"Fanciullo,io già non ero come altri erano, né vedevo come gli altri vedevano. Mai derivai da una comune fonte le mie passioni, né mai,da quella stessa,i miei aspri affanni. Né il tripudio al mio cuore,io detestavo in accordo con altri. Chi sa dirmi chi è l'autore di questa poesia?" chiese il professor Jackins.
Alzai la mano per rispondere ma il suono della campanella pose fine alla lezione.
"Ragazzi,per domani voglio una relazione di almeno due pagine su questa poesia. Tutto chiaro?" chiese Jackins.
"Si prof" risposero in coro alcuni studenti. Io mi limitai ad annuire,anche se sapevo che non poteva vedermi.
Finii di infilare l'astuccio nella borsa e mi avviai verso l'uscita dell'aula di poesia.
"Signorina Rivera" mi chiamò il prof Jackins.
"Si?" chiesi visibilmente impaziente di uscire dall'aula per dirigermi nell'aula di Letteratura Italiana. Avevo sempre odiato arrivare in ritardo ed il solo pensiero di arrivare un minuto dopo ad ogni appuntamento o lezione che fosse,mi metteva in agitazione.
"Chi è l'autore della poesia che ho recitato prima? Credo che stessi per rispondere prima che suonasse la campanella" mi chiese gentilmente. Alcuni ciuffetti bianchi gli ricadevano sulla fronte e sul mento spiccava un poco di barba. La camicia celeste era infilata goffamente nei pantaloni blu scuro. Le Vans ai piedi mi fecero rimanere di stucco,ma sorvolai.
"Ehm, Edgar Allan Poe se non erro" risposi.
"Esattamente. E la sua opera si chiama?" chiese ancora. Dio ma non aveva nulla da fare questo pover uomo?
"Solo" risposi nuovamente.
"Esatto. Complimenti Alexis, ti alzerò il voto della prossima verifica. Continua così" disse sorridendomi amichevolmente.
"Grazie mille" dissi restituendo il sorriso.
Volai fuori dall'aula e mi diressi verso Letteratura. Guardai l'orologio. Mancavano solo due minuti all'inizio della lezione e dovevo andare dall'altra parte dell'edificio. La professoressa Wright mi avrebbe di sicuro uccisa se fossi arrivata in ritardo.
Mi sistemai meglio la tracolla e mi preparai alla corsa contro il tempo che mi aspettava. Una voce piuttosto arrabbiata però, interruppe i miei piani.
"Alexis Dianne Rivera, che fine hai fatto? Dovevamo incontrarci dieci minuti fa al bar"
Mi portai una mano al viso e mi voltai lentamente.
"Chiedo venia Becky" dissi facendo un piccolo sorriso.
"Chi è venia?" chiese confusa. Scossi la testa divertita.
"Significa scusa in-"
"Nulla,non importa" mi interruppe la mia amica "dove sei stata?" domandò nuovamente portando le mani all'altezza dei fianchi.
"Il professor Jeckins mi ha trattenuta" risposi.
"Fingerò di crederci" rispose guardandomi male "però ora vieni a prendere un caffè con me. Intesi?" domandò solennemente.
"Non posso,devo andare a letteratura italiana Becky" risposi.
"Sei in ritardo di 10 minuti Alex. Dubito tu voglia entrare in ritardo" mi disse.
Sbuffai e pensai per qualche secondo. Non sarebbe successo nulla di male se non fossi andata a lezione per una volta no?
"Okay,ci sto, ma è la prima ed ultima volta" risposi incamminandomi verso l'uscita dell'edificio scolastico.
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Trust || Justin Bieber
Fanfic"Il grande amore ci fa paura perché ci mette in una situazione di pericolo,perché si diventa vulnerabili;si perde la corazza che abbiamo nei confronti del mondo. Perché in amore si dà tutto e si può anche perdere, e perdere tutto" -F. Ardant Lei è...