Sbaglio

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Da quel momento passarono due giorni, e purtroppo mi era toccato tornarne a scuola. Già purtroppo. Perchè si, ora avevo un ragazzo ma in classe l'unica persona che mi parlava restava solo e unicamente Hinata.

Non che me ne lamentassi, quel mandarino valeva come altre venti persone ma essere una delle poche persone ignorate totalmente non era così bello. Soprattutto quando si dovevano fare delle attività di gruppo, in cui la maggior parte delle volte ero in gruppi senza il mio amico. E quelle volte io restavo in silenzio per tutto il tempo.

Hinata: Hey [t/n]!

Mi voltai e vidi una chioma arancione corrermi in contro. Pochi secondi dopo e mi ritrovavo stretta in un abbraccio dal diretto interessato.

[T/n]: Hey Sho... come stai?

Lui mi sorride come suo solito. Beh non poteva che stare bene con quel solito sorriso stampato in faccia.

Sho: Io sto bene! Anzi sono felicissimo!

Perfetto, avevo ragione. E a mio parere era nato così... In quel momento mi immaginai un Baby Shoyo con un unico ciuffo arancione in testa e un sorriso in faccia. Ridacchiai tra me e me con quell'immagine in testa.

Sho: Hey? Sei ancora qui?

Mi riscossi e lo guardai. Lui mi stava fissando non capendo e stava sventolando una mano davanti alla mia faccia per risvegliarmi.

[T/n]: Cosa?

Lui mi guardò per qualche secondo e si mise a ridere lasciandomi ancora più confusa di quanto già non fossi. Mi guardava e rideva, mi guardava e rideva. E andò avanti così per qualche minuto senza che io capissi qualcosa.

[T/n]: Che hai? Non ti ho mai visto così felice

Lui riprese fiato senza smettere però di ridacchiare.

Sho: La tua faccia... Mi sembri molto più felice del solito e hai una faccia di chi non sta capendo

[T/n]: Forse perchè è così?

Ridacchiai e lui si mise nuovamente a ridere tenendosi al banco con una mano. Il mio ridacchiare si trasformò presto una una risata vera e propria. E per quella me ne fregavo se qualcuno mi avrebbe presa in giro o mi avrebbe guardato o giudicato.

Ce ne stavamo li, io e Hinata, in classe a ridere come degli idioti. Qualsiasi cosa Hinata dicesse mi faceva ridere e la mia risata lo faceva ridere ancora di più. Insomma sembravamo dei bacati mentali.

?: Hinata mi stai rubando [t/n]?

Mi voltai e vidi Suga venire verso di noi.
Sorrisi e mi sedetti sul banco, cosa parecchio strana da parte mia dato che cercavo sempre di essere discreta e più invisibile possibile.

Sho: No tranquillo, vi lascio soli?

Ci guardò e fece per allontanarsi ma col solo sguardo mi fece capire che non voleva davvero andarsene.

[T/n]: No tranquillo, in più il tuo banco è quello qui davanti. Puoi restare

Hinata sorrise, tornó seduto sulla sedia, girato verso di noi e ci guardò con un sorriso complice ma felice in viso. Sembrava quasi che avesse già compreso la situazione ma non sapevo come fosse possibile.

Suga si sedette vicino a me sul quella che sarebbe dovuta essere la mia sedia e mi porse un sacchetto. Uno di quelli tipici del pranzo, quelli semplici di carta. Lo presi e dentro c'era una ciambella, rosa e con una miriade di zuccherini sopra.

Suga: Ho pensato di portarti la colazione

Sorrisi riconoscente e gli diedi un bacio sulla guancia senza pensare al fatto che fossimo in classe, con una marea di gente che avrebbe potuto guardarci e con Shoyo a pochi passi da noi. Koshi sorrise e diventò leggermente rosso sulle gote.

Si inizia con un solo passoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora