Capitolo 6

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Da quella sera  i nostri appuntamenti diventarono sempre più frequenti,la sintonia che si era creata tra noi due era spettacolare,ci capivamo anche senza parlare.
In uno dei nostri appuntamenti decisi di chiedergli chi fossero le donne con cui lo vidi in compagnia nei giorni precedenti,siccome non volevo calpestare i piedi a nessuno,ma lui mi assicurò che erano solamente incontri di lavoro ed affari.
Il giorno della mia partenza si stava avvicinando,ed i dubbi al riguardo crescevano ora per ora,non sapevo più cosa fare.
Decisi così di parlarne anche con lui,anche se in realtà lui già sapeva delle mie dimissioni,ma Gian non mi diede alcuna risposta,la scelta era la mia ed ero io a doverla prendere.
Vedendo il suo atteggiamento al riguardo ,il fatto che a lui non importasse molto se io fossi rimasta o partita,decisi di andare avanti con la mia scelta e partire,lasciandomi alle spalle quella bellissima conoscenza.
Il fatidico giorno arrivò,salutai tutti i miei colleghi e nel pomeriggio avrei dovuto incontrare Gian per salutare anche lui.
Peccato che quell'incontro non avvenne,provai a chiamarlo insistentemente ma senza alcuna risposta,dopo un paio di ore mi mando un messaggio " Mi dispiace sono preso con il lavoro,buona fortuna."
Beh che dire non mi aspettavo tutto questo, forse ho frainteso il nostro rapporto, oppure vedevo ciò che volevo vedere.
Me ne andai il giorno stesso,a questo punto che senso avrebbe avuto aspettare ancora?
Salì sul treno e senza voltarmi indietro intrapresi una nuova vita, il viaggio fu straziante continuavo a guardare fuori dal finestrino,e ogni momento passato con lui mi passava davanti agli occhi.
Non era mio ,non lo era mai stato, eppure quel dolore mi stava uccidendo,quel treno mi stava portando via da una persona che io amavo,peccato non fosse la stessa cosa anche per lui.
Arrivata a destinazione incontrai subito Olga che mi spiegò come si svolgeva il lavoro,quali erano i miei compiti e mi fece anche vedere la mia camera.
Tutto era bellissimo,lussuoso curato e profumato,sembrava di essere in un castello delle principesse,eppure io quel sogno non riuscivo a viverlo.
Olga mi disse di riposare visto che avrei iniziato il lavoro il giorno dopo,ma io di stare lì tra quattro mura non ne avevo proprio voglia, così decisi di uscire e prendere una boccata d'aria.
Avevo bisogno di respirare aria pulita,cercando di distrarmi per non pensare a lui,ma ogni cosa che guardavo intorno a me in qualche modo mi portava a lui.
Si fece sera me ne andai in camera, cercai di dormire un po',per lo meno dormendo il suo tormento mi avrebbe lasciata in pace.
Ma ovviamente non fu così,appena chiusi gli occhi lo vidi davanti,vidi il suo sorriso,i suoi occhi e mi sembrava quasi di sentire il suo profumo.
Poco dopo sentì il telefono vibrare era un suo messaggio " Mi dispiace,spero tu sia arrivata bene,a presto."
Non avevo alcuna voglia di rispondergli,anche perché non avrebbe cambiato la situazione,ormai eravamo distanti,la possibilità di vederci era andata e quindi non servivano più le sue scuse.
Ma quanto stavo male....
Era la prima volta nella mia vita che soffrivo per qualcuno,la prima volta che mi sentivo soffocare con un nodo in gola che non aveva alcuna intenzione di andarsene,eppure lo avevo deciso io di andare,ma non sapevo ancora il dolore che mi aspettava.

E se fossimo noi Can e Sanem?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora