renderci conto, che gli obiettivi di molte altre persone, molte più di quanto possiamo pensare e credere, sono sopravvivere alla fame, alla violenza e tante altre cose che ignoriamo volutamente e che arrechiamo anche noi stessi senza rendercene conto, anche se in minima parte.

Dovremmo imparare ad ignorare la superficialità e a vivere la realtà.

Ne consegue che bisogna bilanciare i piatti della bilancia, mentre la granella nella clessidra corre velocemente verso il basso per via della forza di gravità.

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