11.

7.5K 220 178
                                    

Stre's pov

Avevamo quasi finito di registrare il primo video, Cico era molto emozionato e imbarazzato, essendo il suo primo video, era carino quando si agitava senza un motivo, certe volte strillava e veniva sgridato da Lyon, c'è troppo carino-💭STREE COSA DICI!!!💭

L <Cico tira fuori luccelone dobbiamo andare la su dal venditore per perdere le armi belle >
C < Ok ok...DOV'È IL MIO UCCELLONE!!!>
L <Non ci credo...l' hai perso!!>
C <SIIII!!! Adesso lo trovo tranquillo!> disse con agitazione.
L < finche non lo trovi resti qui, è il tuo biglietto d'uscita da questa dimensione! >

Cico iniziò a impancarsi, sia nella vita reale che nel gioco, ogni tanto sbagliava i tasti per spostare il personaggio del videogame, così decisi di aiutarlo a cercare il suo volatile, disperso chissà dove.

L <Stre?!...dov'è Stre ???>
S <sono qui con Cico>
L < COSA CI FAI CON CICO?!>
S < eh...lo proteggevo!>
L < ma cosa proteggi vieni qui >

Andai li da loro, lasciando Cico da solo, che con un cenno del personaggio mi ringrazio, anche se non avevo fatto nulla per aiutarlo. Sinceramente ero un po' in ansia per Cico, avevo paura che morisse(nel gioco ovviamente).

Credo che Cico si fosse accorto che ero preoccupato per lui, e con la coda dell'occhio, vidi il rosso schiacciare il pulsante del muto per non farsi sentire dagli altri.
Mi prese la mano che avevo posata sul mouse.
Io a quel tocco mi girai di scatto verso di lui, guardandolo dritto nei suoi occhi scuri che s'incrociavano con i miei giallo miele.

C < Ei stai tranquillo, troverò lucciellone e uscirò con voi sano e salvo> si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia, diventai la copia esatta di un peperone.
Lui mi sorrise, per poi girarsi e diventare di un colore rosato sulle guance,💭quel gesto, l'ha fatto con una naturalezza...come se mi conoscesse da una vita💭 . Il rosso riattivò il microfono facendo finta di niente, come se si fosse reso conto solo adesso del gesto fatto, che poteva essere frainteso dal sottoscritto, 
Io ero rimasto immobile a fissarlo per quasi un minuto, per poi tornare a giocare, continuando a pensare a quel gesto.

***

Avevamo finito di registrare entrambi i video, così proposi al rosso di ordinare una pizza, ovviamente lui non rifiutò.
Ci spostammo in cucina...

C <Stre!!...Intanto che aspettiamo le pizze, potresti rispondere alle famosissime 5 domande che mi devi??>
S < siediti...> dissi indicando il divano, per invitarlo a sedersi.

C <domanda numero uno...> disse tirando fuori un fogliettino dalla tasca della felpa rossa che indossava.
C < raccontami la tua storia...> disse ripiegando il foglietto per poi stringerlo in un mano che incrocio con l'altra fissandomi interessato e curioso.
S < ...*chiusi gli occhi, feci un lungo respiro per poi riaprirli*... Sono sempre stato un ragazzo strano, quello sempre escluso e preso in giro, il motivo?!...beh semplice, mi vesto di rosa e viola, la mia passione è la moda, i ragazzi mi trattavano malissimo, certi giorni arrivavo a casa pieno di lividi...e come se non bastasse mia madre se ne fregava altamente, lei mi odiava...le uniche cose che mi diceva vedendomi in quella situazione erano "ti sta bene...vedi di fare l'uomo è difenditi!!"...è così che ho passato sia le elementari che le medie...un inferno>
C <Str-> lo interruppi mettendogli una mano sulla bocca.
S <Fammi finire tanto che ne ho il coraggio...*dopo una piccola pausa*...poi era il momento di iniziare le superiori, sperando che le cose cambiassero. Quella mattina di prima superiore mi ero preparato per andare a scuola, ma mia madre mi disse che sarebbe passata lei a prendermi dopo scuola, cosa che non aveva mai fatto.
Arrivai a scuola nella mia nuova classe, ci presentammo, i professori fecero la loro lezione, tutto nella norma insomma.
Una volta finito il primo giorno, come mi era stato detto, trovai mia madre e mio padre in macchina ad aspettarmi,io salii, incredulo di tutto.
Mentre stavano viaggiando mi accorsi che eravamo molto lontani da casa, chiesi a mia mamma cosa stesse succedendo, lei mi disse "Stre...è arrivato il momento di porre fine a questa famiglia...è un disastro da quando sei arrivato tu...sei stato un danno per questa famiglia!" Rimasi paralizzato a quelle ultime parole di mia madre, prima che mio padre, che si trovava alla guida, sterzo nella direzione di un piccolo burrone, la macchina andò a sbattere contro un albero, e poi da lì tutto nero. Mi risvegliai dal coma 2 settimane dopo, il dottore mi disse che i miei genitori era morti nell'incidente, ma per fortuna io stavo bene quindi mi avrebbe dimesso presto. Non versai una lacrima, non mi dispiaceva affatto che quei due erano morti, dopo quello che mi aveva detto quella donna.
Arrivato il giorno della dimissione, mi alzai in piedi per andare a cambiarmi, ma mi ritrovai per terra senza una ragione, non capivo, mi sentivo tutto il corpo, allora perché no riuscivo ne a camminare ne a stare in piedi?...così da quel giorno iniziarono le diverse terapie per capire il mio problema, si suppose che fossi rimasto paralizzato mentalmente per quel brutto incidente vissuto, è tutta una questione di testa e di brutti pensieri...da lì decisi di non andare più a scuola, iniziai a seguire le lezioni online per evitare domande da per te dei compagni.
Poi lo stato, venendo a conoscenza della mia situazione decise di darmi una mano non facendomi pagare le tasse, però i soldi per la spesa quotidiana, beh quella devo guadagnarmeli io, così fui obbligato a lavorare. Trovai il bar qua sotto casa con turni decenti per uno studente...*feci un sospiro e un leggero sorrisetto per sdrammatizzare* poi un giorno un ragazzo dai capelli rossi mi venne addosso...ed eccomi qua adesso...con quel ragazzo dai capelli fuoco seduto sul divano di casa mia> dissi ridendo a testa bassa, cercavo di rendere la situazione più divertente, per evitare pianti inutili.
Odiavo parlare di come fossi finito in questa situazione. A un certo punto sentii un piccolo singhiozzo, alzai lo sguardo di scatto e vidi Cico che si asciugava delle piccolissime lacrime che li uscivano da un degli occhi.

S < menomale che tu non piangevi! > dissi scherzoso, con un sorrisetto.
C < infatti è così, mi è finito un dito nell'occhio e ora mi fa male!>
S < smettila di dire cazzate e fai la prossima domanda>
C < non ne ho altre> disse sorridendomi, mentre il suo sguardo si punto sul mio.
Notai che la sua parte bianca di uno degli occhi era rossa con qualche lacrimuccia, faceva pure fatica a tenerlo aperto,💭Allora gli era finito davvero un dito nell'occhio...che imbranato!💭pensai sorridendo.

DING DONG...

C <PIZZE!!!> disse alzandosi di scatto, scavalco il divano passando dal poggia schiena, rimanendo incastrato con un piede tra due cuscini e cadde a terra, di faccia, facendo qualche verso di nervosismo e di dolore,💭è più imbranato di quanto sembri...ma è così carino💭.
Mi diressi verso il citofono per aprire al fattorino delle pizze che in pochi minuti arrivo alla porta con le pizze, intanto Cico si alzò dal pavimento, aveva i capelli spettinati, ed era leggermente rosso sulle guance.

Pagammo ognuno la propria pizza, e poi ci sedemmo nuovamente sul divano a mangiarla, mentre guardavamo un programma tv e sorseggiavamo della Fanta.

Continua...

Spazio autrice...
Scusate se non posterò molte parti della storia ma ho un sacco di verifiche...
Cercherò di scrivere di notte e durante alcune lezioni noiose per restare attiva ;)

CMQ...se trovate errori è colpa di ALFREDO :)

I love only you...💜❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora