Perso nella vita, perso in te stesso -prima parte-

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Piove, scivola,

La mia vita ora

Alla deriva

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Verso le sei del mattino il vento aveva smesso di imperversare e la pioggia aveva ricominciato ad accompagnare, con il suo suono cadenzato ed ipnotico, gli abitanti della città che si ritrovavano ad essere un po' stufi di quel tempaccio, non si aspettavano certo di andare in giro a maniche corte e piedi scalzi in autunno ma anche quella continua pioggia non era normale, difficilmente gli acquazzoni duravano per giorni interi e quel maltempo sembrava non voler andare via come se la sua fosse una missione che doveva essere portata a termine, ma qual era quella missione? Cosa si sarebbe dovuto compiere prima che la città potesse rivedere il sole?

La nottata per YoonGi era trascorsa senza troppi intoppi, ad un certo punto della sera la corrente era andata via ma grazie alle luci d'emergenza era riuscito a far fronte a quei pochi clienti che, chi per trovare riparo dal brutto tempo e chi per reale necessità, aveva fatto acquisti in quel frangente. Durante tutta la serata aveva chiamato più volte HoSeok per essere messo al corrente sulle condizioni di salute di JungKook, l'amico naturalmente aveva soprasseduto sui momenti di sconforto del maknae dovuti al mancato chiarimento con TaeHyung, aveva semplicemente tentato di tranquillizzarlo dicendogli che aveva mangiato di gusto e che la febbre non si era ripresentata, anche se questa era una bugia.

Aveva chiamato, una volta, anche JiMin, per non disturbarlo durante il lavoro si era detto, per poco interesse sarebbe stata la risposta più veritiera, quando furono le sei, dopo aver rimesso nella cassaforte gli incassi della notte, aver fatto i conti ed essersi liberato di quel grembiule che odiava anche più dell'odore di cibo di quart'ordine, cartone e plastica cinese che gli restava addosso a fine giornata, fu libero di tornare nel loro appartamento e questa volta la sua priorità non era riposarsi ma controllare, personalmente, lo stato di salute di JungKook.

Come ogni giorno percorse la strada che lo avrebbe riportato a casa a piedi, per fortuna si era portato l'ombrello anche se odiava andare in giro con quell'affare che occupava spazio nello zaino o peggio in mano. Aveva pensato tanto a quello che aveva confessato più a sé stesso che a JungKook il giorno precedente, sicuramente non era il caso di parlarne direttamente con il più piccolo dichiarandogli i suoi sentimenti, non prima che lui e TaeHyung avessero chiarito, ma non gli sembrava neanche giusto continuare a mentire a JiMin. Si fermò ad osservare il suo riflesso in un acquitrino, rise amaramente, ormai perso in quei pensieri, in quella vita e in sé stesso.

TaeHyung aveva dormito a sazietà, era strano per lui riposare così tante ore di seguito dopo che aveva praticamente passato tutta la domenica a sonnecchiare sul divano ma BoGum, quando si era messo a letto, non lo aveva disturbato ed anche se l'immagine di JungKook, completamente fradicio e febbricitante che lo supplicava di scegliere lui ed andare avanti, lo aveva tormentato prima che riuscisse ad addormentarsi, era comunque riuscito a riposare a sufficienza. Si sedette sul letto, un piede a penzoloni fuori dalle coperte, guardò prima nella direzione del suo quasi ex fidanzato per poi, mettendosi le mani tra i capelli, fissare un punto indefinito fuori dalla finestra; due colori invasero i suoi occhi, il grigio che ricopriva l'intera Seul ed il verde delle piante che imperterrite e contro ogni supposizione continuavano a sopravvivere su quel balcone nonostante nessuno di loro due se ne fosse preso davvero cura da quando erano arrivati in quell'appartamento, dimostrando di essere capaci, più degli esseri umani, di sapersi adattare alle intemperie ed alle difficoltà della vita. La pioggia era tornata costante e martellante, proprio come il pensiero di JungKook che non voleva lasciarlo in pace.

표류 Pyolyu - Andando Alla DerivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora