Capitolo XXV

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ALEXIS
"Dài"
"No"
"Dài"
"Becky, ti ho detto di no" dissi alzando il tono della voce. Le persone sedute nei tavolini intorno a noi, portarono l'attenzione su di noi. Arrossii e portai lo sguardo sulle mie mani,che giocavano con il cucchiaino.
"Alex, sono la tua migliore amica, certe cose devi dirmele" disse Becky, versandosi un altro goccio di caffè nella tazza.
Sbuffai. "Ti ho già detto che abbiamo fatto l'amore, questo basta ed avanza" dissi.
"Ci avete messo una vita per farlo, Alex. Dopo tutto questo tempo mi aspetto molti più dettagli" disse sbattendo la tazzina sul tavolo, facendomi sussultare.
"Era la nostra prima volta, Becky, ce la siamo presi con calma" ribattei.
Il mio cellulare iniziò a squillare. Sorrisi leggendo che si trattava di Justin.
"Rispondi, ragazza innamorata" mi incitò la mia amica.
"Zitta, come se tu non lo fossi" dissi.
Becky alzò le mani in segno di resa. "Touchè" disse.
"Ciao, piccola" mi disse dolcemente Justin, una volta aver risposto al telefono.
"Hey" dissi sorridendo.
"Sei libera adesso? Vorrei portarti in un posto" chiese.
"Ehm,veramente sarei con-" venni distratta dai gesti di Becky.
"Cosa?" mimai con le labbra.
"Non sei impegnata, vai con lui" sussurrò. Lasciò dei soldi sul tavolo e si alzò. Mi lasciò un bacio sulla guancia ed uscii dal locale.
Scossi la testa e mi riconcentrai su Justin.
"Sì, sono libera" dissi.
"Perfetto" disse felice "ti passo a prendere. Dove sei?" domandò.
"Da Katy, ti aspetto fuori, okay?" dissi.
"Va bene, a dopo piccola. Ti amo" disse prima di chiudere.
Sorrisi tra me sentendo quelle parole, erano un po' di tempo che non le sentivo pronunciare così facilmente.
Il sorriso svanì al ricordo di quei tempi.
Dopo aver pagato, uscii dal locale ed aspettai Justin, il quale comparì pochi minuti dopo.
Salii a bordo e gli diedi un bacio casto.
"Tutto bene?" chiese leggermente preoccupato.
"Sì" dissi, e mi voltai verso il finestrino.

"Siamo arrivati" mi avvertì Justin, spalancando la portiera. Sussultai sentendo la sua voce,non avevamo parlato per tutto il viaggio. Non sapevo nemmeno dove mi trovassi.
Scesi dall'auto e mi guardai intorno. Eravamo in un grandissimo parco, dove vi era un piccolo laghetto con le papere che vi nuotavano al centro.
In riva al lago, un piccolo ristorante distraeva dalla visione del lago, ma la sua costruzione in legno lo faceva adattare perfettamente all'ambiente circostante.
Non proferimmo parola mentre ci avvicinavamo al ristorante. Lui era freddo con me perché io lo ero con lui. Comprensibile.
Justin si bloccò pochi metri prima dell'entrata del ristorante e staccò la sua mano dalla mia. Si passò le mani tra i capelli e mi guardò.
"Perché non mi parli?" mi chiese a bassa voce. Aveva uno sguardo ferito e ciò mi fece stare ancor più male.
"Va tutto bene, Justin" lo rassicurai sorridendo debolmente. Gli presi la testa tra le mani e lo baciai. "Dài" dissi. "Andiamo a mangiare. Questo posto è stupendo".
Feci per allentarmi ma la mano di Justin mi bloccò il polso.
"No" disse semplicemente. Mi condusse lontano dal ristorante e si sedette su una panchina vicino al laghetto.
"Non dirmi che stai bene, Alex. Ti conosco e non stai bene" disse scadendo bene le parole. "Che ti succede? Parlami,per favore"
L'espressione addolorata che aveva dipinta sul volto, mi fece sussultare.
"Mi sembra di tradirlo" confessai a bassa voce,abbassando la testa.
"Chi?" domandò alzandomi il volto con due dita.
Deglutii. "Jacob" dissi.
Justin sbarrò gli occhi,a si ricompose immediatamente.
"Lui vorrebbe che tu fossi felice" disse semplicemente.
Sbuffai. "Tu non capisci"
Lo stupore presente sul viso di Justin era ben visibile. "Tu non mi dai la possibilità di capirti, Alex. Ti giuro che ci provo".
Scossi la testa. "Dicevo a Jacob le stesse due parole che dico a te in questo periodo. Io le pensavo davvero quando ero con lui e-"
"Stai dicendo che tutto ciò che mi hai detto era una cazzata?" sbottò Justin, interrompendomi.
"No" dissi seriamente. "Le pensavo e le penso tutt'ora"
"Allora spiegami, Alex, perché non ci sto capendo nulla"
"Me ne sto rendendo conto solo ora" dissi con la voce che andava, sempre di più, affievolendosi.
"Di cosa?" urlò esasperato, Justin.
"Non urlare con me" dissi duramente. La rabbia ormai aveva preso il posto della confusione.
"Ti stai comportando da grandissimo egoista,Justin. Non esisti solo tu" sbottai.
"Beh, per me esisti solo tu, Alex. Ti amo più della mia fottuta vita, e non c'è giorno in cui non te lo ricordi. Ti ho dato tutto, continuo a darti tutto e altrettanto ti darò in futuro, ma devi lasciarmelo fare. Stiamo così bene insieme, perché devi fare così tutto d'un colpo? Giuro, non riesco a capirti" si passò le mani sul volto e sospirò. "Piccola, tu meriti il meglio e nient'altro che il meglio e io ti darò il meglio che tu abbia mai avuto. Ma devi aiutarmi, non complicarmi il lavoro" mi disse con tanta dolcezza che mi fece venire le lacrime agli occhi. Come avevo anche solo potuto dubitare dei miei sentimenti nei suoi confronti?
"Sono così confusa" dissi. Nascosi il volto tra le mani e una lacrima solitaria solcò il mio volto.
"Amore, guardami" mi sussurrò piano.
Mi alzai e lo guardai sbattendo gli occhi ripetutamente.
Sorrisi.
"Che c'è?" domandò confuso.
"Mi hai chiamata amore" mormorai.
"Non ti avevo mai chiamato così?" chiese.
"Non lo so, non ricordo, ma questa volta ha avuto più impatto. Non so perché" sentenziai,alzando le spalle.
Justin sorrise e mi abbracciò forte, posando il mento sulla mia nuca. Io l'osai la testa nell'incavo del suo collo ed inspirai il suo profumo.
"Non so cosa ti frulli in quella tua testolina, ma qualunque cosa sia, non ti lascerò andare via. Mi hai capito?" mi sussurrò dolcemente all'orecchio.
"Hai fatto la rima" ridacchiai.
Justin mi strinse di più a sé.
"Fallo ancora" mormorò.
"Cosa?" chiesi confusa.
"Ridacchia ancora"
Mi staccai da lui e lo guardai negli occhi.
Lo baciai a stampo e sorrisi.

"Sai" disse mentre tornavamo all'auto dopo aver mangiato "prima ho avuto paura" confessò prendendo la mia mano nella sua.
"Di cosa?" lo guardai guardare l'orizzonte, con un'espressione triste.
"Che mi lasciassi" mormorò piano, girandosi a guardami.
"Mi dispiace averti dato questa impressione" gli passai le braccia intorno alla vita e lui mi passò il suo braccio intorno alle spalle.
"Lo so" disse dandomi un bacio tra i capelli.
Prima di salire in auto mi fermò e mi riesce la testa tra le sue mani.
"Ti amo" disse dandomi un dolce bacio.
Gli circondai il collo con le mie braccia e gli sorrisi affettuosamente.
"Anche io, davvero" dissi, e lo baciai di nuovo.
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Hey! Scusate per non aver aggiornato in questi giorni, ma sono stata occupata. Comunque spero che il capitolo vi piaccia e scusate per gli errori, ho scritto piuttosto velocemente.

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