È incredibile quanto basti poco affinché la vita cambi radicalmente. Può cambiare in peggio come può cambiare in meglio. E poi ci sono quei casi in cui non sai che strada,la tua vita,abbia preso. Momenti in cui ti dici "ma chi me lo ha fatto fare" e momenti in cui ti chiedi perché,certe cose o persone,non siano entrate a far parte della tua vita prima. E quello era uno di quei casi.
Stavo studiando poesia ormai da due ore abbondanti,ma quella bella poesia del caro signor Poe non mi entrava nella testa. Fu una lieve bussata alla porta che mi scostò per qualche instante dallo studio.
Una piccola testa con ricci capelli neri,fece capolino dalla porta socchiusa.
"Ciao tesoro" dissi alzandomi dalla sedia. "Avete già preso il gelato tu e la nonna?" chiesi chinandomi a livello del piccolo viso di Ally. Mi abbracciò all'istante.
"Si. Io ho preso una grande coppetta con nocciola e fior di latte" rispose scostandosi con un sorriso a trentadue denti. Beh,non contando i diversi buchi lasciati dai dentini caduti.
"Era buono?" chiesi sorridendo a mia volta.
Annuì convita e poi mi tese la mano inviandomi a scendere in salotto.
"Al parco abbiamo incontrato la Tata Kenny con un uomo. Era molto bello. Secondo me era il suo principe azzurro" disse a bassa voce,come se non volesse farsi sentire,mentre scendevamo le scale.
"Non me lo ha detto" dissi. Ma d'altronde mia sorella non mi parla mai di nulla.
Arrivammo in salotto dove trovammo mia madre intenta a sorseggiare delicatamente la sua solita tazza di tè Indiano. La delicatezza di quella donna mi stupiva ogni giorno maggiormente. Era delicata in tutto ciò che faceva e diceva,dalla treccia mora che le ricadeva sulla spalla destra,ai tacchi neri che indossava in quel momento, a quando giocava con Ally o parlava con qualcuno.
"Ciao mamma" dissi chinandomi per abbracciarla.
"Oh ciao Alex" disse restituendomi l'abbraccio. "Mi dispiace essere tornata così presto con Allyson,immagino tu stessi ancora studiando"
"Non ti preoccupare, avevo quasi finito" risposi sorridendole. Nel frattempo Ally era sparita nella stanza degli strumenti,come la chiamava lei. Era lo studio di mio padre, sistemato poco prima che morisse,nel quale aveva sistemato tutti i suoi autografi, dai Pink Floyd,ai Rolling Stones,ai Foreigner. Vi era un pianoforte a coda antico, tre chitarre anch'esse autografate ed una piccola batteria, che la dolce Ally stava cercando di suonare.
"A che ora lavori domattina?" chiese mia madre.
"Ho il turno dalle 7.30 alle 9 poi vado all'università e faccio anche il turno serale al bar domani"
"Allora me la porti tu Ally domani mattina?" chiese alzandosi e prendendo la borsa dalla poltrona.
"Certo" risposi scostandomi per farla passare. "Ally" urlai leggermente per farmi sentire dalla piccola.
"Che c'è mamma?" urlò di rimando con quella sua vocina che amavo da impazzire.
"Vieni a salutare Nonna Mary che va a casa, la rivedi domani" dissi. Subito la porta spalancarsi violentemente e dei piccoli passi avvicinarsi velocemente.
"Ciao nonna" disse Ally abbracciando la gambe di mia madre.
"Ciao piccola" rispose lei accarezzandole i capelli. "Se hai bisogno di qualunque cosa ,chiama mi raccomando" disse riferendosi a me. Annuì e poi se ne andò.
"Allora cucciola che ti va di fare?" chiesi ad Ally prendendola in braccio.
"Andiamo al cinema" esclamò felice.
"Perfetto, infilati le scarpe che io mi vado a cambiare" dissi posandola a terra.
"Okay" rispose. Io corsi in camera e mi misi semplicemente dei leggins neri,Dr Martens anch'esse nere, ed una maglietta azzurra. Mi pettinai e scesi di sotto,dove Ally stava aspettando impazientemente davanti alla porta d'entrata.
"Amore, sono pronta" dissi prendendo la borsa e sistemandomi la giacca.
Mi sorrise ed io aprii la porta. Cercai le chiavi della macchina e,dopo aver aperto la mia vecchia Chevrolet, andammo al cinema.
***
"Ti è piaciuto il film?" chiesi ad Ally prendendo la sua piccola manina tra le mie.
"Si. Vorrei che piovono polpette anche qui" disse saltellando.
"Piovessero tesoro" risposi sorridendo. "Comunque anche a me piacerebbe molto sai?" lei annuì distrattamente ma si voltò quando si sentì chiamare. Lo stesso feci io.
"Zia Becky" esclamò Ally correndo ad abbracciare la mia migliore amica.
"Piccola peste" rispose lei prendendola in braccio.
"Ciao Alex" disse dandomi un bacio sulla guancia.
"Hey Becky" dissi restituendole il bacio. "Sei qui da sola?" le chiesi.
"No,sono qui con Jake ed il suo migliore amico di cui non ricordo il nome. Ho provato a chiamarti ma non mi prendeva il cellulare" rispose amareggiata.
"Non preoccuparti" le sorrisi. "Ho passato un po' di tempo con la mia piccola,non potevo essere più felice di così"dissi.
"Vieni con me,così saluti gli altri" disse mettendo giù Ally,che venne subito a prendermi la mano.
"Un saluto veloce però,che la bimba è stanca. E anche io in realtà" dissi. Seguimmo Becky, che si fermò dinnanzi ad un tavolino, sul quale vi erano seduti Jake e Justin che parlavano.
"Ragazzi guardate chi c'è" disse la mia amica.
I due si voltarono.
"Ciao Alexis,che piacere vederti qui" disse Jake.
"Ciao Jake" gli sorrisi. "E ciao Justin" aggiunsi. Lui mi sorrise e poi il suo sguardo si appoggiò sulla bambina al mio fianco. Gli si illuminarono gli occhi.
"Ciao piccolina" disse dandole un buffetto sul naso.
"Ciao" rispose teneramente Ally "io sono Ally. Tu chi sei?" chiese quest'ultima a Justin.
"Io sono Justin,piacere di conoscerti principessa" rispose lui.
I due si scambiarono battute per qualche minuto,mentre io li guardavo sorridente. Era una scena stupenda.
Finché non venne il momento di tornare a casa. Dopo aver salutato tutti,tornammo a casa e,dopo esserci cambiate, ci infilammo velocemente sotto le coperte.
"Ti voglio bene mamma" disse Ally chiudendo lentamente gli occhi.
"Anche io ti voglio bene tesoro" disse dandole un bacio in fronte,per poi addormentarmi al suo fianco.
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Trust || Justin Bieber
Fanfiction"Il grande amore ci fa paura perché ci mette in una situazione di pericolo,perché si diventa vulnerabili;si perde la corazza che abbiamo nei confronti del mondo. Perché in amore si dà tutto e si può anche perdere, e perdere tutto" -F. Ardant Lei è...