Perso nella vita perso in te -prima parte-

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E siamo barche

perse alla deriva

e perse in Noi

Il giovedì era stato un giorno strano, JungKook aveva aperto gli occhi all'improvviso, confuso e disorientato non riconoscendo la stanza nella quale si era risvegliato. Nessun oggetto era nel posto dove doveva essere, non c'era il suo tavolo sgangherato che gli faceva da scrivania già da mesi e che si era portato dietro dal precedente appartamento, e dalla grande finestra che aveva di fianco non penetrava la solita luce, le tende pesanti e costose, impedivano totalmente ai raggi del sole di infilarsi dentro la stanza, non come quelle che aveva nel suo appartamento che a malapena riuscivano a fermare i raggi del pomeriggio, ma cosa avrebbe potuto chiedere a dei semplici pezzi di stoffa acrilica che aveva comprato per pochi won in un negozietto del suo quartiere? Ancora assonnato e frastornato, JungKook si voltò sul fianco destro cercando altri indizi e quando riconobbe il corpo nudo e addormentato di SeoJoon, preso da un'improvvisa paura cercò di saltare giù dal letto ma se ne pentì subito quando i forti dolori alla schiena gli ricordarono il motivo per il quale si trovava in quella casa e che l'altro non ci era andato piano pur di confermargli quale fosse la sua posizione. Si alzò cercando di non fare rumore e si diresse in bagno, lo aveva usato la sera precedente – anche se a JungKook sembrava essere passata un'eternità perché il tempo trascorso con SeoJoon era come un'infinita tortura – per ripulirsi dal macello che il suo ospite aveva combinato sul suo corpo, accese la luce per controllare allo specchio che il maggiore non gli avesse lasciato segni difficili da nascondere, fu mentre ne accarezzava uno più scuro degli altri sulla clavicola che sentì la porta del bagno aprirsi.

Era, naturalmente, SeoJoon che con fare mellifluo e con un ghigno insolente stampato sul volto si stava avvicinando a lui come come a volerselo mangiare con gli occhi, «Ti piace il mio regalino JungKook-ah? Vedo che lo stai accarezzando», gli strinse il mento con le dita e proprio mentre stava avvicinando la bocca a quella del più piccolo quest'ultimo poggiò le mani al suo petto per allontanarlo con poca grazia facendogli storcere il naso.

«Te l'ho detto tante volte hyung-nim, le puttane non baciano sulla bocca», JungKook aveva paura di contrariarlo ma non voleva scendere a compromessi su quella piccola regola, "niente baci sulla bocca", non li dava mai a nessuno ma non gli pesava perché prima di incontrare TaeHyung non ne aveva mai sentito il bisogno.

Kim TaeHyung era consapevole di quanto importanti fossero i baci di JungKook?

SeoJoon sembrò non curarsi di quel rifiuto, ansi, tornò alla carica più determinato di prima a farlo sentire ciò che il ragazzo stesso ammetteva di essere, un oggetto per fare sesso e godere, nulla di più, spostò la mano dal mento alla nuca del più piccolo avvicinandolo con forza al suo inguine leggermente rigonfio, «Se sei la mia puttana allora guadagnati i tuoi soldi ragazzino».

Fu SeoJoon, proprio come aveva promesso, ad accompagnarlo all'università e prima di lasciarlo scendere dall'auto gli aveva assicurato che sarebbe tornato a prenderlo per portarlo a lavoro cosicché, arrivando prima, avrebbero potuto passare altro tempo "proficuo" insieme e come sempre, senza dissentire, JungKook chinò il capo per ringraziare, dissolvendosi subito dopo tra la folla che si accalcava fuori dai cancelli, nella testa soltanto la voglia che quel giovedì finisse. Si guardò in giro per cercare di scorgere una faccia amica ma non vide nulla, soltanto volti che si confondevano uno con l'altro, estranei che forse una volta aveva sfiorato per sbaglio in qualche corridoio e che per lui non contavano nulla.

Il primo a vederlo era stato JiMin che come suo solito gli si aggrappò addosso per cercare quel contatto fisico che sapeva di casa, «Buongiorno piccolo maknae».

표류 Pyolyu - Andando Alla DerivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora