La morte ferisce troppo e il presente è troppo solitario -seconda parte-

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E nel futuro

Azalee sgargianti ed

Anemoni blu

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Quando arrivarono all'università, JungKook notò subito la presenza di JiMin poco lontano dall'ingresso, era completamente raggomitolato dentro il suo cappotto pesante, si era bagnato un po', visto che la pioggia aveva colto alla sprovvista anche lui, ma continuava a sorridere verso l'amico. Nonostante il freddo che entrava da quel portone, il rosa non si era allontanato per aspettarlo ed il più piccolo si pentì subito di non aver lasciato, preso da tutte le cose che stava organizzando per TaeHyung, nessun messaggio ai suoi hyung. Non appena lo vide JiMin gli corse subito incontro e senza badare troppo alla presenza del vicino si gettò tra le braccia del maknae saltandogli addosso come suo solito, per poi avvinghiarsi ai suoi fianchi, «Babo, scompari e non ci dici niente, così ci farai prendere un colpo. Manda un messaggio ai due vecchietti o moriranno dalla preoccupazione, YoonGi hyung dice che lo stai facendo invecchiare prematuramente e HoSeok-ssi stava quasi per piangere stamattina».

JungKook lo strinse per qualche secondo per salutarlo e tranquillizzarlo e poi lo fece scendere per spiegarsi meglio, anche se si sentiva in colpa aveva avuto le sue buone ragioni, «Dovevo fare un compito per il corso di fotografia hyung e sono uscito presto stamattina senza pensare a lasciare un messaggio, scusami, appena arriviamo in classe avverto anche gli altri», il rosa annuì e subito dopo guardò male il ragazzo fermo a pochi passi da loro che li fissava con una strana espressione in volto, «¨Però hai avuto il tempo di coinvolgere lui¨». Quando arrivò il momento di separarsi JungKook mandò avanti il maggiore per restare a parlare con TaeHyung che da quando erano arrivati, in verità da quando JiMin era arrivato, non aveva più proferito una parola né si era mosso, «Hyung, noi due ci vediamo a pranzo?», era così bello il sorriso con cui JungKook gli aveva fatto quell'invito che TaeHyung si era sentito stringere il cuore in una morsa dolorosissima quando aveva dovuto rispondere negativamente, quel giorno doveva dare ripetizioni ad un ragazzo del primo anno, lo stava facendo per Lui ma non poteva dirglielo, si scusò ad occhi bassi e cercò una soluzione per non deludere entrambi, «Ma tu ci sarai alla mia lezione d'arte, no?».

JungKook sorrise ed accennò un si, lo accennò perché se solo avesse cercato di pronunciare quelle stupide sillabe la sua voce si sarebbe rotta come un fragile cristallo tra le mani inesperte di una commessa sbadata. Quando il minore si allontanò salutandolo sempre con il sorriso sulle labbra TaeHyung rimase a guardarlo, lo seguì con lo sguardo come il più insignificante dei girasoli guarda il suo sole per tutto il giorno senza mai stancarsi, lo guardò fino a vederlo sparire dentro la classe ed oltre, si oltre, perché TaeHyung lo conosceva così bene che poteva vederlo sedersi nel suo banco, accanto a JiMin che gli sorrideva estasiato da quel sorriso che però era lui ad aver fatto comparire sul viso del moro, da quel sorriso che sarebbe dovuto essere solo suo. Lo vedeva sedersi, sistemare meticolosamente le sue cose sul banco per poi osservare fuori dalla finestra quella giornata uggiosa ed umida che lui amava tanto e che aveva rimproverato solo perché continuava a far bagnare il suo hyung. «¨Perché bagna me che sono tuo¨».

I due ragazzi non si videro per tutto il giorno, non si videro, non si incontrarono per caso né si cercarono ma sapere che durante l'ultima ora sarebbero stati ancora insieme li confortava e li faceva sorridere, senza un apparente motivo le loro bocche si piegavano in un sorriso stupido perché la consapevolezza di volersi a vicenda era lì. Non aveva smesso di piovere neanche per un secondo e JungKook a fine delle lezioni cominciava a sentire il fastidio di aver convissuto per tutto il giorno con i jeans umidi, avrebbe voluto correre a casa, farsi una doccia calda, cambiarsi e dormire fino all'ora di andare a lavoro ma aveva una promessa da mantenere, un appuntamento importante, una persona da non deludere e per la quale valeva la pena sopportare un po' di umidità. «Stai tremando. Appena arriviamo a casa», JungKook fermò subito i progetti dell'amico pur sapendo che questo non avrebbe reagito bene alla notizia, «Ho ancora una lezione», JiMin storse il naso, «È una lezione extra potresti saltarla senza problemi. Per non perdere un ora oggi rischi di ammalarti e fare più assenze», JungKook lo guardò di traverso pronto ad ascoltare ciò che aleggiava nell'aria già fin dal mattino, «E non provare a negare, ti ho già sentito tossire una decina di volte nell'ultima ora», JiMin fece una carezza sul volto del minore più per saggiarne la temperatura che per mero affetto, «Lo so JiMin-ssi ma mi conosci, fino a quando posso io vado avanti. Sono un testone».

표류 Pyolyu - Andando Alla DerivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora