Capitolo 9

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La mattina seguente mi avvicinai alla sua macchina,stava ancora dormendo era in una posizione a dir poco disumana,ma contento lui contenti tutti.
Bussai sul finestrino della sua auto più volte fino a quando aprì gli occhi,mi guardò e aprì subito la portiera. Quasi immediatamente inizio a blaterare qualcosa di incomprensibile.
Dopo qualche istante si riprese e mi disse :" Finamente hai deciso di parlarmi,scusami lo so sono stato uno stronzo,non ti ho nemmeno salutata quando sei partita ma ero impegnato,puoi perdonarmi e prendere un caffè con me? Credimi ne ho proprio bisogno."
Lo guardai e il mio istinto era quello di sputargli in faccia,certo come no impaginato con un'altra,per fortuna non poteva leggermi nella mente  altrimenti si spaventerebbe persino lui della mia cattiveria.
:" Caro Gian mi dispiace,io sto andando a lavorare,non ho il tempo né per il caffè e né tanto meno per sentire le tue patetiche scuse,quindi io fossi al tuo posto me ne tornerei da dove sei arrivato,immagino che il lavoro ti stia aspettando."
Povero Gian non riusciva proprio a capire come mai il mio comportamento fosse cambiato così tanto in così poco tempo,  non immaginava che io nutrivo per lui dei sentimenti.
Gian ci rimase male :" Se pensi che sia opportuno andarmene lo farò,io sono venuto qui in buona fede per chiederti scusa,ma se le mie scuse non vengono accettate me ne farò una ragione."
Così Gian salì sulla sua macchina e se ne andò,ed io andai a lavorare,questa volta dopo averlo visto mi sentivo diversa,mi sentivo meglio come se davvero di lui non mi importasse più nulla,forse stare lontana da Gian mi faceva bene e mi aiutava a dimenticarlo.
Poco dopo iniziò il servizio del pranzo e dalla porta principale vedo entrare Gian,si accomoda ad un tavolo sotto indicazione di un cameriere e chiede di avere il Menù,ma che altro voleva? Avevamo già parlato in mattinata,ora cosa pensava di rovinarmi l'intera esistenza?
Mi avvicinai al suo tavolo e con aria molto scocciata gli chiesi :"Cosa ci fai tu qui?."
Lui mi guardò sorrise e mi disse :" Cara mia pensavi che io mi arrendessi così facilmente? Ho comprato un'azienda proprio vicino a dove lavori tu,quindi questo sarà il mio ristorante per la pausa pranzo."
Non potevo credere alle mie orecchie quest'uomo era completamente pazzo,senza altre polemiche risposi solamente :" Perfetto! Congratulazioni!". E me ne andai via,sperando di sprofondare il prima possibile,che altro avrei dovuto fare adesso? L'uomo che amavo  era di nuovo qui,questa volta mi calcolava, mi cercava aveva bisogno di me, ed io avrei dovuto solamente far finta di nulla per non dargliela vinta!
I giorni passarono e la scena si ripeteva ogni giorno ore 13.00 in punto lui arrivava al ristorante,io puntualmente a quell'orario cercavo di fare altro per non incontrarlo,ed ogni volta che andava via lasciava un bigliettino sul tavolo con all'interno scritto " Ci vediamo per un caffè?"
Ogni giorno quel bigliettino veniva buttato via, non avevo alcuna intenzione di uscire nuovamente con lui,non mi sentivo ancora pronta per farlo,sapevo benissimo che uscendo nuovamente con Gian avrei di nuovo perso il cuore.

E se fossimo noi Can e Sanem?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora