Rosso amore
Rosso come sangue
Rosso inverno
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Quando TaeHyung aprì gli occhi quella mattina la sveglia segnava le nove, la testa gli faceva male, come ogni volta che eccedeva nell'alcool, ma non troppo visto che ad un certo punto della serata e cioè dopo la discussione avuta con JungKook, aveva completamente smesso di bere. Il resto della sera era trascorso con TaeHyung che cercava di togliersi di dosso le mani degli amici di BoGum che con il passare delle ore e dei cocktail erano diventati sempre più intraprendenti ed osceni; era stato vano ogni tentativo di cercare l'aiuto del suo fidanzato perché non solo sembrava non volerne sapere di andare in suo soccorso ma aveva continuato a rivolgergli un sorriso malizioso che lo aveva innervosito ancora di più, non si aspettava certo da lui un comportamento da cavalier servente ma neanche di essere mercificato in quel modo. BoGum si era sempre dimostrato geloso e possessivo nei confronti del più piccolo quindi TaeHyung non riusciva a non chiedersi cosa ci fosse di diverso in quel frangente. JungKook non si sbagliava, TaeHyung era solo uno sciocco ingenuo che non capiva niente della vita e del comportamento umano, altrimenti non sarebbe finito tra le grinfie di BoGum, non avrebbe creduto a quel sorriso più luminoso di una giornata di sole lasciando oscurare la sua vita.
Dopo che era uscito dai bagni per tornare in sala aveva rifiutato ogni cosa che quei luridi uomini gli avevano offerto, i primi bicchieri li aveva bevuti solo per dimenticare di essersi lasciato vestire come una bambolina, per dimenticare di essere in quel locale e non poter parlare con il moro che, perfetto, stanco e mortificato dal suo sciocco comportamento continuava a girare intorno al suo tavolo ricordandogli qual era l'unica cosa che avrebbe voluto ottenere ma che gli era totalmente preclusa. Le parole di JungKook lo avevano lasciato basito, "Non venderei mai te" gli aveva detto, era così abituato al male che non aveva pensato nemmeno per un istante che dietro le sue parole e le sue azioni potesse esserci qualcosa di buono, allora perché lo aveva lasciato andare? Perché lo aveva a malapena sfiorato? Per lui? TaeHyung si voltò verso la sua destra per guardare BoGum che era intento a dormire, con una mano tremante si sfiorò il segno che la sera prima aveva supplicato JungKook di fargli, rigorosamente nascosto dalla stoffa pesante del pigiama. Si alzò cercando di muovere il materasso il meno possibile e lentamente si recò in cucina, non era presto e se anche avesse svegliato il suo ragazzo non sarebbe stata una tragedia ma TaeHyung voleva godersi quei pochi momenti di tranquillità, sperando di uscire sul balcone e vederlo, naturalmente.
Mise a bollire dell'acqua per prepararsi qualcosa di caldo e poi si diresse, titubante, verso la porta finestra, la aprì senza pensarci ma subito venne investito da una ventata di aria irrespirabile e maleodorante, l'aria densa di Seul, l'aria che la Cina e la sua espansione industriale regalava almeno una volta al mese. Chiuse immediatamente le porte per non far riempire la casa di quel tanfo, BoGum si sarebbe lamentato per tutto il giorno e sospirò sconfitto. Forse avrebbe potuto riaprire solo per pochi istanti, uscire ed urlare il suo nome, se fosse stato fortunato il ragazzo che dormiva tranquillamente nella sua stanza da letto avrebbe continuato a farlo, se fosse stato fortunato JungKook lo avrebbe sentito, non aveva neanche fatto in tempo a pensare a quell'eventualità che le sue mani si erano mosse senza il suo consenso aprendo quei vetri e sporgendosi all'esterno ma TaeHyung aveva deciso di non urlare perché in fondo sapeva di non essere mai stato un ragazzo fortunato e con quel pensiero triste piantato dentro la testa si richiuse in casa, JungKook non era lì fuori. Sentì qualcuno tossire ma non poteva essere lui perché sul balcone non c'era nessuno; il ragazzo dai capelli blu sperò solo che il suo fidanzato non si fosse svegliato lasciandogli così ancora qualche momento di falsa tranquillità. Finì di preparare la sua tisana e cominciò a berla guardando quel cielo grigio e fitto accarezzando il suo marchio perdendosi nel ricordo del tocco delle labbra di JungKook. Perché non aveva pensato di baciarle? Forse tra i due c'era solo una vera puttana, TaeHyung, che non riconosceva più la differenza tra amore sensuale e desiderio sessuale.
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표류 Pyolyu - Andando Alla Deriva
FanfictionJungKook viveva la sua vita certo di quali fossero le mete che voleva raggiungere; TaeHyung lo faceva consapevole che quelle mete, la sua vita, non le avrebbe raggiunte più. Jeon JungKook: nel suo cuore la speranza che l'amore esista per tutti, nell...