Capitolo 3

1.8K 82 16
                                    

Come vi dicevo prima non ci siamo mai scambiati una parola,se non giusto per prendere il suo ordine.
Ogni volta che mi avvicinavo al suo tavolo avevo un nodo in gola,sentivo le gambe tremare ed ero decisamente impacciata.
Ma figuriamoci se un uomo come lui guardava una come me,io ero una delle tante persone che erano lì pronte a servirlo.
Ogni sera quando finivo di lavorare ero abituata ad uscire con i colleghi per un drink,giusto per distendere le tensioni accumulate durante la giornata,oltre che per passare un po' di tempo in compagnia.
Ricordo ancora quel giorno come fosse oggi era il 13 febbraio,tutti si preparavano per festeggiare San Valentino tranne io,decisi di uscire finito il lavoro per fare quattro passi e rinfrescarmi la mente, quando passando davanti ad un locale molto lussuoso vidi lui, questa volta non era solo ma in compagnia di una bellissima ragazza dai capelli neri come il carbone e molto molto lunghi.
Vedendoli insieme ho subito capito che non poteva che trattarsi della sua fidanzata, d'altronde un bel ragazzo come lui sicuramente non era solo,sono stata solamente io ad illudermi inutilmente su cose che non esistevano.
Tornai a casa,continuavo a pensare e ripensare a quella scena e
ogni volta che chiudevo gli occhi mi appariva davanti come un flash.
Ma perché ci stavo così male?
Alla fine non era né il mio ragazzo e tanto meno lo sarebbe mai stato.
Ormai era inutile negare l'evidenza,a me quel ragazzo piaceva e anche molto,ma non tutti hanno il loro lieto fine e si vede che questo non era il mio.
Il giorno dopo a lavoro decisi di mandare la mia collega a servirlo,non me la sentivo di andare a prendere l'ordinazione e stargli a qualche passo di distanza,ma lui come se nulla fosse non si accorse nemmeno che non lo stava servendo la solita cameriera,beh alla fine che gliene poteva fregare a lui era lì solo per mangiare e godersi la sua pausa pranzo.
Ero stata solamente io a creare un castello di sabbia che alla prima onda è andato a pezzi,avvolte in amore si hanno gli occhi foderati di prosciutto e io a quanto pare li avevo anche senza essere innamorata o amata.
Ho sempre avuto molti sogni nel cassetto come quello di diventare un avvocato,ma a causa della mia situazione economica e il mio stile di vita non potevo permettermi di pagare gli studi quindi facevo dignitosamente il mio lavoro e mi accontentavo di ciò che avevo.
Fino a quando un giorno una cliente del ristorante non mi fece una proposta lavorativa molto allettante.
Questa signora di nome Olga è una delle clienti più affezionate al ristorante,ormai tra noi due c'era un certo rapporto di confidenza se non quasi un'amicizia.
La sua offerta consisteva nel fare un piccolo stage in uno dei suo alberghi di lusso,dovevo occuparmi anche in quel caso del servizio al tavolo e la cosa non mi spaventava affatto visto che questo lavoro lo facevo ormai da anni,ma questo voleva dire non vedere più l'uomo misterioso.
Decisi di prendermi qualche giorno per decidere cosa fare,se abbandonare o meno il mio lavoro per un posto tutto nuovo.
Ma oltre a questo pensavo costantemente a quel ragazzo,non lo avrei più rivisto se avessi cambiato lavoro,andando via avrei anche perso ogni speranza di potergli almeno parlare.
Mi rendevo conto di essere ridicola,non accettare un lavoro nuovo,con uno stipendio allettante per un ragazzo sconosciuto, probabilmente fidanzato che non mi degnava nemmeno di uno sguardo era una cosa da pazzi.

E se fossimo noi Can e Sanem?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora