-come mai sei qua?- domandò Emiliano appena mi avvicinai al suo gruppo, sia Denise che Sofia mi abbandonarono per i compagni di Emiliano, che a quanto pare erano molto attratti dalle due. -perché io con gente del genere non ci voglio stare.- ammisi mettendomi accanto a lui -con loro no, ma con me sì?- sorrise divertito -se vuoi me ne vado.- dissi cercando con lo sguardo le mie amiche che avevano già incominciato a limonare con i suoi amici -penso che le tue amiche non ti seguirebbero.- disse ridendo, gli sorrisi -sai che mi importa.- alzai le spalle -posso stare tranquillamente da sola.- dissi -bambina, questo posto non fa per te. Ti conviene stare con gente vera.- disse portando un'ennesima sigaretta alle labbra -te la conosci?- chiesi
Lui mi fissò con lo sguardo di uno che la sa lunga, si avvicinò a me, i suoi occhi scuri erano puntati su di me, così come i miei -questi che vedi intorno a me, e soprattutto me, sono le persone più vere che conosco.- disse -sta a te vedere e crederci.- continuò -mi sta bene così, l'ho visto.- dissi -ti fidi di me quindi.- rispose allontanandosi -se ho modo sì.- risposi sorridendo -dai stai qua, tra poco ci rinchiudono in quei buchi di merda.- sbuffò porgendomi il pacchetto di sigarette, ne presi una -purtroppo.- sbuffai prendendo l'accendino e accendendo la sigaretta -i tuoi amici stanno arrivando.- disse riponendo il pacchetto nella tasca del giacchettino bianco -salutameli.- dissi vedendo che, effettivamente, stavano correndo verso di me.
-penso che vogliano salutarti loro.- rispose sorridendo -oh babbi, venite qua.- disse rivolgendosi ai suoi amici, comprese le due ragazze -babbo ci chiami tua sorella.- rise il moro -sta zitto.- continuò sorridendo verso la sua direzione -lei?- mi indicò -Ginevra.- dissi portandogli la mano -Fabio.- disse abbastanza confuso -ma te non sei quella che...- disse lasciando la frase in sospeso, Emiliano annuì e Fabio si mise al suo fianco, come se attendesse anche lui qualcosa. C'era abbastanza tensione nell'aria quando Fabio parlò con il ragazzo dall'occhio guercio e l'altro parlò agli altri. Sembravano infastiditi dal loro arrivo così come dalla situazione. Forse avevo sbagliato a venire da lui.
I due ragazzi arrivarono, Samuele era fuori di sé glielo leggevo negli occhi, sapevo che adesso avrebbe fatto una delle sue cacciate. - Ginevra, che significa tutto questo?- domandò Michele con tono pacato -voi mi stavate buttando nella merda Michele, ti rendi conto?- risposi alzandomi in piedi mentre Emiliano cercava di trattenere i suoi che sembravano cani da presa, pronti a mordere. C'era molto astio, e non mi piaceva questa cosa. -cosa cazzo stai dicendo!- intervenne Samuele -cosa sto dicendo? Lo sai meglio di me, è per questo che volevi scappassi, ora molte cose mi tornano in mente, e combaciano tutte. Siete due merde, ma evidentemente avete fatto male i calcoli.- dissi -cazzo, Ginevra, non è come credi.- disse Michele cercando delle spiegazioni accettabili, quando, finalmente, collegò tutti i pezzi -è come pensa invece.- intervenne Fabio, si alzò in piedi, Emiliano lo lasciò fare -ditele che siete dei pezzi di merda, avanti.- disse avvicinandosi e mostrando la sua faccia da schiaffi, Samuele strinse i pugni -giuro che se potessi ti riempirei di botte, figlio di puttana.- sibilò -tu non fai niente.- gli proibì -ma no, lascialo fare. E' quello che desideri no, avanti stronzo. Colpisci.- disse andando contro il suo volto, incitandolo a colpirlo -Samuele, sta fermo.- disse con tono serio Michele -Ginevra, perché fai questo...- disse poi verso di me -perché è una stronza di merda!- urlò Samuele mentre continuava il suo faccia a faccia con Fabio -oh sì! La stronza che però ti volevi ficcare, vero?- rise di gusto -brutto figlio di puttana.- urlò Samuele come se avesse appena detto qualcosa che non si sarebbe dovuta sapere, sferrò un colpo verso il volto di Fabio -coglione! Cosa cazzo fai!- urlò Emiliano intromettendosi e spingendo il moro che si sbilanciò e cadde a terra. -provate anche solo a toccare uno dei miei fratelli e vi ammazzo io stessi. Se Ginevra ha deciso di stare con me è perché i veri figli di puttana siete voi, nulla da aggiungere, sapete com'è la situazione.- disse serio Emiliano, il suo tono ghiacciò tutti, compreso Fabio che stava per partire in direzione di Samuele.
-che nessuno osi toccare nessuno, ci siamo intesi?- chiarì. Nessuno osò aprire bocca -perfetto, e voi due scomparite. Siete a rischio.- disse serio per poi tornare a sedersi assieme a Fabio -Ginevra ti prego parliamone...- disse supplicandomi Michele -abbiamo parlato anche troppo, state lontani.- dissi avvicinandomi a Emiliano e sedendomi affianco a lui. Perché faceva così maledettamente male?

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Neve e Fango|| Emis Killa
Fanfiction« Il primo "Ti amo" detto su quel letto cigolante» #11 "rap" {15/11/2020}