quindici

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"Se ne innamora e io penso che sia un bel modo per un uomo di passare la sua ultima settimana"

L'ultima settimana- Marracash 

EMILIANO

-Emi, che succede?- domandò Fabio gettando a terra la sigaretta -quello che non sarebbe dovuto succedere.- dissi guardandolo negli occhi, il mio amico capì e vidi che iniziò a diventare un fascio di nervi. I due avevano un feeling assurdo, e diversamente da quanto avrei potuto pensare, non sono geloso del loro rapporto, mi fido di Fabio e so che non potrebbe mai farlo. 

-cosa vuoi fare?- domandò Cosimo incrociando le braccia al petto, alzai le spalle -qualsiasi cosa, basta che muoia.- dissi serio -sei scemo?- intervenne Zanna -cazzo sei qua dentro per questo motivo, e tu ancora che vuoi farlo?- continuò -cosa cazzo mi frega? Lo ha fatto con lei, con quella prima, potrebbe farlo con altre perché non lo sa tenere al suo posto! Non posso accettarla questa cosa, va bene?- dissi innervosito -Emi, non voglio che ti succeda qualcosa.- sussurrò lei con occhi disperati -quello che accadrà a me è il minimo amore, voglio solo che questa storia finisca...- dissi dolcemente accarezzandola, non mi avrebbe fatto cambiare idea, ne ora ne mai.

-avanti allora, dì pure.- intervenne Mohamed -dovete distrare le guardie, in qualche modo, fate scoppiare una rissa, fate bordello che cazzo ne so, fate qualcosa, lo sapete.- dissi -portateli lontano dalla nostra zona, io poi passerò da una parte all'altra nella speranza che non rompano il cazzo.- continuai -e poi?- domandò Cosimo -e poi basta.- dissi guardandolo. Calò il silenzio, non so che fine avrei fatto in realtà eppure ero dannatamente sicuro di quello che sarebbe successo, ero sicuro che non si sarebbe conclusa finché non mi avrebbero portato in un altro posto del cazzo, nella speranza che smettessi di uccidere, eppure se ci sei qua dentro, se ci sei in mezzo a volte senti il bisogno di farlo. Ma non lo fai, per il semplice motivo che poi ne ripaghi il doppio delle conseguenze. Ed ora come ora, quelle solo il mio ultimo problema, loro ci sarebbero state comunque, e se la prima volta l'ha scampata in qualche modo che solo Dio sa come, la seconda volta sarà la sua fine. 

[...]

-vieni con me dai...- dissi prendendola per la mano e tirandola verso la mia cella -perché?- domandò confusa, non ha parlato tutto il giorno, sorrideva a malapena e questa cosa mi straziava il cuore non riuscivo ad accettarlo che lei ora si senta così indifesa per colpa di una sola persona, di un figlio di puttana che non avrebbe mai dovuto nemmeno pensare a sfiorarla. Pare che si diverta a prendere ciò che appartiene ad altre persone. -voglio stare con te...- sussurrai tirandola leggermente, lei sorrise e si lasciò andare entrando nella mia cella. Si gettò sul letto e io assieme a lei, posò la testa sul mio petto e mi strinse. Sorrisi e le accarezzai la testa, in quel momento si sentiva sicura, forse ho fatto la miglior scelta in quel momento. -non fare nulla, ti prego..- disse alzando la testa dal mio petto, la guardai confuso -non posso sopportare il pensiero che possa fare del male anche a te...- disse, le sorrisi e le accarezzai il volto lasciandole un bacio a stampo -non mi accadrà nulla, ho pensato a tutto anche al dopo, nessuno ti lascerà da sola, e ti prometto che avremmo sempre modo di stare assieme.- dissi sistemandole una ciocca di capelli -come no...- sussurrò scettica -ho motivi per mentirti?- le chiedi ricordandole la stessa frase che le dissi a pochi giorni dal suo arrivo, lei sorrise -no, non ne hai.- disse per poi posare le sue labbra sulle mie.

Neve e Fango|| Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora