CAPITOLO 9 - SUMMER

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Il weekend è passato troppo velocemente anche se abbiamo passato due giorni fantastici in giro per la città. Ieri siamo andate ai magazzini Harrods, è veramente grande ben 7 piani di negozi che variano dall'abbigliamento, ai negozi di profumi, libri e cd, articoli per animali, arredamento, per me e Crystal è stato come entrare in un parco giochi e siamo state praticamente li l'intera giornata. Questa mattina, come ogni mattina, io e Cry siamo andate all'università, e ora è arrivato il momento di andare al lavoro, il mio primo giorno di lavoro. Arrivo davanti al negozio e vedo alcune persone fuori a sorseggiare il loro tea seduti ai loro tavolini.
«Buonasera» saluto
«Ciao Summer, benvenuta tra noi, sono Emily molto piacere» mi accoglie calorosamente la cameriera
«Ciao il piacere è tutto mio» le dico
«Vieni con me ti mostro dove puoi cambiarti, ti ho preparato la divisa»
«Si grazie mille»
La seguo e mi porta nel piccolo spogliatoio
«Ecco qui, puoi cambiarti tranquillamente e quando hai fatto ti aspetto nella sala»
Esce fuori e comincio a cambiarmi. Mi metto i pantaloni neri, la camicetta bianca e sopra un grambiule verde pastello che si intona con i colori del negozio. Sono pronta. Raggiungo Emily nella sala
«Eccomi»
«Eccoti Summer, oggi ti mostrerò come prendere le ordinazioni, noi non usiamo tablet come si usa oggi ma utilizziamo ancora il tacquino per mantenere l'aria antica del negozio»
«Certo certo, è una cosa molto bella» le dico annuendo
«Prenderò alcune ordinazioni con te e poi andrai da sola, sei una ragazza in gamba e svelta già si vede» mi dice
«Vieni con me è entrato un cliente» la seguo
«Buonasera, è pronto per ordinare»
«Certo, allora vorrei un tea classico e dei biscotti con cereali»
«Perfetto, arriva tutto tra poco» risponde al cliente
«Vedi è molto semplice, cordialità e gentilezza sono 2 cose fondamentali in questo lavoro» mi fà notare
Prepara il tè con i biscotti e li mette nel vassoio
«Vai portaglieli tu Summer»
«Ok» rispondo un pò imbarazzata
Mi avvicino al tavolo del cliente
«Ecco a lei quanto ordinato» dico pasando il vassoio sul tavolo
«Grazie mille signorina» non è andata poi così male penso
«Brava Summer, ora guarda ci sono da sistemare le scatole dei tea che sono arrivati questa mattina su quello scaffale, li abbiamo messi in ordine per gradazione di colore per cui li troverai già tutti li, quando hai fatto torna da me»
«Va bene grazie» prendo il grande scatolone e me lo porto vicino lo scaffale. Mi rendo conto che esistono molti tipi di tea come il tea allo zenzero e limone, il tea nero con foglie dello Sri Lanka, tea nero dal gusto che ricorda l'uva moscata e tanti altri ancora.
Continuo a sistemare ma noto che entrano altri clienti forse ad Emily serve il mio aiuto
«Emily hai bisogno di aiuto? Vedo che sono entrati molti clienti» le dico
«Si magari grazie, ho appena preso l'ordinazione di un ragazzo seduto a quel tavolino giù in fondo puoi prepararlo e portarglielo tu?» mi chiede con gentilezza
«Certo lo faccio io»
Vado verso il bancone e inizio a prepare un tea alla cannella, prendo alcuni dolcetti e li posiziono sul vassoio, l'ordine è pronto.
Vado in sala e vedo Emily che viene nella mia direzione
«È quel ragazzo li» mi indica con lo sguardo
«Va bene» le dico
Mentre mi avvicino al tavolo vedo un ragazzo moro con un giacchetto di pelle e dei tatuaggi sulle dita, non so perchè ma mentre mi avvicino il mio cuore inizia a battere più forte
«Buonasera ecco il tea con dei dolcetti fatti in casa»
Non appena alza il viso noto i suoi occhi color nocciola puntati su di me, il mio cuore batte all'impazzata e non so cosa mi succede
«Grazie mille, puoi portarmi altro zucchero gentilmente?» mi chiede
Noto che non ha l'accento londinese ma è italiano come me di sicuro
«Certo te lo porto subito»
Vado allo scaffale vicino al bancone e prendo la zuccheriera, mi giro per tornare da lui e noto che mi stava guardando
«Ecco a te lo zucchero» gli dico
«Grazie sei davvero gentile»
Con queste parole torno al mio scatolone da sistemare quando sento la sua voce
«Scusami posso farti una domanda?» qualcosa mi attrae verso lui, non so cosa ma lo scoprirò
«Certo dimmi»
«Tu sei italiana vero?» mi chiede
«Si per la precisazione sono di Roma» le rispondo con un sorriso
«Dai davvero? Anche io sono di Roma» mi guarda divertito
«Ma dai non posso crederci!E come mai sei qui? Se posso» forse sto esagerando
«Potrei farti la stessa domanda però mi hai preceduto! Io studio pianoforte al Royal College of music nel South Kensington non so se conosci il quartiere» effettivamente no ma da oggi magari mi è venuta voglia di conoscerlo
«No non lo conosco sono qui da poco e ancora devo ambientarmi» le dico
«Tu invece cosa fai qui?» mi dice curioso
«Io studio giurisprudenza all'università di Londra vicino Eustone Square» le dico
«Hai scelto un percorso di studi impegnativo devi essere una ragazza tosta per voler diventare un avvocato»
«Si il mio sogno è di diventare un avvocato, spero di realizzarlo un giorno» sento una voce chiamarmi
«Summer hai finito di mettere apposto le scatole del tea?» mi chiede Emily
«Ehm si stavo andando proprio ora» le rispondo con un sorriso lei lo ricambia e sembra aver già capito qualcosa
«Scusami devo andare» dico al ragazzo
«Certo vai, il lavoro prima di tutto» dice con gentilezza
Torno al mio scatolone e metto in ordine tutti i tea che erano all'interno, devo dire a Emily che ho finito
«Emily ho messo tutto in ordine, cos'altro posso fare?» chiedo
«Oh benissimo allora continua a servire i clienti stai andando alla grande, ma chi è quel ragazzo li? Lo conosci?» mi domanda incuriosita
«Veramente no, so soltanto che è di Roma e che studia all'università di musica» le dico imbarazzata
«Che coincidenza Summer, sarà un segno? Io credo molto nel destino» ci credo anche io nel destino ma pensare a questo ora mi sembra troppo affrettato magari non lo rivedrò più
«Si ci credo anche io nel destino ma non penso che questo incontro sia un segnale» le dico sorridendo
«Chi vivrà vedrà» mi dice ridendo mentre si allontana per servire altri clienti
Mi avvicino al tavolo si una signora che si è appena seduta
«Buonasera vuole ordinare?»
«Si grazie, vorrei un tea verde con dei biscotti alle mandorle»
«Certo arrivano subito» le dico dirigendomi verso il bancone quando sento una presenza dietro di me
«Comunque io sono Evan, è stato bello conoscerti ci si vede in giro Summer» e con queste parole esce dal negozio.
Sà il mio nome, mi ha chiamato per nome, no Summer non cominciare subito a farti i film come al tuo solito magari non lo rivedrai più anche se spero di rivederlo un giorno.
È quasi ora di chiusura e apparecchio di nuovo tutti i tavoli per domani, deve essere tutto in ordine
«Bene Summer per essere il tuo primo giorno sei andata benissimo, puoi andarti a cambiare»
«Grazie, non pensavo ma devo dire che mi sono sentita a mio agio nel parlare con i clienti»
«Ho visto, ti è venuto tutto in modo naturale»
Vado verso lo spogliatoio e comincio a cambiarmi, mi rimetto la felpa e i jeans ed esco fuori
«Allora ci vediamo domani Emily» le dico contenta
«Certo a domani Summer, vieni sempre alle 3 e mezza» mi dice
«D'accordo, a domani allora»
«A domani cara, buona serata» mi dice facendomi l'occhiolino
Esco dal negozio e monto in sella alla mia bicicletta, ripenso alla giornata di oggi e sono davvero felice per come stanno andando le cose, vedo i negozianti che abbassano le serrande pronti per andare a viversi la propria serata, luci dei lampioni che illuminano la strada e macchine che sfrecciano in tutte le direzioni.
Arrivo a casa e Crystal mi apre la porta con un sorriso enorme
«Allora com'è andata?» mi chiede curiosa
«Benissimo Cry è stata una giornata stupenda» le dico
«Sono contenta Sum, io intanto ho preparato delle verdure grigliate e delle patatine fritte» Che dolce che è
«Grazie ho proprio bisogno di patatine fritte» le dico
«Che è successo? Hai conosciuto qualcuno?» mi chiede dandomi un colpetto sulla spalla
«Ma no, anche se ho conosciuto un ragazzo di Roma»
«Cosa? Ma dai davvero? Racconta Sum che aspetti» quanto è curiosa, sembra una bambina in attesa che qualcuno le racconti una favola
«Ma niente di che Sum so soltanto che è di Roma, che studia pianoforte al Royal College e che si chiama Evan» le dico mentre apparecchio
«E ti sembra poco?! Sai già tantissime cose, e com'è lui?»
«Lui è moro, ha gli occhi color nocciola, ha dei tatuaggi sulle dita ed è più alto di noi» le dico
«Bhe Sum se era alto anzi basso come noi mi preoccupavo!» dice ridendo
«Dai scema, comunque è carino si ma non so se lo rivedrò» le dico con un filo di tristezza
«Già comincia, Sum positività ce lo diciamo da una vita non lo puoi sapere ma intanto goditi questo momento no?!»
«Hai ragione Cry, potremmo andare nel South Kensington uno di questi giorni»
«Cioè? Cosa c'è li?»
«La sua università» dico diretta
«Ecco vedi c'era qualcosa allora! Ok ci andremo allora» è la mia alleata perfetta da una vita.
Finiamo di mangiare e andiamo a letto, il pensiero di rivedere Evan è cosi forte che finisco per addormentarmi.

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