Capitolo XXVII

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ALEXIS
Entrammo nello studio medico poco prima dell'ora di pranzo.
Justin non aveva smesso un minuto di torturarsi le mani, ed io non avevo mai smesso di ripetergli che poteva essere tutto solo un falso allarme. Insomma, stavamo insieme ormai da qualche mese, ed il tempo era volato,ma mi sembrava di conoscere Justin meglio di quanto avessi mai potuto conoscere Jacob.
Justin, da quando eravamo partiti da casa, non faceva altro che ripetermi cose tipo:"Cresceremo questo bambino assieme" oppure "Se fosse maschio come ti piacerebbe chiamarlo? E se fosse femmina?" ed ancora "Sono l'uomo più felice della terra".
Rischiai di scoppiare a ridere svariate volte, ma per fortuna riuscii a contenermi, non volendo rovinare il suo umore.
"Justin, ti dispiace accomodarti fuori per qualche minuto, per favore? Vorrei scambiare qualche parola con Alexis" chiese, cortesemente, la dottoressa Andersen a Justin.
Lui la guardò male e poi guardò me, cercando conferma. Gli annuì e poi sorrisi.
"Non ti preoccupare, potrai tornare dentro tra pochi minuti" lo rassicurò la dottoressa.
"Okay" borbottò Justin. Si alzò dalla sedia sulla quale era seduto e si avvicinò a me, lasciandomi un leggero bacio in fronte.
Quando uscì dalla stanza, sbatté la porta.
"Lo scusi" dissi indicando la porta dalla quale era appena uscito Justin.
La dottoressa mi sorrise dolcemente . "Non ti preoccupare, e dammi del tu cara, ci conosciamo da anni"
Le sorrisi e mi sistemai meglio sulla sedia.
"Allora" la Andersen posò i gomiti sulla scrivania e mi guardò. "Hai fatto il test di gravidanza?" domandò.
Scossi la testa. "No, è da due giorni che sto male, ma ieri ho iniziato a vomitare,così mi sono preoccupata. Insomma, so come vanno queste cose, e mi sono lasciata prendere dal panico" confessai, sentendomi improvvisamente in imbarazzo.
"Non devi, lo sai" si piegò per prendere un piccolo fascicolo da un cassetto sotto la scrivania. Lo posò sulla cattedra e mi sorrise.
"Ho ancora la tua prima ecografia,qui" disse indicando il fascicolo. "Dopo te lo lascio, se vuoi"
Sorrisi, ricordando la mia prima ecografia. "Ce l'ho a casa dei miei genitori, ma penso che la prenderò per farla vedere a Justin"
"Va bene" disse alzandosi in piedi e sbattendo le mani tra loro. "Vediamo se c'è un piccolo Bieber nel tuo pancino" mi rivolse un sorriso affettuoso e mi indicò il lettino.
"Posso chiamare Justin?" domandai.
"Certamente" mi rispose. Iniziò a sistemare l'occorrente e nel frattempo chiamai Justin, il quale entrò come una furia.
Corse da me e mi baciò teneramente.
"Mi sei mancata" disse.
"Tu no" ridacchiai vedendo la sua espressione sconvolta.
"Scherzavo" dissi dandogli un colpetto sul braccio per farlo rinsavire.
Mi spogliai, rimandando solo con il reggiseno, incurante dello sguardo che mi riservava Justin, e mi sdraiai sul lettino, comprendimi con un piccolo lenzuolo.
"Brava, vedo che ti ricordi" disse la dottoressa.
"Annabeth, dopo dovrei dirti un'altra cosa, nel caso dovessi essere..incinta" dissi.
"Me la dirai comunque, Alexis" ridacchiò leggermente e si posizioni in fondo ai miei piedi, mentre Justin mi teneva la mano.

"Bene" disse Annabeth rispondendo gli utensili.
Non avevo osato guardare lo schermo, e penso che così avesse fatto anche Justin.
"È molto chiaro, Alex" continuò lei.
"Cosa?" dicemmo io e Justin all'unisono, le nostre mani ancora allacciate.
"Non sei incinta, tesoro. Farei qualche altro test dopo, giusto per controllare cosa ti ha fatto star male"
Sospirai, lieta di non aspettare un piccolo Bieber. Non fraintendetemi, sarei stata felice anche se fossi stata incinta, ma crescere due figli a 22 anni non era la mia priorità. Guardai Justin, il quale era visibilmente deluso.
La dottoressa uscì dalla stanza, lasciandoci soli.
"Hey" dissi stringendo dolcemente la mano di Justin.
"Sai,mi sarebbe piaciuto se avessi portato in grembo nostro figlio. Mi ero già abituato all'idea" confessò guardandomi amaramente.
"Amore, non procreo bambini a destra e a manca. Questa volta mi piacerebbe farlo con del criterio, programmarlo, se così si può dire" dissi. Justin annuì comprensivo e sospirò. Lo tirai verso di me e lo baciai.
"Dai, andiamo a fare gli altri test" scesi dal letto e mi avvicinai alla porta.
"Oh" dissi bloccandomi "aspetta" mi avvicinai alla scrivania di Annabeth ed aprii il mio fascicolo, estraendovi la foto della mia prima ecografia.
Mi avvicinai a Justin e gliela porsi.
Mi guardò confuso ed io gli sorrisi.
"È la mia prima ecografia" spiegai.
I suoi occhi si spalancarono ed i suoi occhi si illuminarono.
"W-wow" balbettò. "Sono senza parole. È stupendo. Era così piccola".
Vederlo così entusiasta vedendo l'ecografia mi strinse il cuore. Sarebbe stato un padre fantastico, anzi, lo era già.
Mi abbracciò improvvisamente, inspirando il mio profumo.
"Mi piacerebbe avere dei bambini con te" mormorò al mio orecchio.
"Anche a me" gli baciai il collo e sorrisi.
"Un giorno ti sposo,anche" continuò.
Mi irrigidì per un istante.
"Hey, ho detto un giorno, non domani" disse Justin, ridacchiando.
Sospirai sollevata.
"Bene, perché anche io ti voglio sposare" mi staccai da lui e gli lasciai un dolce bacio all'angolo della bocca.
"Ti amo" mormorò prima di lasciarmi un dolce bacio a stampo.
"Anche io" dissi, approfondendo il bacio.

Trust || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora