~I wish you were mine~ // {Tanaka x reader}

~9~

*narratore POV*
Iniziati i veri allenamenti il tempo passo abbastanza tranquillamente, i ragazzi che si allenavano senza troppi intoppi e le ragazze facevano il loro lavoro da brave "babysitter".

Ci fu un momento però in cui il piccolo Hinata, tutto frizzantello, andò da t/n, che tranquillamente stava seguendo Yamaguchi con le sue battute.
Hinata: "T/n-senpai, mi potresti aiutare con le schiacciate, tu sei molto brava e potresti aiutare me e Bakayama a smettere di litigare..."
T/n era felice di questa richiesta e prima di poter dare una risposta sicura chiese il permesso a Daichi e Kiyoko, che annuirono entrambi.
Allora corse verso la stanzina, si cambiò e tornò da Hinata.
Insieme cercarono di capire come migliorare quella loro strana veloce. T/n era davvero rimasta stupefatta da ciò che aveva visto fare da quelle due teste calde che sanno solo litigare tra di loro.

Dopo qualche minuto i ragazzi del terzo anno si raggruppano e si mettono a bisbigliare qualcosa. Dopo qualche secondo di discussione Daichi si gira verso la squadra e annuncia qualcosa
Daichi: "facciamo una partita, dividiamoci a squadre"
In quel momento t/n inizia ad allontanarsi dai ragazzi e va verso Kiyoko che nel frattempo stava prendendo appunti. Una mano però si posò sulla spalla della ragazza che si girò per capire di chi era. Era Daichi che aveva fermato t/n per un preciso motivo.
Daichi: "Hey dove credi di andare" t/n confusa sgranò gli occhi e piega leggermente la testa su un lato "si capisce che sai giocare, e anche bene.... e senza contare che ti si legge in faccia il fatto che muori dalla voglia di giocare una partita.... quindi ti va di unirti a noi?" Disse il capitano con un sorriso stampato in faccia.
T/n rimase ancora un attimo in silenzio, poi i suoi occhi iniziarono a luccicare di gioia, tanto che iniziò a saltellare intorno a Daichi ringraziandolo all'infinito.

Allora tutti si riunirono e il capitano creò le squadre: Kageyama, Hinata, Yamaguchi , t/n, Daichi e Kinoshita, e Sugawara, Asahi, Ryu, Noya, Tsukki, Enoshita e Narita.
Hinata: "t/n-senpai, ma tu in che ruolo giochi?"
Cade il silenzio
T/n: "B-Bhe io in realtà non ho mai avuto un ruolo preciso poiché non sono mai stata in una vera e propria squadra, facevo la manager alle medie e superiori alla squadra di Oikawa-san e Iwaizumi-san... e alle medie c'era anche kageyama se non sbaglio... ma preferisco schiacciare"
A quel punto intervenne kageyama che disse: "oh si adesso mi ricordo di una ragazza che parlava molto spesso con i due senpai, ma non me ne sono mai reso conto prima dell'ultimo anno in cui ci hai fatto da manager...."
Ancora silenzio totale.
T/n cade in depressione e inizia a fissare il pavimento.
T/n: "i-io ho sempre cercato di parlarti e ti ho sempre aiutato... non credevo che fossi stata invisibile fino all'ultimo" disse con un sorriso disperato.
Ovviamente i tre idioti di turno arrivarono a commentare...
Tanaka e Nishinoya: "gasp COME È POSSIBILE NON NOTARE UN ESSERE ANGELICO COME LEI?" non c'è neanche bisogno di dire che Daichi li fermò subito...
Hinata: "IL SOLITO BAKAYAMA CHE SU SENTE SUPERIORE A TUTTI" sugamama placca i due prima che si prendano a sberle.

Dopo questa scenetta divertente tutti di posizionarono in campo e la partita iniziò.
La palla iniziò a saltare da un campo all'altro piano piano prendendo sempre più velocità finché essa non cadeva e da lì tutto riconciava.
A un certo punto Tanaka schiaccia e Hinata e t/n saltano a muro, ma sfortunatamente non fanno in tempo.
Ryu tira un occhiata provocatoria a i due nanetti, ma t/n, che è abbastanza competitiva se prende le cose sul serio come se fosse questione di vita o di morte, decide di stare al gioco.
T/n: "Sarà solo una partita di riscaldamento, ma murerò la tua maledetta schiacciata anche a costo di distruggermi le mani e i polsi" disse con un ghigno di sfida stampato in faccia.
Non c'è bisogno di dire che un brivido attraversò la schiena sia ad Hinata che di Tanaka. A quest'ultimo il fatto che la ragazza non si voleva arrendere le piaceva e aveva deciso di dare tutto se stesso nelle prossime schiacciate per non permettere a nessuno di murarlo.