Capitolo 4

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Continuavo a pensare quale scelta fosse quella giusta,ma non riuscivo a darmi alcuna risposta.
Non avevo mai provato un sentimento vero per qualcuno,non sapevo come comportarmi e in più non avevo alcuna possibilità di poter entrare a fare parte della vita di quel giovane misterioso.
Partire e lasciarmi tutto alle spalle sarebbe stata la cosa giusta per tutti!
D'altronde ero sola a badare della mia vita e due soldi in più mi avrebbero fatto comodo.
Così decisi di telefonare ad Olga e accettare la sua proposta di lavoro, ovviamente avrei prima dovuto finire i giorni di preavviso nel mio attuale posto e sarei andava via senza voltarmi indietro.
Una volta arrivata a lavoro comunicai le mie intenzioni di dimettermi al mio titolare,che le accetto con un po' di tristezza,ma non aveva altra scelta.
Dunque a questo punto mi mancavano solamente altri  quindici giorni di lavoro e sarei stata libera!
Poco dopo l'inizio del mio turno di lavoro arrivò lui, questa volta però non era solo,al suo fianco c'era una bellissima ragazza bionda, eppure non era quella che ho visto alcuni giorni prima.
Si accomodarono e decisi di andare io a prendere il loro ordine,ero davvero curiosa di capire chi fosse e magari sentendoli parlare lo avrei capito.
Mi avvicinai al tavolo e chiesi :" posso portarvi qualcosa da bere intanto?"
Mi guardarono come se fossi un alieno venuto da Marte e nessuno dei due mi diede una risposta.
Così me ne andai e decisi di mandare i miei colleghi a prendere l'ordine.
Ma quanto è maleducato? Sì sarà anche bello, ma chi si crede di essere?
Solo perché è pieno di soldi non può trattare le persone così!
Queste affermazioni mi ronzavano per la  testa e oltre che in testa senza accorgermene le avevo dette davvero e anche ad alta voce!
Che figuraccia spero che non mi abbia sentita nessuno,anche perché non dovrei dire ciò che penso in questo modo, mamma mia che vergogna!
Ad un tratto l'uomo misterioso si alza dal suo tavolo e viene verso di me, mamma mia quanto è bello ma se mi avesse sentita?
Avvicinandosi lo sento dire :" scusa,scusa cameriera! "
Ops e adesso che faccio ? Gli rispondo o faccio finta di non sentire? È il mio lavoro quindi non posso fare altro che risponde :' sì certo mi dica? Come posso esserle utile? "
Mi guardò dritto negli occhi e mi disse :" mi dispiace per il nostro atteggiamento di poco fa ,ma vede siamo persone d'affari e non volevamo essere distribuiti in quel momento,non se la prenda abbiamo visto che non è più ritornata al tavolo,quindi ci siamo chiesti se in qualche modo l'abbiamo offesa?"
Quanto era gentile,si è scusato con me! Mamma mia non sto più nella pelle!!
Ovviamente non potevo urlarglielo in faccia e cercai di contenermi :" la ringrazio per il suo interessamento, ma non si tratta di avermi offesa, sto dando spazio ai miei colleghi di lavorare al meglio, per quando non sarò più in questo ristorante a sostenerli".
Mi guardò un po' stupito e mi chiese :" se ne andrà? Beh buona fortuna allora!".
Buona fortuna? Beh sì è stato gentile ma solo questo aveva da dire? Ovvio tanto io ero solo la cameriera, lo ringraziai e tornai al mio lavoro.
Povera scema ti sei illusa come una stupida, e cosa doveva dirti? Ovvio che ti ha detto buona fortuna!
Però almeno mi ha parlato,per la prima volta lui mi ha rivolto la parola!
Che voce stupenda che ha, una voce rilassante, che trasmette tranquillità.
Ero davvero contenta di aver potuto scambiare con lui alcune parole, finalmente sentivo che me ne sarei potuta andare tranquilla da quel posto!
Avevo capito che io non ero altro che la Cameriera per lui, quindi di conseguenza mi dovevo abituare al fatto che anche lui per me non era altro che un cliente.
Finito il turno di lavoro decisi di andare ad una festa di alcuni amici,avrei passato un po' di tempo in loro compagnia,anche perché poi non li avrei rivisti per un po'.
La festa era molto bella, elegante e con la musica dal vivo,era un cocktail party in stile americano, tutto era perfetto organizzato nei minimi dettagli.
Ad un certo punto vedo entrare lui,con uno smoking nero e una camicia colore bianco perla, sembrava quasi uno sposo.
Quanto era bello, aveva i capelli neri,gli  occhi marrone chiaro quasi sul verde, era alto almeno 1.80 e un fisico da fare invidia ai calciatori.
Tutti gli invitati della festa sembravo conoscerlo, possibile che io ero l'unica a non sapere chi fosse?
Andò verso il bar in compagnia di un amico, o almeno credo e ordinò subito due drink,rimase lì per un po' a chiaccherare, così decisi di avvicinarmi a lui con la scusa di prendermi altro da bere.
È vero non ero una modella,ma per lo meno quella sera ero vestita molto elegante ed il mio ruolo non era quello della cameriera.
Mi avvicinai al bancone del bar e ordinai un cocktail,lui si girò più volte verso di me,ma senza dirmi una parola.
Forse non mi aveva riconosciuta o probabilmente non gli interessava salutarmi, così rimasi lì seduta su quello sgabello da sola a gustarmi il mio drink,nella speranza che quel ragazzo così misterioso e affascinante mi degnasse di uno sguardo o di una parola.

E se fossimo noi Can e Sanem?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora