Sapevo bene che una relazione in quelle mura era anche abbastanza rischiosa, non era nulla di libero, ci saremmo potuti vedere soltanto in quei momenti vuoti in giardino e non era quello che desideravo. Mi dispiaceva per Emiliano, vederlo così fragile non era da lui e onestamente mi faceva uno strano effetto. Si vedeva che ci teneva per quella ragazza, che per lui era qualcosa in più di una semplice fidanzata. Forse era davvero l'amore della sua vita, forse era davvero la persona con cui aveva deciso di ricrearsi una vita dopo quella sua avventura in carcere, sempre se quello era il suo pensiero.
-non dire niente di quello che è accaduto qua dentro, sia di lei che di noi.- disse avvicinandosi alla porta -c'è un noi?- dissi sorpresa -se tu vuoi che ci sia, ci sarà, per me potremmo tranquillamente continuare così, all'insaputa di tutti.- alzò le spalle -tu sei convinto di quello che vuoi? O sono uno dei tanti rimpiazzi qua dentro, perché su sa Emi...- dissi, lui strinse la maniglia in un gesto di rabbia, continuò a sostenere il mio sguardo accusatorio, il suo da un velo di tristezza passò velocemente in uno rabbioso, per una semplice frase -è questo quello che pensi di me, quindi.- disse avvicinandosi a me -non è quello che ho detto Emi.- risposi -no, ma lo hai sottointeso, pensi che sia scemo?!- disse -non urlare, ci sentono.- dissi seria -ma sai cosa cazzo mi frega, nemmeno ci pensi e già mi accusi di essere il solito approfittatore, se davero me ne volevo approfittare perché allora non ho fatto la parte della vittima con i tuoi amici? E soprattutto per quale motivo sei ancora qua a parlare con me quando potresti essere da qualche parte a farmi un...- disse bloccandosi e passando le mani sul volto
Rimasi immobile, non potevo credere che una frase potesse creargli così tanto fastidio. -scusami, non volevo...- sussurrai -è inutile.- disse e facendo per andarsene -no Emi aspetta...- dissi prendendolo per un braccio nella speranza che davvero si fermasse -non penso questo di te e nemmeno lo volevo sottointendere, ma semplicemente avevo sentito queste cose sul tuo conto, e volevo assicurarmi che fossi sincero...- dissi, lui si girò lentamente -io non ti ho mai mentito Ginevra, mai, non ne sarei capace, non sono capace di mentire a qualcuno a cui tengo. E tu sei una di quelle.- disse, sembrava davvero ferito, avevo sbagliato -mi dispiace...ho ancora una possibilità?- chiesi speranzosa, lui mi guardò e alzò lo sguardo al cielo -i tuoi occhietti dolci non ti salveranno sempre, hai presente?- disse sorridendo e tirandomi a lui, sorrisi e lo strinsi me, uscimmo dal bagno e andammo verso i suoi amici -vedi che è come vi avevo detto!- esultò Cosimo -è solo fortuna.- rispose Fabio ridendo -cazzo potevo fare l'indovino.- disse esaltato -ma che indovino che a malapena trovi i calzini la mattina, ti prego.- disse ridendo Francesco -oh ma fanculo sta zitto.- rispose Cosimo ridendo alla battuta del suo amico -che succede?- intervenne Zanna -abbiamo Nostradamus qua tra noi.- rise Fabio indicando Cosimo -addirittura.- dissi intromettendomi nella conversazione -assolutamente.- si vantò il guercio -e previdicimi quando e ne vai a fanculo, grazie.- rispose Emiliano ridendo, gli altri si unirono creando un'armonia unica. Sofia e Denise si avvicinarono a me, sorrisero, avevano capito già tutto.
Alla fine non stava andando così male.

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Neve e Fango|| Emis Killa
Fanfiction« Il primo "Ti amo" detto su quel letto cigolante» #11 "rap" {15/11/2020}