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-Ginevra, che ti prende? - domandò preoccupata Denise vedendomi tornare lentamente, sconvolta, la notizia che mi aveva riferito Emiliano mi aveva frastornato, aveva fatto cadere tutte le mie sicurezze. Erano le persone di cui mi fidavo di più, anzi forse le uniche, nessuno della mia famiglia, o di quello che era rimasto, mi dava un briciolo di possibilità, nessuno di loro...soprattutto dopo quello che ho combinato, sarebbe disposto a darmi fiducia, e così non sono disposta io.

-nulla, non è successo niente. Ho fatto solo una grande cazzata.- dissi sedendomi tra le due sorelle e guardando a terra -tesoro dimmi che cosa sta succedendo.- disse la rossa -Denise ti prego, non immischiarti, sei dalla mia parte o cosa?- domandai -sì, certo...ma spiegami...- disse -le persone a cui volevo bene, quelle che davvero reputavo serie e penso l'unica parte della mia famiglia, mi ha tradito e nessuno penso possa comprendermi.- dissi -amore, ma è normale.- intervenne Sofia -quando entri qua dentro, per la tua famiglia...- la interruppi -ma chi cazzo ce l'ha una famiglia la fuori Sofia? Non io, ovvio. Ma fatto sta che Samuele e Michele sono due morti che camminano. Lo giuro.- dissi fissando verso la direzione da cui provenivano i due ragazzi, si stavano avvicinando e avrei immediatamente chiarito la mia posizione. Non si giocava con la famiglia, non si tradiva.

Era  questo quello che loro mi avevano insegnato, eppure se avessero potuto a quest'ora mi avrebbero venduto senza pensarci due volte, perché allora continuavano a professarsi innocenti? Come solo potevano pensare che la verità non sarebbe arrivata? La verità arriva sempre, soprattutto dalle persone che hanno poco o nulla da perdere, come ad esempio me ed Emiliano, come i suoi amici, e allora perché loro due, che tanto dicevano di non aver più niente da perdere, nulla da dividere, si sarebbero salvati il culo? Invece sono qua, perché i loro piani probabilmente erano altri, e io non ho permesso che le cose andassero così. Oppure no? Era un semplice piano di Michele, che alla fine si era pentito di quei "affari" di cui aveva parlato Emiliano? Non lo so, ma questa storia doveva uscire fuori. Dovevo sapere tutta la verità, o da loro o da Emiliano

I due mori ormai erano vicini, mi alzai in piedi sotto lo sguardo confuso delle due sorelle e mi girai, sorridendo, verso di loro. -che  ne dite...andiamo da loro?- domandai indicando il gruppetto di Emiliano che nel frattempo rideva e fumava tranquillamente -dove vorresti andare te?- domando Samuele innervosito -dovrebbe interessarti?- domandai -sì.- rispose -io non credo.- dissi mentre Michele raggiunse il suo amico -si può sapere cosa cazzo ti prende? Ti sei incazzata per qualche motivo, avanti parla, cosa potrei mai aver fatto in un fottuto carcere di merda.- disse avvicinando il suo volto al mio, lo fissai negli occhi, conoscevo ogni loro frase ormai, ogni loro tipo di mossa o movimento, ogni momento in cui erano sotto stress, sapevo tutto ormai di loro, soltanto che loro non sapevano niente di me. E forse era questo un punto a mio favore.

Mi girai verso le mie amiche, sorrisi ad entrambe -andiamo?- domandai, entrambe si alzarono, mi allontanai di poco dai due che nel frattempo erano lì, confusi, senza sapere cosa stesse succedendo. O almeno così dicevano.  -la famiglia non tradisce e non mente, sbaglio?- dissi allontanandomi assieme alle mie amiche

Neve e Fango|| Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora