Sin dalla nascita il suo destino era già stato segnato. Sarebbe morto all'età di venti cinque anni, così avevano detto i dottori.
Jungkook prima di due anni della fine della sua vita, iniziò a chiudersi in sé convincendosi che non avrebbe mai sperim...
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"No Jimin stai sbagliando, guarda-"mi avvicino al suo piccolo corpo per dargli le indicazioni in modo corretto e non appena lo sfioro un po, lui sussulta iniziando a tremare. "Scusami non intendevo spaventarti." "N-no tranquillo". Continuo a spiegarli il gioco vedendolo concentrato con i movimenti e a dove mettere le mani.
"Adesso puoi giocare senza il mio aiuto." Mi allontanò da lui, osservando il modo in cui clicca i tasti con lo sguardo fisso sul gioco mordendosi il labbro inferiore e muovendo il piede destro freneticamente. "Ho vinto" dice a bassa voce sorridendo fiero di se. "Bravo Jimin, vedi con un po di allenamento diventerai in gamba." Lui mi ringrazia abbassando lo sguardo chiedendomi se ci sono altri giochi che posso fargli provare.
Dopo delle ore a insegnargli a giocare mi allontano da lui dedicandomi ad altri ragazzi, osservandolo sempre però con la coda dell'occhio. Non per qualcosa, semplicemente per assicurarmi che si stia divertendo e appunto il suo sorriso e le sue mani che si muovono velocemente mi fanno confermare i miei pensieri. "Jungkook hyung puoi aiutarmi, mi si è bloccato il gioco." "Arrivo."
"Amore non uccidermi" lei gli dice. "Non lo farò ti sto proteggendo. Dovresti ringraziarmi." le risponde sorridendo. Si avvicina a lei dandole un bacio sulla guancia scatenando in me qualche sensazione all'interno dello stomaco. Avrò mai qualcuno che possa trattarmi in quel modo o semplicemente che io possa dargli tutto quell'amore? Sorrido amaramente a quei stupidi pensieri tornando a pulire i giochi fin quando una piccola manina si posa davanti ai miei occhi. "Jungkook?" "Oh Jimin ti serve qualcosa?" "No..ti stavo chiamando ma tu non rispondevi...comunque volevo ringraziarti per oggi. Credo che verrò spesso qui." dice sempre timidamente arrotolando i fili della sua felpa tra le dita. "Mi fa piacere Jimin, torna pure quando tu voglia." Lo accompagno all'uscita continuando ad osservarlo e facendolo rimanere nei miei pensieri per tanto tempo.
