CAPITOLO XVI

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Lo scrosciare della pioggia era continuo, la temperatura stabilizzata. Fu la luce dell'alba a svegliare Alexandra. Quando aprì gli occhi il suo primo pensiero fu "pioggia a ciel sereno". Era la prima volta dopo tanto tempo che si svegliava in un posto poco familiare, dal quale non recepiva calore o sicurezza, ma piuttosto era un salto nell'ignoto, più di quanto non lo sia stata la partenza per la Grande Mela.

Tutti dormivano ancora, persino il lemure lì comodo appallottolato vicino alla sua pigna. Lei si alzò accompagnata dallo scroscio di pioggia sottile e i raggi del sole filtravano attraverso le nuvole. Uscita dal bagno andò dritta in cucina, ma si fermò vedendo che la pila di vestiti, lasciata la sera prima sul mobile, era stata sostituita da un foglietto con su scritto "C'è una sorpresa per lei nello spogliatoio", firmato Mr Patterson. Lasciato un messaggio scritto alle ragazze e svegliato il lemure decise di scendere con l'ascensore. Provava un certo imbarazzo nel girare con solo l'accappatoio indosso nell'hotel, dato che non aveva le gambe perfettamente liscie, sperava di non incontrare nessuno.

<<Buongiorno Miss Crane è perfettamente in orario>> disse Patterson vedendola uscire dall'ascensore e andandole incontro. <<Buongiorno, non è che prima della sorpresa ci sarebbe modo di riavere i miei vestiti>>, <<Mi segua>>. Lo seguì tenendo l'accappatoio più stretto che poteva con le mani. Arrivati nello spogliatoio, Alexandra rimase di stucco, quasi non riconobbe il luogo che fino al giorno prima aveva visto. Un tappeto verde, una parete ricoperta di specchi, un sistema di tendaggi anch'essi verdi che delineavano la zona trasformata, resa ancora più incredibile da dei faretti ben posizionati. Ma l'elemento che più incuriosiva Alexandra era l'uomo dai grandi baffi e i tanti capelli bianchi, tra i quali spuntavano un naso a patata e degli occhi scuri e gentili. Carnagione mediterranea e un sorriso smagliante caratterizzavano ulteriormente l'uomo che teneva un braccio poggiato su un qualcosa di alto quasi quanto lui e coperto da un telo nero.

<<Salve Miss Crane è un piacere fare la sua conoscenza. Io sono Andrew Reindeer amante degli abiti>> disse l'uomo con voce profonda ma penetrante. <<Molto piacere Mr Reindeer, sono Alexandra Crane amante dei libri>> rispose sorridendo a sua volta. Patterson fece un passo avanti e finalmente rivelò la sorpresa <<Miss questo è un dono di benvenuto per lei>>.

<<Mi sono basato su ciò che Mr Patterson mi ha detto dei vostri incontri>> aggiunse Mr Reindeer mentre alzava il telo e Alexandra strabuzzò gli occhi nel vederli, cercò di trattenere la felicità portando le mani al volto.

<<Sono dei completi in tweed, uno blu e uno rosso con due camicie bianche di riserva>>. La ragazza allungò una mano per toccarli, quasi non credeva che qualcuno, conosciuto da così poco tempo, le avesse potuto farle un dono tanto bello. La morbidezza della lana, i colori intensi e scuri, le cuciture così precise quasi non ci fossero. <<Non posso crederci. Sono davvero per me?>> disse con voce eccitata Alexandra voltandosi prima verso Mr Patterson e poi verso Mr Reindeer che rispose <<Ovviamente Miss Crane. Dovrebbero caderle a pennello. Che ne dice di indossarne uno?>>. Di getto chiese <<Posso?>>, <<Ma certo che può>>, <<Sono dei regali fantastici. Ancora mille volte grazie, significa tanto per me!>>. Alexandra si mise ad osservare i due completi e facendo avanti e indietro finalmente scelse, <<Rosso! Darà quel tocco di colore che questo clima ci sta togliendo>>. Senza indugio prese il completo e andò a cambiarsi nella zona appositamente realizzata e quando ne uscì, per un instante, davanti allo specchio quasi non si riconobbe, anche il lemure smise di fissare il suo riflesso, cosa che aveva fatto fino a quel momento. Il vestito le stava magnificamente e si accompagnava perfettamente ai suoi anfibi neri. L'euforia era svanita per essere sostituita dallo stupore per ciò che indossava. Mise le mani sui fianchi per meglio ammirare il gilet che era di un rosso poco più scuro di quello della giacca. Passò le dita leggere sulla catenina del suo orologio da taschino, lo indossava come piaceva a lei; i capelli raccolti e bloccati con le stesse bacchette del giorno prima e Milo al quale bastarono due salti per arrivarle alla spalla sinistra, rendevano il tutto perfetto. <<Sono pronta per dare inizio a questa giornata>>.

ALEXANDRA CRANE E IL MISTERO DEL MONTICELLI PALACEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora