quattro

579 13 2
                                    

Mi misi seduta sulla panchina che avevamo accupato quella stessa mattina in attesa delle mie compagne di cella, e sperando che Giambelli non si facesse vivo. Tutto sommato era un bel ragazzo, ma dai suoi modi e dalla sua attitudine non faceva altro che urtarmi i nervi. Davvero si credeva così importante?

-ehi tu- disse quella voce non poco distante da me, girai la testa e incontrai i suoi occhi, il sorriso furbo - che vuoi? - domandai - vedo che sei sola- disse e si sedette affianco a me - beh ci vedi allora- risposi-che spiritosa- sbuffò annoiato - non capisco perché ti stia cosi sul cazzo, nonostante non ci conosciamo- disse - beh si potresti avere ragione - riconobbi - quindi, io sono Emiliano - disse - Ginevra- risposi, lui portò alle labbra una sigaretta e l'accese -comunque credo che è meglio che tu non stia sola, quel figlio di puttana ne approfitta - disse - è per questo che sei qua? - chiesi - si, sono un criminale ma non un violento - disse - perché sei dentro? - domandai - sono scampato tante di quelle volte- rise - ma un infame mi ha fatto beccare ed eccomi - alzò le spalle - tu? - chiese-furto, ci hanno beccato praticamente subito- alzai le spalle - cazzo mi spiace- disse sincero  - ormai doveva andare cosi, lo sapevo già - risi, lui annuì e si alzò - meglio che vada, stanno arrivando i tuoi amici... Non credo di stargli molto simpatico - disse - finché non mi rompi il cazzo sei a posto- risposi - se lo dici tu baby- disse passandosi una mano fra i capelli ricci - ci becchiamo, qualsiasi cosa chiamami- disse allontanandosi.

Michele e Samuele arrivarono come delle furie - oh ma che cazzo avete- dissi appena arrivarono davanti a me - che cazzo voleva? - domandò Samuele - parlare- dissi - di cosa? - chiese nuovamente - parlare e basta, fatti i cazzi tuoi. Se non fosse stato per lui a quest'ora mi sarebbe arrivato un pugno in faccia- chiari - certo ora è il tuo eroe per questo, ma ti prego- rispose - non sono cazzi tuoi di quello che penso, se voglio parlarci ci parlo- chiari - state calmi-ci ammonì Michele - ma la senti cazzo?! - rispose nervoso l'altro-mi avete abbandonato qua, quella guardia di merda pensa a violentarmi, cosa cazzo ti aspetti? Un ringraziamento? - dissi nervosa

Michele si mise tra me e l'altro convinto che presto o tardi ci sarebbe stato uno scontro - certo parli così di lui per sta cazzata, le altre volte invece?-  rispose - oh si tipo quando ero strafatto e hai fatto rissa con il tipo con cui mi frequentavo, ma stai muto- risposi, Samuele mi fissò, si girò di spalle e andò via - cazzo, siete assurdi oh ! - urlò Michele rincorrendo il suo amico - ma fottetevi- sussurrai attendendo che le mie compagne arrivassero.

-mi spiace per il litigio- disse Denise, alzai le spalle - io e Samuele non siamo mai andati d'accordo, infatti è anche colpa sua se sono qua- dissi-dai ora non fare così, Ginevra, cerca di essere obiettiva ti prego- disse Sofia-non perdere i tuoi amici per un tipo, di cui nemmeno vale la pena - disse poi - non fatemi la predica anche voi dai-risi - ci mancherebbe- rispose Denise

Neve e Fango|| Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora