CAPITOLO XIII

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Alexandra finì la sua tazza di tè. Provò a pagare il conto, ma Patterson gli spiegò che non doveva.

Per lei era tutto così nuovo. Si alzarono e il maggiordomo la accompagnò fino alla soglia e le fece gli auguri. Alexandra voleva approcciarsi ai dipendenti senza il supporto di nessuno, partì alla carica. Con passo deciso si dirigeva in direzione della meta, ma sgranò gli occhi quando riconobbe la receptionist, era la stessa ragazza che indicò l'ascensore a lei e Mrs Parkin. Si sistemò i capelli, tolse qualche piega dalla maglietta, un'assestata al giubbotto e finalmente si avvicinò al bancone.

<<Ciao, sono Alexandra Crane. Piacere di conoscerti>> disse appoggiando i gomiti sul banco, come se si stesse affacciando da una finestra e allungò una mano verso di lei. La ragazza alzò lo sguardo, faceva percepire un certo distacco. Posò lo sguardo sulla mano di Alexandra e sulla faccia di lei si formò una smorfia di disprezzo, allora la giovane ereditiera la ritrasse. <<Ok. Io non devo piacerti per forza, ma vorrei che andassimo d'accordo. Quindi di cosa ti occupi esattamente?>>. Prese un respiro profondo, <<Mi occupo dell'accoglienza dei clienti, l'affitto e l'assegnazione delle stanze, la gestione delle prenotazioni e degli arrivi, la registrazione dei dati dei clienti, la ricezione delle richieste degli ospiti, l'amministrazione della cassa, il cambio valuta, la redazione del conto e l'incasso e il disbrigo delle pratiche per la permanenza del cliente>>, rispose in un sol fiato. <<Tutto chiaro?>>, <<Certo>>. Alexandra rimase impressionata, non si aspettava che potesse avere tutte queste mansioni. <<Quindi tu conosci ogni cliente e dipendente dell'hotel?>>. <<Ovviamente>>, disse con tono di vanto. <<Molto bene, allora mentre tu lavorerai io ti osserverò e nel mentre darò un'occhiata agli ospiti che alloggiano in albergo>>.

Passò l'intera mattinata dietro al bancone con Miss Jindal, le capitò di chiedersi come mai una ragazza così giovane ed inesperiente sia riuscita ad ottenere un incarico così delicato. Non che lo svolgesse male, tutt'altro. Era super efficiente, quasi come una macchina che al posto della benzina, come carburante usava il caffè. Sprigionava un odore talmente forte quel termos, che anche ad una certa distanza, Alexandra riusciva a sentirlo.

Dopo poco che fu passato mezzogiorno, comparve una ragazza dai capelli castani, occhi di un blu intenso, un piccolo naso all'insù e le guance davano al suo viso una forma a cuore. Alexandra notò quanto fosse bella e slanciata. <<Kesh sei pronta per pranzare? Il mio turno comincia tra un'ora>>. <<Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così davanti agli sconosciuti, Maggy>>. D'impeto l'amica della receptionist si rivolse ad Alexandra <<Ciao, piacere di conoscerti. Sei Alexandra Crane giusto? Si non posso sbagliarmi. Io sono Margaret Jensen>>. <<Oh, tu sei la capo cameriera dell'albergo. Piacere di conoscerti>>. Anche questa volta volse la mano che venne stretta da una presa salda e decisa.

Quando le ragazze tornarono dal pranzo videro Alexandra ancora seduta lì, che spulciava tra computer e registri. Appena le vide si avvicinò a loro e disse <<Miss Jensen è d'accordo se la assisto mentre lavora?>>. <<Se le dicessi di no?>>. <<In tal caso mi troverà casualmente nelle sue vicinanze mentre lavorerà>>. <<Allora è la benvenuta. Venga con noi, così vedrà dove ci cambiamo>>.

La prima cosa che Alexandra pensò entrando fu che quello era lo spogliatoio più pulito che avesse mai visto. Il parquet perfettamente lucido, neanche un graffio. Armadietti rossi per le donne e blu per gli uomini. I due settori erano divisi solo da dei separé in stoffa. C'erano delle piccole finestre, ma da cui entrava sufficiente luce.

<<Può sedersi qui Miss Crane>>, disse Margaret indicando la panca davanti agli armadietti. <<Posso chiamarla Alexandra, o meglio ancora Alex? Miss Crane mi sembra troppo pretenzioso. Non si preoccupi davanti agli altri manterrò il giusto ritegno>>. <<Ok>>, rispose semplicemente. Era rimasta senza parole di fronte a quegli occhi blu che diventavano magnetici accompagnati dal suo sorriso con fossette.

ALEXANDRA CRANE E IL MISTERO DEL MONTICELLI PALACEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora