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Potrebbe essere poco bello da dire, ma non mi mancano le persone la quale ho voluto bene e che forse gli e ne voglio ancora.

Mi mancano i momenti passati con esse.

Per esempio, oggi ho sentito la mancanza di tanti anni fa, di quei pomeriggi d'estate, infinitamente lunghi e caldi, seduti a parlare all'ombra di un albero di mandorle, su un quadrato di cemento, in una strada di campagna dove la gente passava di rado, guardandoci negli occhi, le mie risate provocate dai racconti della persona seduta al mio fianco, e il tempo sembrava passare in fretta, nonostante invece, fossero passate delle ore. E quelle sigarette, le marlboro rosse, che a volte mi portavo dietro, di nascosto, per non farmi scoprire dai miei genitori. Erano i pomeriggi che preferivo, dove le parole venivano pronunciate sinceramente, e tutto sembrava vero, in effetti lo era, quei racconti di quelle avventure, quasi pericolose ma divertenti allo stesso tempo, che adesso non ricordo molto bene, perché poco nitide ormai, ma sono sicura che riuscivo ad immaginarli perfettamente nella mia testa e che non mi facevano pensare a nient'altro se non a vivere quel momento, lontano dal caos della vita, mentre mi godevo quel momento e quella felicità, perché stavo bene.

Poi giungeva la sera, che portava le feste, quelle passate in compagnia, fra risate, alcol, e in cerca di un paio di iridi che riuscivano a brillare anche in assenza di sole, quelle che mi osservavano mentre ridevo ai racconti del pomeriggio.

E niente, sono le sensazioni, le emozioni che certe persone provocano, a mancare, quelle che nascono senza rendersene conto, che tolgono il fiato, e che senza consenso vanno ad imprimersi con forza nel cuore, incastonandosi.
Quelle sensazioni ed emozioni che in realtà non dovrebbero nascere, perché sai che non ti resterà altro che il ricordo, quello che sarà condiviso, silenziosamente e intimamente, e che ci legherà fino all'ultimo respiro.

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