CAPITOLO II

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Alexandra percorreva ogni giorno la stessa strada. Capiva di stare avvicinandosi alla libreria grazie al profumo di dolci appena sfornati, provenire dal panettiere che si trovava giusto accanto. Considerava quella zona un piccolo angolo di paradiso, dato che oltre al panettiere, accanto avevano pure un fioraio, con piante di mille colori, anche se Mr Johns diceva che non gli piaceva stare in quel punto. In base a quanto sosteneva, i clienti spendevano tutti i loro soldi dai vicini, piuttosto che per i suoi fiori; oltre al fatto che almeno una volta a settimana litigava con il signor Rossi, dato che i fiori attiravano gli insetti infastidendo i clienti, che dopo aver comprato un cornetto ripieno non riuscivano a sbrodolarsi a dovere, poiché subito un esercito di moscerini attaccavano all'arrembaggio.

Erano le sette e trenta ed il fornaio aveva appena uscito dei biscotti alla vaniglia. Riusciva ad inebriare tutto il quartiere con quei magnifici profumi.

Comprato il quotidiano si diresse verso la libreria, di cui trovò già la porta aperta. Come sempre Mrs Parkin riusciva ad arrivare dieci minuti prima di lei. Aveva provato molte volte ad anticiparla, ma Alexandra non ci riuscì mai; ormai ci aveva fatto l'abitudine e in più dava un tocco di mistero. Aprendo la porta con ancora su il cartello "CHIUSI PER ORA", disse << Buondì Mrs Parkin >>. Una testa piena di capelli bianchi e ben raccolti in uno chignon spuntò da sotto il bancone e con voce quasi sottile rispose <<Buongiorno signorina, anche oggi sei venuta a piedi, ma non ti stanchi a fare tutta quella strada? Comunque ci sono da sistemare nuovi libri, quindi mettiamoci all'opera>>.

Mrs Parkin era una vecchietta, all'esterno dolce, ma all'interno consistente e con un'aura di mistero sempre attorno. Alexandra provò più volte a scoprire qualcosa su di lei, ma non ci riuscì, tant'è che un giorno Mrs Parkin le promise che al momento giusto avrebbe saputo molto più di quanto immaginava. Solo osservandola non si poteva dedurre granché, anche se Alexandra giurerebbe di averla sentita parlare al telefono in arabo, o in una lingua molto simile. In ogni caso sentiva che poteva fidarsi di lei, una sensazione a pelle, si potrebbe anche dire.

<< Come va oggi tesoro? >>, chiese Mrs Parkin ad Alexandra offrendole uno dei famosi biscotti alla vaniglia del signor Rossi. << Lei così mi tenta, sa quanti ne mangerei >>. Guardò intensamente i biscotti e disse << Ne prenderò solo uno! >>, << Si certo >>, le rispose la vecchietta accennando un risolino e allontanandosi, anche se con la coda dell'occhio vide Alexandra cercare di resistere dal prenderne più di uno.

Era quasi orario di pranzo ed ancora la libreria gremiva di gente, come accadeva ogni volta che arrivavano delle nuove uscite. Per quanto da fuori potesse sembrare piccolo, in realtà dentro era molto più grande. Entrando potevi vedere alla tua sinistra il bancone per pagare e sulla destra le ultime uscite, ma oltrepassati i primi scaffali entravi in quello che poteva sembrare un salottino centrale, che si diramava in tutte le direzioni in base all'argomento. Scaffali infiniti ricolmi di libri, illuminati da finestre, tutte di seguito l'una all'altra, poste esattamente al limite col soffitto, che non era molto alto. Le pareti in ciliegio, il pavimento in noce e gli scaffali in mogano, insomma era il regno del legno, che solo guardandolo trasmetteva calore e confortevolezza. Mrs Parkin stava alla cassa, mentre Alexandra aiutava chi cercava un libro, sistemava, puliva, in poche parole faceva tutto ciò che serviva. << Signorina Crane, mi scusi dov'è l'ultimo volume de "I grandi felini"? >>. << Ciao piccola Kelly, arriverà la prossima settimana. Purtroppo,il carico è stato fermato a Boston per il mal tempo >>. Si piegò verso la bambina e le disse sottovoce: <<Sapendo questo mi sono fatta mandare un'anteprima. Vai da Mrs Parkin e chiedile della "congiura dei felini", ti darà un pacchetto con dentro quello che basta fino a quando non arriverà il libro >>, a quel punto Alexandra si allontanò facendole l'occhiolino, ma quando si girò, si ritrovò di contro petto un uomo. << Ha fatto proprio una cosa carina. Qual è il suo nome? Mi piace ricordarmi delle belle ragazze >>. Alexandra fece un passo indietro e disse << Crane, la signorina Crane e se non ha bisogno di qualcosa che abbia a che fare con i libri e che si trovi in questo negozio, io non posso esserle d'aiuto >>. << Beh, sto cercando un libro sull'intimità tra due persone. Una stretta intimità >>, disse l'uomo lanciandole uno sguardo malizioso ed un sorriso ammiccante. << Allora le chiamo Benny, è lui il vero esperto di queste cose, ma non lo dica a nessuno, non vuole che si sappia. Benny, puoi venire qui? >>, dopo averlo chiamato spuntò da dietro uno scaffale un ragazzo dall'espressione disinteressata, con occhi neri, muscoli ben definiti e un taglio alla moda. << Mi hai chiamato? Che c'è? >>, disse Benny col tono di chi era stato interrotto nel bel mezzo di un qualcosa. Lei spostandosi accanto a Benny disse <<Quest'uomo ha bisogno del tuo aiuto. Lo lascio nelle tue mani esperte>>, allontanandosi con passo svelto. << Oh che gioia, come posso esserle utile? >>, disse Benny all'uomo rimasto senza parole per ciò che era appena accaduto.

ALEXANDRA CRANE E IL MISTERO DEL MONTICELLI PALACEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora