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ACCADEMIA DELLE ARTI OSCURE 

Pov Amelia

"Allora alla fine sei venuto."

Chiudendo la porta dietro di sé Nicholas disse "Ti aspettavi qualcos'altro per caso?"

Sorridendo negai con la testa. 

"Se non ricordo male io sono qui per aiutarti a scegliere un abito per la serata più attesa dell'anno. Mostrami le tue proposte e poi io li valuterò."

Percepì una certa urgenza da parte sua ma non ci feci molto caso, presi gli abiti che avevo già selezionato la sera scorsa e mi avviai verso il bagno.

La mia prima proposta fu un abito con le paiettes, la scollatura di questo abito lasciava ben poco all'immaginazione. Quando lo mostrai a Nick, il quale attualmente si trovava comodamente sistemato sul mio letto, lo scartò immediatamente dicendomi che non era adatto alla mia persona.

Non gli diedi torto infatti ripensando a quell'abito mi chiedo ancora come possa essere finito nel mio armadio. Proprio perché Nicholas mi conosce così bene ho deciso di chiedere aiuto a lui.

La seconda proposta non fu bocciata ma nemmeno accolta con l'entusiasmo che speravo da parte del mio amico. Nick mi ha detto che sì l'abito è bello ma non è esattamente da togliere il fiato quando si vede.

Infine presentai la mia terza nonché ultima proposta quando uscì da bagno vidi Nicholas osservarmi con uno sguardo che mai ha usato prima d'ora nei miei confronti.

In effetti questo è l'abito che preferisco in assoluto di tutto il mio armadio, questo vestito lo avevo comprato circa un anno fa in un negozio mortale a Riverdale ma non essendo un tipo di persona a cui piace ad andare alle feste non ho mai avuto l'occasione di indossarlo.

Rivolgendo nuovamente lo sguardo verso Nicholas penso proprio che questo possa andare bene è un abito nero, semplice e corto.

Adoro il modo in cui il vestito aderisce alle mie forme senza nemmeno essere troppo volgare al tempo stesso!

Essendomi dimenticata di chiudere la lampo del vestito provo a muovere le mani dietro la mia schiena per cercare di chiuderla ma in seguito a svariati tentativi lasciai perdere. 

Nick si alza e viene verso di me mi fece voltare dolcemente verso lo specchio e sentì le sue mani armeggiare con la cerniera del mio vestito chiudendolo. Percepì le sue mani muoversi teneramente dalla mia schiena verso le mie spalle per poi  afferrarle saldamente.

"Allora come sto con il vestito?" Gli chiesi decisa interrompendo quell'aria di tensione che si era creata nell'aria.

"Sei perfetta vieni sempre."

Mi volto verso di lui ritrovandoci faccia a faccia gli dissi un po' imbarazzata "Grazie per il tuo aiuto Nick."

"Questo per te è altro Amy." 

Mi chiedo in quale modo noi due ci siamo avvicinati tanto siamo così vicino che riesco a sentire il suo respiro sulle mia faccia. "Amy io ti devo dire una cosa molto importante ma non sapendo ancora come reagirai a quello che ho da dirti io ho bisogno di tempo per trovare la maniera più adatta per dirtelo senza spaventarti..."

Chissà a cosa si riferirà? Dal suo tono intuisco che si tratta di qualcosa di davvero molto importante.

"Tranquillo sai che a me puoi dire tutto, vero?"

Nick sorrise debolmente e mi prese le mani nelle sue "Sì, lo so. Solo non prendere decisioni importanti finché non avrò trovato il coraggio per dirtelo, me lo prometti?"

A quali decisioni importanti si starà riferendo Nicholas? Questa conversazione mi sta davvero mandando nella confusione più totale, per non menzionare il fatto che tutta questa vicinanza fra noi mi sta facendo impazzire tutti gli ormoni.

Cercando di mantenere la calma meglio che posso gli rispondo "Va bene te lo prometto se questo ciò che vuoi."

Poi Nicholas fa qualcosa che forse mi farà impazzire di avvicina a me e mi posa un bacio sulla guancia. Quanto desidererei che lo avesse fatto in un altro punto.

"Ti auguro di passare una buona serata insieme al tuo principe azzurro..." mi disse Nick prima di andarsene non so per quale ragione ma sentì della malinconia nelle sue parole.

30 minuti dopo

Toc, Toc, Toc 

Quando sentì bussare alla porta andai immediatamente ad aprire e davanti a me vidi Matthew tutto vestito elegante sorridermi.

"Wow! Amelia sei davvero stupenda!"

Arrossì per il complimento. "Allora sei pronta ad andare?"

Gli risposi decisa "Si." detto questo ci avviamo entrambi al locale.

***

DORIAN GREY'S CLUB

"Ora è il tuo turno Amelia, parlarmi di te."

Con un sorriso imbarazzato gli domandai "Cosa vuoi sapere?"

Trattandosi di me non c'è molto da raccontare la mia vita l'ho praticamente trascorsa interamente qui all'accademia. 

"Raccontami della tua famiglia per esempio."

Matthew involontariamente ha toccato un tasto molto dolente per me gli risposi cercando di rimanere indifferente "Non c'è molto da dire."

"Io invece scommetto di sì solo che sei tu che non ne vuoi parlare. Faccio bene a pensare questo?"

Mi prese di sorpresa parlandomi così probabilmente avrà intuito qualcosa dal mio atteggiamento. "Fai bene a pensarlo."

"Allora dimmi hai fratelli o sorelle?" 

"No, sono figlia unica." Io avrei desiderato molto averne uno ma ai miei genitori gli bastavo già io, per loro l'importante era avere almeno un erede in salute per portare avanti il loro retaggio.

Con il tempo ho compreso che i miei genitori non hanno quell'istinto genitoriale come avrei desiderato tanto infatti alla prima occasione mi hanno lasciata qua. Non credo che lo facciano per cattiveria semplicemente sono fatti così.

Mi dovrei ritenere già fortunata rispetto a molti altri che i genitori non c'è li hanno proprio ma a volte mi sento davvero la ragazza più sfortunata nei paraggi.

"E che mi dici dei tuoi genitori?" mi domandò incuriosito Matthew.

Gli risposi "In poche parole i genitori io li ho ma è come se non li avessi praticamente." terminai la frase con un sorriso triste. Mi portai alle labbra il calice contente il vino rosso per cercare di alleviare lo stress causato da quella conversazione.

"Perché dici questo?" mi chiese Matthew con uno sguardo dispiaciuto.

"Il motivo per cui dico queste parole è che da quando i miei genitori mi hanno portato qui all'accademia in parole semplici mi hanno dimenticata. Andavo da loro solo durate le vacanze invernali ma poi quando all'età di otto anni capì che la mia presenza non era necessaria non ci sono più andata." 

Nel frattempo che gli raccontavo un triste aneddoto della mia vita Matthew mi strinse la mano delicatamente ma l'unica cosa che mi veniva in mente mentre lo faceva è che io desideravo con tutto il mio cuore  che assieme a me ci fosse qualcun altro a quel tavolo.



Desiderio nascosto // Nicholas Scratch //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora