Horace Slughorn e lo Slugclub

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I tre ragazzi entrarono nell’ufficio di Albus Dumbledore chiacchierando tra loro, curiosi di scoprire il motivo per il quale erano stati convocati con tanta urgenza.
- Ciao ragazzi. – li salutò Lily aprendo loro la porta – Benvenuti.
- Mamma! – la abbracciarono Harry ed Elizabeth.
- Non so se essere felice o meno di vederti nell’ufficio del Preside. – ridacchiò la Serpeverde mandando la testa di lato.
- Non abbiamo combinato niente di male. – parlò Draco palesando la sua presenza – Non credo che, stavolta, saremo puniti.
- Peccato! – alzò gli occhi al cielo Severus ed Harry arrossì, immaginando mille eccitanti modi in cui poter essere punito dal suo professore.
- Usa il sarcasmo signore? – domandò a bassa voce il Grifondoro – Potrebbe piacermi.
Severus abbassò lo sguardo sul giovane Potter e la sua salivazione si azzerò davanti al suo sorriso sfrontato; ma non poté rispondere a tono perché Albus aveva richiamato la loro attenzione per farli accomodare nelle sedie di fronte alla sua scrivania.
- Ben arrivati ragazzi. – sorrise il Preside – Non abbiamo in serbo punizioni per voi.
- Ma abbiamo un progetto da sottoporvi. – parlò James porgendo loro una tazza di thè e dei biscotti.
- Cosa dobbiamo fare signore?
- Dovete recuperare dei ricordi. - rispose l’uomo prendendo una tazza dal vassoio.
- Perché sono rilevanti, signore? - domandò Draco.
- Perché in quei ricordi ci sono delle risposte ad alcune domande importanti. - rispose Severus sospirando.
Albus annuì e, dopo aver sorseggiato in silenzio la propria bevanda, raccontò ai ragazzi del professor Slughorn: della sua carriera come insegnante di Hogwarts, delle sue pubblicazioni su una prestigiosa rivista di Pozioni, fino ad ottenere un incarico migliore come Pozionista per una clinica privata.
- Questo Slughorn, è stato il suo docente professor Snape? - chiese Harry con aria innocente.
- Esatto Potter, ha insegnato a me ed ai vostri genitori. – annuì l’uomo – Ma, tra noi, non correva buon sangue.
- Ricordo che Lily era una delle sue studentesse predilette. – sorrise James beccandosi un pugno sulla spalla dalla moglie.
- Possiamo sapere perché? - domandò Elizabeth.
- Per divergenze di opinioni. - sorrise Albus - Il nostro Severus è sempre stato il migliore del corso ma, come sapete, non ama scendere a compromessi.
- Non è stato facile avere a che fare con Slughorn. – ammise Lily con un’alzata di spalle – Lui dava importanza a cose futili come la famiglia di appartenenza. Non tutti erano disposti a diventare uno dei suoi leccapiedi.
- Ho sempre detestato i burattini. – sbuffò Severus che, guardando fuori dalla finestra, raccontò ai presenti delle infinite ore di punizione che aveva dovuto scontare a causa delle aspre discussioni avute con Horace che non riteneva degno di insegnare Pozioni.
- È tutto molto bello ed interessante. – ghignò Draco un po’ annoiato da quei discorsi - Perché sono stato chiamato anch’io? Devo essere coinvolto in questo progetto?
- Draco la tua presenza potrebbe essere necessaria per il recupero dei ricordi. Ovviamente non sei obbligato a partecipare, ma sei qui perché vorremmo accettassi comunque di prendere parte al camp estivo di Pozioni. – gli spiegò con un sorriso Lily – È un modo per tenerti lontano dal Manor. Oppure ho capito male e preferisci rientrare a casa?
- Affatto signora, ha capito bene e non vorrei tornare a casa per queste vacanze estive. – annuì il biondo Serpeverde che, stringendo la mano di Elizabeth, ringraziò gli adulti per quell’opportunità.
- Un camp di pozioni!? – parlò Harry - Seriamente, io cosa ci vado a fare?
- Horace subisce il fascino di cognomi famosi figliolo. – sospirò James – Non aveva senso mandare solo tua sorella, sono i “gemelli Potter” ad essere famosi. Avrete due settimane di tempo per conquistare la fiducia di Horace e farvi consegnare da lui i suoi ricordi.
- Ma sono una schiappa in Pozioni. – alzò le mani al cielo il Grifondoro che, alzandosi dal divanetto, raggiunse il Pozionista alla finestra sbuffando.
- Dal primo anno sei migliorato molto Harry. – parlò il Capo Casa Serpeverde – Certo, non sei ai livelli di tua sorella o del signor Malfoy, ma ti aiuterò io ad essere sufficientemente preparato per superare la prima prova per entrare nel club.
- Farò del mio meglio Severus. – borbottò a disagio per la vicinanza con il suo docente – Spero di non deluderti.
- Mi vendicherò se mi deluderai. – replicò con un ghigno ed Harry trattenne il fiato eccitato dal modo di fare del suo insegnante – Abbiamo tutti bisogno di cambiare aria e fare nuove esperienze. – continuò il docente rivolgendosi agli altri - Saranno due settimane interessanti: durante il giorno seguirete le lezioni di Horace e, dopo cena, potrete continuare ad allenarvi. Io sarò l’accompagnatore di uno di voi.
- Hai già scelto chi accompagnare, zio? – annuì Elizabeth – Ci sarete anche voi? – chiese guardando i genitori.
- Sì, il camp dovrebbe essere sicuro ma abbiamo fatto in modo di essere presenti anche noi. – rispose James con un sorriso - Ma non possiamo partecipare attivamente alle lezioni: non è permesso ai genitori essere tutor dei propri figli.
- Tutor? – domandò Draco mandando la testa di lato – Sono tipo insegnanti?
- Esatto signor Malfoy, - assentì Albus che, lisciandosi la lunga barba, continuò – il compito dei tutor è quello di fare da supervisori, vi accompagneranno al Camp ed interverranno alle attività proposte solo in caso di richiesta o necessità.
- Ottimo signore, grazie. – sorrise la strega che, guardando il gemello, domandò – È permesso avere lo stesso tutor?
- Non credo. – scosse la testa Lily – Perché…?
- Perché se lo zio Severus presenterà Harry, - spiegò con un’alzata di spalle la Serpeverde – ed ai genitori non è permesso essere i tutor dei figli per evitare favoritismi, io resto senza un accompagnatore.
- A questo non avevamo pensato! – sospirò Severus alzando gli occhi al cielo.
- James non può partecipare come tutor di Liz. Dobbiamo trovare qualcuno in grado di seguirla nella materia e che sia già considerato adulto. – si morse il labbro inferiore Lily pensierosa.
- Qualcuno che vada d’accordo con tutti. - annuì Albus – Che sia a conoscenza dei nostri piani e che, soprattutto, sia dalla parte dei gemelli e non una potenziale spia di Voldemort.
- Non è che io abbia granché scelta. – alzò gli occhi al cielo Elizabeth e, mentre il gemello sghignazzava, Draco fissò i suoi occhi in quelli di Lily dicendo:
- Avete già scelto un accompagnatore per me, signora Potter?
- Non ancora Draco. Perché? – sorrise la donna.
- Vorrebbe essere lei la mia tutor? Non siamo parenti e non ci sono conflitti di interesse.
- Draco, per me sarebbe un grandissimo onore. – rispose sincera la donna, felice di essere stata scelta e non essersi dovuta imporre al giovane Malfoy.
- Potremmo richiamare qualcuno dei ragazzi che hanno fatto le Olimpiadi Scolastiche? – domandò James rompendo il quieto silenzio dell’ufficio – Se non ricordo male si erano create delle belle sinergie tra voi ed alcuni di quei ragazzi.
- Sì, confermo. – annuì Severus e, mentre Elizabeth arrossiva ricordando i baci di Fahri, Draco sbiancò per colpa della gelosia.
- Non credo sia opportuno professor Potter. – ringhiò il Serpeverde a denti stretti – Sono comunque ex-studenti, alcuni molto giovani. Altri ignorano l’esistenza dell’Ordine della Fenice. Sarebbe troppo rischioso.
- Il signor Malfoy ha ragione. – annuì il Preside che, lisciandosi lentamente la barba, proseguì - Il Camp sarà strutturato in un’aria boschiva, lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Visto che il nostro Horace è un paranoico amante delle misure di sicurezza dubito che, in caso di necessità, i normali mezzi di comunicazione sarebbero funzionanti. Leggete qua il programma della manifestazione: potranno partecipare solo pochi studenti per turno, è molto esclusivo.
- Cosa ne pensate di Kingsley Shacklebolt? – parlò nuovamente James dopo aver letto distrattamente l’opuscolo che gli aveva mostrato Albus.
- Il signor Shacklebolt? – domandò scettica Elizabeth che aveva visto per la prima volta l’uomo durante la battaglia nell’Ufficio Misteri – Non ci conosce nemmeno, perché dovrebbe accettare?
- Perché è un Auror e fa parte dell’Ordine da molti anni. – spiegò con un sorriso Lily – Non so qual è la sua conoscenza della materia; ma…
- Deve solo presentarti ed essere presente alle cene eleganti dello Slugclub. – concluse con un’alzata di spalle Albus facendo annuire gli adulti.
- Siamo certi che Kingsley sia disponibile per il periodo del Camp? – chiese Severus – Dobbiamo tenere in considerazione il suo lavoro.
- Hai qualche altra proposta Sev? – domandò Lily annuendo.
- Sì, alcuni giorni fa mi ha scritto Killian Hudson. – mostrò ad Albus la lettera che aveva nella tasca – Ha finito il corso di Auror ed è entrato nella fazione italiana dell’Ordine.
- Killian, - ripeté Lily dopo aver fissato a lungo il suo migliore amico – sbaglio o questo nome mi suona familiare?
- Certo che ti suona familiare Lily, ha giusto un paio d’anni meno di voi ed è stato uno studente di questa Scuola. Smistato in Corvonero. – annuì Albus passando la lettera ai coniugi Potter – Non ha potuto terminare gli studi con noi perché ha dovuto seguire la famiglia in Italia; lì ha continuato a studiare con profitto, soprattutto in Pozioni.
- Ricordo che era un gran bel ragazzo. – annuì con un sorriso l’Auror – Sfacciato e vivace. Ma mai volgare.
- E ricordo che il nostro “pipistrello dei sotterranei” era molto preso da lui pur essendo un Corvonero.
- Dettagli! – sbuffò Severus a disagio, non amava parlare del suo passato, soprattutto di fronte ai suoi studenti.
- Per me un tutor vale l’altro. – rispose con un’alzata di spalle la Serpeverde - Avrei preferito avere al mio fianco una persona conosciuta, qualcuno di cui potermi fidare in caso di bisogno; ma non posso pretendere di avere lo zio Rem o lo zio Sir vicino, non sono credibili come amanti delle Pozioni.
- Come papà. – rise Harry coinvolgendo la gemella e Draco.
- Esatto! – annuì Elizabeth che, puntando gli occhi sul padrino, continuò – Spero solo che entrambi i miei tutor siano ottimi combattenti, non ci servono pesi morti in caso di attacco.
- Concordo con il tuo ragionamento Liz. – annuì Severus, orgoglioso della figlioccia.
- Ho conosciuto il signor Shacklebolt durante una delle noiose cene di gala organizzate dai miei genitori: è una persona gentile e dotata di un’ampia cultura. – sorrise Draco – Ma, forse, non è la persona adatta a stare vicino a Liz. Lei ha bisogno di qualcuno capace di sfruttare il suo essere frizzante. – concluse beccandosi uno scappellotto dalla fidanzata.
- Concordo con mio cognato! – rise Harry che, dopo aver guardato il volantino, domandò - Dormiremo in tenda?
- Per fortuna non sarà necessario. – scosse la testa Lily - Stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli, ma papà ha ereditato dai nonni Potter un cottage da quelle parti.
- Devo controllare che sia tutto in ordine, sono anni che non frequento le case di famiglia. – spiegò James con un’alzata di spalle.
- Almeno non dovremmo dormire vicino a sconosciuti. – annuì lentamente Severus.
I ragazzi continuarono a fare domande interessanti agli adulti, sorprendendoli con il loro acume e la loro voglia di aiutare e, un attimo prima di uscire dall’ufficio del Preside, Draco si voltò verso Lily dicendo:
- Signora Potter, ha saputo qualcosa di mia madre?
- Oh Morgana benedetta, Draco, scusami! – arrossì deliziosamente la donna – Era la prima notizia che avrei voluto darti. Tua madre si trova in Francia, nella residenza estiva della famiglia Black. – gli accarezzò il viso Lily – Abbiamo chiesto l’aiuto di tua zia Andromeda, la madre di Ninfadora, ed abbiamo portato entrambe al sicuro a fare un’innocente vacanza di famiglia. – gli strizzò l’occhio – Ma non sono sole, sono ben protette.
- Grazie signora Potter! – la abbracciò di slancio, felice di sapere che la madre era in salvo, lontano dalle grinfie di suo padre e del mago oscuro che aveva deciso di servire.
- Chiamami Lily, Draco. Sono la “signora Potter” solo sul lavoro. – mormorò ricambiando l’abbraccio e, quando il ragazzo si allontanò, lo guardò raggiungere sua figlia e baciarla con passione.
- Drake! – arrossì Elizabeth – Cosa fai?
- Festeggio con la mia fidanzata una bellissima notizia! – le sorrise e poi le raccontò della madre e della zia, lontano dal pericolo imminente.
- È fantastico! – lo abbracciò lei – Sono felicissima per te, mio principe!
Harry osservò la sorella ed il cognato con un pizzico di gelosia ed invidia, era sinceramente felice per la gemella ma avrebbe voluto vicino qualcuno che lo guardava nello stesso modo innamorato che Draco usava con Elizabeth.
- Ehi, Malfoy, - parlò d’un tratto Harry, stanco di fare da tappezzeria – so che avrei dovuto dirtelo prima ma… - gli puntò il dito sul petto – se farai soffrire di nuovo mia sorella come hai fatto in passato, io eliminerò ogni tua traccia dalla faccia della terra.
- Potter. – alzò le mani in segno di resa Draco – Non è una giustificazione, ma quello che è successo in passato è stata una macchinazione di mio padre. Mi dispiace di averle fatto male. Anch’io non sono stato meglio, costretto a reprimere i miei sentimenti a causa di una potente fattura, costretto ad essere fidanzato con un’altra e, soprattutto, a vederla felice tra le braccia di altri ragazzi.
- Quella è stata una giusta punizione. – si strinse nelle spalle Elizabeth.
Draco sbuffò ma non rispose, si limitò a prendere la ragazza per mano e guidarla fino al giardino dove aveva visto gli altri ragazzi aspettarli ansiosamente.
- Drake, - lo chiamò lei – dove stiamo andando?
- Dai nostri amici. – la baciò con uno schiocco – Perché, tu dove preferivi andare? – le domandò facendola arrossire.
- Scemo! – lo spintonò ed Harry ghignò divertito.
- Sorellina, - la chiamò – hai qualcosa da raccontarmi?
- Che…? – le guance di Elizabeth diventarono rosse come i suoi capelli e, ingollando a vuoto, annuì.
- Non so se sono pronto a sentire quel tipo di racconto. Ma spero che sia stato gentile e premuroso e che si sia preso debitamente cura di te.
- Non sono pronta a condividere con te simili dettagli. – sorrise grata – Ma posso rispondere sì a tutte le tue domande.
- Spero solo che siate state attenti. – la baciò sulla guancia – Non vorrei diventare zio prima di finire la Scuola.
- Nemmeno io vorrei diventare mamma troppo presto. – rispose sincera, felice di avere il gemello vicino anche in quell’occasione.
- Harry, Liz. – li chiamò Hermione – Cosa fate nel corridoio? È successo qualcosa di sgradevole?
- Per fortuna no. – le sorrise Harry – Avevo bisogno di confidarle un pensiero privato, da gemello.
- Scusate. – scosse la testa riccia la Grifondoro – Non volevo interrompervi.
- Non ci hai interrotto. – l’abbracciò Elizabeth – Anzi, ci hai impedito di continuare a parlare tra noi ad oltranza.
- Venite. – li prese entrambi sottobraccio – Stavamo parlando delle vacanze estive. Abbiamo davvero tutti bisogno di rigenerarci dopo quest’anno terrificante!
- Già… - mormorò Harry intristendosi, il ricordo di Stephen ancora vivo nel suo cuore.
- Fratellino. – gli accarezzò il viso Elizabeth – Sai che lui non vorrebbe vederti così.
- Il suo ricordo sarà sempre vivo nel mio cuore. – annuì il mago – Ma non voglio passare il resto della mia vita a piangermi addosso.
- Questo è lo spirito giusto! – parlò George passandogli una Burrobirra fresca – Nessuno deve sapere come è entrata a Scuola, se qualcuno vi scopre sarete soli.
- Ben gentile Weasley! – gli dette una pacca giocosa sulla spalla Elizabeth – Al tuo compagno di Casa servi da bere e a me, la tua gemella meraviglia preferita, no?
- Lascia stare quel buzzurro del mio gemello! – rise Fred – Questa squisitezza fresca è solo per te!
- Oooh! – Elizabeth applaudì felice e, dopo aver ringraziato Fred con un bacio sulla guancia, prese la bottiglia ghiacciata e raggiunse gli altri ragazzi sul prato dov’erano seduti a parlare.
Le giornate scolastiche trascorsero rapidamente, la fine della Scuola fu accolta con gioia dalla maggior parte degli alunni felici di poter tornare a casa per passare del tempo con le rispettive famiglie.

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