Sei più di quello che pensi.

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Capitolo 9

Italia, base sotterranea Hydra, 1980.
Dopo essermi truccata, messa una parrucca biondo platino, delle lenti a contatto grigie e essermi vestita con della lingerie di pelle nera attillata e provocante, con calze a rete, tacchi a spillo, due uomini col passamontagna nero mi portano in una stanza buia. In questa piccola stanza c'è un letto attaccato al muro, una piccola lampada in un angolo, unica fonte di luce. C'è anche una piccola dispensa al lato opposto al letto, con delle divise e dei vestiti neri, degli asciugamani e delle lenzuola pulite. Sopra questa dispensa, un vassoio con un pasto. In fondo alla stanza un wc, un telefono della doccia attaccato al muro, senza tendina, un lavandino e uno specchio rotto. Nessuna finestra.
-Aspettalo qui. Sta arrivando- mi dice uno dei due uomini col passamontagna. Detto questo escono entrambi, chiudendo la porta a chiave. Mi siedo sul letto, mettendomi in posizione provocatoria verso la porta, aspettando il momento che questa si apra. Non tarda ad arrivare: dopo pochi minuti, si apre la porta e c'è lui. Il Soldato d'Inverno. È lì, fermo sulla porta che mi guarda, confuso.
-Chi sei?- chiede, non spostandosi dalla porta.
-Chiunque tu vorrai, amore.
Mi lancia un'occhiata dalla testa ai piedi, per inquadrarmi meglio.
-Chi ti manda?
-Hanno pensato di darti un regalo di benvenuto- dico, alzandomi dal letto e andando verso di lui. Lo abbraccio, con una mano sulla schiena e una mano a carezzare il suo collo. Lui non si muove. -Hanno detto che ci avrebbe fatto bene una notte insieme in vista della nostra missione.
-Sei ES173, vero?
-No, amore. Sono chiunque tu vorrai io sia.
-Allora sei ESF173- detto questo mi sposta, entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle. Comincia a spogliarsi della divisa, poggiando i vestiti bagnati di sudore sul letto. Probabilmente è appena tornato da una sessione di allenamento. Lui rimane a torso nudo, con le goccioline di sudore che gli scendono lungo la schiena nuda. Io lo seguo e faccio per toccargli la schiena, ma non faccio in tempo perché va alla dispensa a prendere un asciugamano pulito. Si asciuga così dal sudore il torso, il viso e i capelli. Sono confusa. "Perché scappa da me? Probabilmente vuole darsi un contegno prima di...". Allora mi metto sul letto, spostando la sua divisa sul pavimento. Mi spoglio, rimanendo a torso nudo anch'io. Mi sdraio con la schiena sul muro e le gambe aperte poggiate a terra.
-Papi, vieni a giocare?- gli chiedo, accarezzandomi le cosce in modo provocante. Si gira, mi guarda per mezzo secondo poi, come imbarazzato, distoglie lo sguardo.
-Rivestiti- mi ordina, lanciandomi una maglietta che prende dalla dispensa. Mi arriva dritta in faccia. Mi alzo e butto la maglietta per terra. Vado dritta verso di lui. Lo abbraccio da dietro e comincio ad accarezzargli gli addominali. Lui mi sposta.
-Sono sudato.
-Possiamo fare una doccia insieme.
-No, la doccia si fa da soli.
-Allora possiamo trovare qualche altro gioco.
Lui mi guarda, mi sposta e va a lavarsi il viso al lavandino. Rimango ferma, dietro di lui, ad osservarlo. Si asciuga di nuovo, poi va alla dispensa e osserva il vassoio del pasto, curiosando per vedere cosa ci fosse da mangiare.
-Hai fame?- mi chiede.
-Non sono qui per mangiare
Afferra la mela dal vassoio e me la porge.
-Prendi.
-Amore, dai, divertiamoci un po'- dico avvicinandomi a lui e leccandogli il labbro inferiore. Con il dorso della mano si pulisce e mi porge nuovamente la mela.
-Mangiala. È quello che voglio tu faccia.
La prendo e le do un morso. Lui va a sedersi sul letto, portando il vassoio con sé. Lo poggia sul letto e si toglie le scarpe. Poi prende un piatto di spaghetti al ragù e comincia a mangiare.
-Scusa se non ti ho offerto qualcosa di più sostanzioso. Non so se ti fanno seguire una dieta particolare.
-Ho già mangiato, tesoro. Avevo bisogno di forze per questa notte. Sei un potenziato, dopotutto.
Cerco un nuovo tentativo di approccio fisico. Mi inginocchio davanti a lui, cercando di aprirgli le gambe. Ma non ci riesco. Sono delusa. "Perché non mi vuole? Sono difettosa?"
-Parlami di te- chiede. -Chi è ESF173?
-Esperimento Scientifico Femmina 173.
-Questo lo so bene. Ma cosa c'è dentro di te?
-Vorrei che ci fossi tu- dico, spostando il piatto di spaghetti e sedendomi sul suo bacino. Ora la sua schiena è poggiata al muro, il suo viso tra le mie mani e lo bacio. Ma lui si stacca subito.
-Senti, non ti offendere, ma non voglio fare niente.
-Vuoi che cambi qualcosa di me? Vuoi che mi renda più allettante?
-No, sei già abbastanza... allettante.
Mi alzo in piedi.
-Ho ricevuto un ordine- dico, seria.
-Io no.
-Devo soddisfarti.
-Sei molto bella. Mi soddisfi già solo con la tua presenza.
-Non prendermi in giro, Soldat.
-Ero sincero. E non stare lì in piedi, siediti accanto a me.
"Magari standogli vicino riesco a persuaderlo." Così faccio.
-Mi trovi bella?
-Molto bella. E so che sei bella anche senza tutti questi fronzoli. Non so perché ti abbiano fatto travestire per me.
-I travestimenti per lo più servono a stimolare la fantasia sessuale della vittima.
-Io sarei la vittima?
-In questo caso sì.
-Sei tu la vittima.
Rido.
-Io sono l'assassina.
-E la vittima.
-Ci sono molti cadaveri per il mondo ora che giurerebbero il contrario.
-Hai scelto tu di ucciderli?
-Erano ordini.
-Quindi te ne penti?
-No. Loro sanno cosa è giusto fare.
-Lo fai per Loro?
-Sì.
-Quindi non esegui semplicemente gli ordini.
-È una mia scelta farlo.
-Mai sentito parlare di ipnosi?
-No.
-Non è piacevole.
-Quindi mi sembra che la vittima sia tu. Io scelgo di fare quello che faccio, tu vieni obbligato.
-Perché allora scegli di farlo?
-Perché non voglio deluderli.
Silenzio.
-Ci osservano- dice indicando un angolino in alto da cui pende una telecamera accesa, che non avevo notato prima.
-Lo ha voluto lui. Lo fa tutte le volte che vado in missione- dico.
-Proprio come immaginavo.
-Cosa?
-È una sua perversione sessuale, vederti con altri. Sei qui per lui, non per me.
-No, papino, sono qui per te- dico, spogliandomi e rimanendo nuda solo con le calze a rete. -Voglio eseguire gli ordini dandoti ciò che vuoi.
-Allora, congratulazioni! Hai eseguito gli ordini: io non voglio niente. Sono in Italia solo per la missione. Sono un'arma, non un giocattolo sessuale di quell'uomo. E anche tu non dovresti considerarti tale. Sei stata creata per grandi cose e non per questo. Di te se ne parla in giro per il mondo. Sei più di quello che pensi.
-Io faccio ciò che lo rende felice.
-A costo di fare cose che non ti piacciono?
-Non... non me lo sono mai chiesta.
-Tu hai la possibilità di scegliere. E scegli di fare quello che non ti piace per gli altri. Scommetto che tu non volevi venire qui stasera.
-Io... non lo so.
-Allora, dato che non lo vuoi tu, non faremo niente. Non voglio approfittarmi di te.
La porta si apre di colpo. Entrano due uomini col passamontagna, che mi afferrano e mi portano via. "Questa volta farà male."
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Il getto dell'acqua si ferma non appena apro la porta. Bucky apre la tendina della doccia, facendo uscire solo la testa e il braccio di carne. Mi guarda. Non è confuso, non si sta chiedendo il perché io sia lì. Lo sa perfettamente perché.
-Sei sicura?- mi chiede, quasi spaventato.
-Sì... credo.
-Pensaci bene. Lo vuoi davvero? Non voglio farti del male.
-Lo hanno già fatto in tanti. Tu non potresti fare di peggio. Mi fido di te. E tu?
Scosta la tendina della doccia ed eccolo, nudo, bagnato, bellissimo, davanti a me. Mi porge la mano metallica, invitandomi ad unirmi a lui. La prendo ed entro, ancora vestita. Mi afferra il viso con le mani e lo porta vicino al suo.
-Mi fido- mi sussurra. Con il pollice mi carezza il labbro inferiore e mi bacia. Sento una sensazione nuova dentro di me. Un'emozione forte, calda, che parte dallo stomaco e mi va a riscaldare tutto il corpo, dalle dita dei piedi alla punta dei capelli. E improvvisamente, un'azione che avevo fatto molte altre volte in passato, con chiunque, così, senza pensarci, ora acquisisce un senso vero. Diventa un gesto importante. Mi toglie la maglietta e ci baciamo un'altra volta. Le nostre lingue danzano e giocano. Con la mano di carne mi tiene la nuca e con quella metallica mi stringe alla vita. Dopo qualche minuto smettiamo di baciarci e le nostre fronti si toccano. Ci guardiamo negli occhi, ma non diciamo niente. Ci capiamo, solo con quello sguardo. Mi tolgo il reggiseno e torno a baciarlo. Questa volta la mano di carne mi accarezza i seni e gioca con i miei capezzoli. Così mi afferra e mi solleva, tenendomi con le mani sul fondoschiena. Io gli lego le gambe attorno alla vita. Mi bacia i seni, giocandoci anche con la lingua. Questo mi provoca piacere e il mio respiro comincia a farsi sempre più profondo e nell'espirazione comincio ad emettere alcuni piccoli e leggeri gemiti. Non ne posso fare a meno. Con me in braccio, esce dalla doccia e va verso la brandina, dove mi posiziona con cautela. Lui rimane in piedi e per un attimo mi guarda come per chiedermi il permesso di continuare. Come risposta lo prendo per mano e lo invito a mettersi sopra di me. Ci baciamo di nuovo e con la mano scivolo verso il suo sedere. Mi slaccia i pantaloni e me li sfila. E così rimaniamo nudi, uno sopra l'altra, a baciarci. Non passa molto tempo prima che uniamo i nostri corpi, i movimenti e che il nostro respiro comincia a diventare sempre più profondo. Il nostro piacere aumenta e emettiamo qualche gemito di piacere, molto piccolo per evitare di essere sentiti al piano superiore. Godiamo di quest'unione che abbiamo ora. Dentro di me, oltre che il piacere, sento anche dei sentimenti caldi che mi partono ovunque, in ogni centimetro del corpo. Questo non è solo sesso, no, c'è qualcosa di più. E' come se ci fossimo trovati da soli in un mondo ostile e l'unica cosa che abbiamo è l'altro. Questa è la nostra occasione per ricominciare, per avere un'altra vita, per riscattarci. All'improvviso ecco che il mio piacere cresce, cresce sempre di più, si fa sempre più grande e sempre più inteso. Mi inarco e chiudendomi la bocca aperta con una mano riesco a non fare troppo rumore. E' lo stesso momento in cui anche il suo piacere diventa sempre più intenso e scoppia insieme a me, in un'unica sinfonia di sensazioni, del tutto nuova per me. Non avevo mai provato piacere nel sesso. Con lui, per la prima volta, ecco che capisco. E mi piace. Ci fermiamo, respirando affannosamente e ci guardiamo. Sguardo intenso. Sorridiamo. Ci baciamo un'ultima volta.
-Finalmente hai fatto ciò che volevi- dice dandomi un bacio sulla fronte.

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Ciao nuovi lettori! È così bello vedere che siete arrivati! Come state? Sono contentissima che ci siate :) cosa ne pensate della storia? Vi sta piacendo? Avete dei feedback da darmi? Sono tutta orecchie! :)
EggWoman1

Il Nulla prima del Tutto. || Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora