CAPITOLO 11 - SUMMER

20 2 0
                                    

Suona la sveglia come ogni mattina ma oggi non mi va proprio di alzarmi dal letto. Non entrano i raggi del sole nella stanza quindi quasi sicuramente sarà una giornata nuvolosa e questo aumenta la mia voglia di non alzarmi, rimango altri 10 minuti nel letto e poi mi alzo. Vado subito in bagno a prepararmi così lascio subito il posto a Crystal, mi metto una magliettina grigia, jeans neri, converse e giacchetto di pelle, mi trucco leggermente almeno sono presentabile a lavoro. Preparo la colazione e mi accorgo che c e un bigliettino sul tavolo
"Sum questa mattina sono uscita prima, ho fatto una bella corsetta, non ti preoccupare per la colazione, ci vediamo dopo"
E io che mi stavo preoccupando di sbrigarmi per lasciare il bagno a lei! Le mando subito un messaggio
«Cry ma dove sei?» spero in una risposta
Intanto prendo il mio tea e dei biscotti al cioccolato, la casa è vuota senza di lei, senza i suoi casini, le sue urla quando è in ritardo ma questa mattina ha fatto prima di me! Poso la tazza nel lavandino e prendo le chiavi di casa, mi guardo intorno per vedere se mi sto scordando qualcosa e esco. Questo tempo cosi mi mette di malumore e proprio per questo decido di arrivare fino all'università in bicicletta magari vedendo la bellezza di Londra mi riprendo un pò. In 20 minuti arrivo, poso la bicicletta e controllo se Crystal mi ha risposto
«Sono già dentro, ci vediamo dopo» mi scrive
Mi sembra strano tutto questo
«Cry ma tutto bene? Corsetta, entri prima all'università..stai male?» rido mentre invio il messaggio
Vado verso l'entrata e sento un altro messaggio
«Scema oggi mi sono svegliata con tanta voglia di fare, ecco il motivo» mi risponde
Cry ironia zero.
Entro in aula e vedo molti studenti prendere posto, io come sempre mi siedo alle ultime file. Il prof inizia a spiegare diritto costituzionale, questa materia parla dei principi fondamentali dello Stato attraverso la Costituzione, non vedo l'ora di saperne di più. Oggi mi accorgo che non c'è Chris, molto strano di solito a quest'ora è già qui avrà avuto qualche imprevisto oppure ha deciso di non venire proprio oggi. Terminata la lezione decido di prendermi un tramezzino fuori l'università, devo sbrigarmi altrimenti farò tardi al lavoro.
Scrivo a Cry per dirle se ci vediamo almeno due minuti
«Cry mangiamo insieme?»
Mi risponde quasi subito
«Finisco tra mezz'ora, non penso che puoi aspettarmi devi andare a lavoro e poi devo andarci pure io» mi risponde, ok praticamente ci vediamo stasera
«Va bene allora ci vediamo a casa, buona giornata» metto il telefono in tasca e vado verso il chiosco
«Salve vorrei un tramezzino prosciutto cotto e formaggio grazie» dico alla ragazza
«Certo vuoi che te lo riscaldo?» mi chiede
«Magari grazie»
Nell'attesa il mio pensiero va a Evan, è un ragazzo un pò strano ma socievole, mi piacerebbe incontrarlo di nuovo
«Ecco a te» mi dice la ragazza portandomi alla realtà
«Grazie buona giornata»
Metto il tramezzino nel cestino e vado verso il negozio, mangio sulla panchina li davanti almeno non faccio tardi.
Arrivata li, mi siedo e tiro fuori il tramezzono, è molto buono e poi il formaggio filante mi fa impazzire. Entro dentro e saluto Emily già indaffarata a servire i clienti
«Ciao Emily» le rivolgo un sorriso
«Ciao Summer sbrigati a cambiarti che mi serve una mano» mi dice
Vado di corsa verso lo spogliatoio, indosso la divisa e vado verso di lei
«Eccomi, cosa devo fare?» le chiedo
«Aiutami a servire i clienti» mi dice, la vedo un pò sotto stress
Servo un paio di clienti, la situazione ora è un pò più tranquilla, sento il campanellino della porta che si apre ma sono troppo lontana per vedere chi è entrato, vado verso il bancone a portare il vassoio quando lo vedo, deglutisco quando lo vedo venire verso di me
«Ciao Summer come stai?»
Non lo so adesso come sto
«Ciao, io bene e tu?» dico quasi balbettando
«Io bene, vado a sedermi mi servi tu?»
Ma certo che ti servo io, non vedevo l'ora di vederti
«Si certo, già sai cosa vuoi prendere?» chiedo
«Stupiscimi, preparami quello che prenderesti tu» mi dice
«Va bene ti preparo un tea che sicuramente ti piacerà» vado verso il bancone e non ho idea di che tea preparargli, non so i suoi gusti e questo rende tutto piu difficile, guardo tutti i tipi di tea che abbiamo e opto per un tea ai frutti rossi, speriamo che gli piaccia. Metto tutto sul vassoio, questa volta anche la zuccheriera, dei dolcetti e vado verso il suo tavolo
«Ecco qui tea ai frutti rossi, spero ti piaccia» le dico
«Te lo dirò non appena lo finisco» sorride
«Ti sei ricordata dello zucchero vedo» mi guarda divertito
«Si la scorsa volta me lo hai chiesto e ho pensato di portartelo» gli dico
«Mi hai prestato molta attenzione allora» mi dice
Quindi non dovevo portarglielo?
«Ho fatto solo il mio dovere di accontentare un cliente» le rispondo ferma
«Certo, allora vediamo se mi hai accontentato oppure no»
«Torno dopo allora» gli dico e mi allontano.
Non ci capisco più niente, quando lui è intorno a me vado in tilt, non riesco a capire se è una cosa positiva o negativa, non mi è mai successo prima, di sicuro sta invadendo sempre di più i miei pensieri.
Pulisco alcuni tavoli e li apparecchio di nuovo per i clienti successivi
«Era molto buono il tea, sei stata brava» mi sussurra Evan vicino l'orecchio, non so cosa fare
«Grazie» mi limito a dire
«Che ne dici se quando hai finito di lavorare ci fumiamo una sigaretta insieme?» la mia testa è invasa da mille pensieri, il mio corpo è preso dalle troppe emozioni che mi provoca Evan, cosa devo fare? Devo andare?
«Finisco alle sette, non so se tu hai impegni» le dico
«L'unico impegno che potrei avere è quello di aspettarti»
«Oh, va bene allora, ci vediamo dopo» le dico arrossendo
«Mi raccomando non uscire dalla porta sul retro, tanto so dov'è» mi dice divertito
«No non ho nessuna intenzione di passare sopra i sacchi dei rifiuti» le dico divertita anche io
«Ti aspetto alle sette allora, buon lavoro» mi dice uscendo dalla porta.
Dai Summer è soltanto una sigaretta non è un appuntamento, devi stare tranquilla e comportarti come sempre, è soltanto un ragazzo, si un ragazzo, peccato che mi piace penso tra me e me. Per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a come sarebbe andata con Evan, queste ore passano talmente in fretta che sono già le sette
«Summer ma aspetti qualcun per caso?» mi dice Emily sorridente
«Cosa? No perchè?» dico facendo finta di niente
«C'è quel ragazzo dell'altra volta fuori il negozio» mi dice
«Ah si, ci fumiamo una sigaretta insieme» non voglio dire troppi affari miei
«Allora ci sono degli aggiornamenti vedo»
«In realtà no, è soltanto un ragazzo della mia città che magari vuole fare amicizia» rispondo
«Su questo non ci sono dubbi, bisogna vedere se sotto c'è dell'altro»
«Penso sia un pò prematuro parlarne ora Emily» dico stizzita
«Summer quello che voglio cercare di dirti è che sei una ragazza giovane, bella ed è giusto che ti goda questi momenti, non prenderti troppo sul serio» mi sorride dolcemente
«Si hai ragione Emily scusa, non volevo risponderti così è che sono un pò agitata» le dico
«Stai tranquilla lo capisco, ora vai a cambiarti e divertiti»
Entro nello spogliatoio e mi metto i miei vestiti, ripongo la divisa nell'armadietto mentre faccio un bel respiro ed esco
«Ciao Emily buona serata» le dico
«Ciao Summer a domani, divertiti e non pensare a niente mi raccomando»
Mentre mi avvicino alla porta il mio cuore inizia a battere più forte
«Eccoti, com'è andata?» mi chiede Evan
«Bene grazie, allora che facciamo? Ci vogliamo sedere su quella panchina?» indico la panchina un pò più avanti
«Vuoi rimanere qui? Io avevo pensato di spostarci» mi dice
«Ok come vuoi, dove vogliamo andare?» domando
«Vogliamo andare verso casa tua?così dopo sei più vicina»
«Va bene, li c'è un parchetto dove possiamo sederci e fumare una sigaretta» gli dico
«Va bene andiamo allora»
Prendo la mia bicicletta e ci dirigiamo verso la metro. Il tragitto è molto corto e non abbiamo avuto modo di parlare dato che la metropolitana è molto affollata.
Arriviamo davanti al parchetto
«Che ne dici di metterci li?» mi indica la panchina più isolata
«Si andiamo» gli dico
Ci mettiamo seduti uno affianco all'altra, mi sento un pò imbarazzata a stargli vicino
«Allora, raccontami un pò di te Summer» mi dice
«Cosa vuoi sapere?»
«Qualunque cosa che riguarda te, scegli tu da dove iniziare» è sempre cosi gentile
«Allora sono di Roma come ti accennavo la scorsa volta e studio giurisprudenza»
«Questo lo so già, dimmi ti piace la musica?» chiede
«Si io amo la musica non potrei vivere senza»
«Questo mi rende felice, io vivo di musica, sai scrivo anche dei testi»
Wow!
«Davvero? Ma è bellissimo!un giorno mi piacerebbe ascoltarti» gli dico
«Veramente?»
«Si certo dico davvero!»
«Vuoi sentirmi dal vivo o ti basta anche una canzone da sentire con le cuffie?» vederlo suonare sarebbe emozionante però mi basterebbe anche una canzone da sentire insieme
«Non penso tu possa portarti il pianoforte dietro, per cui va bene anche una canzone da sentire insieme» ride, ha un bellissimo sorriso
«No il pianoforte non posso portarlo ma la chitarra si» mi fa notare
«Suoni anche la chitarra?» domando
«Si, per creare i testi delle canzoni a volte uso anche la chitarra»
«Fantastico, mi sarebbe sempre piaciuto imparare a suonarla»
«Magari hai davanti la persona giusta Summer» arrossisco
«Fumiamo?» dico
«Hai ragione, alla fine ti ho detto di fumarci una sigaretta insieme e ancora non lo abbiamo fatto, bhè penso che tu l'abbia capito che era solamente una scusa!» quindi gli interesso, rimango sempre più affascinata da lui e dal suo modo di fare
Ci accendiamo una sigaretta e continuiamo a parlare
«Non ne ero così sicura che fosse una scusa» dico impacciata
«Cosa pensavi? Che volessi fumare con te e basta?»
«Si perchè c'è qualcosa di strano?» ride
«Summer mi piace veramente tanto questa tua ingenuità, è disarmante» mi dice
«Dai Evan sono solo una ragazza a cui serve sentirsi dire le cose» dico
«Ok, allora se ti serve sentirti dire le cose te ne dico una, mi trovo molto bene con te e vorrei conoscerti meglio» a quelle parole mi sento il cuore in gola, non me l'aspettavo
«Anche io mi trovo bene con te, dico davvero» gli dico
«Ok allora ci rivediamo presto ok? Ora si sta facendo tardi è meglio se torniamo a casa»
«Si hai ragione, mia cugina mi avrà data per dispersa» ride
«Dai andiamo allora, ci vediamo presto Summer» mi da un bacio sulla guancia
«Ciao Evan a presto»
Torno a casa invasa da mille pensieri, riesco ancora a sentire il suo profumo, apro la porta
«Ciao Cry» saluto
«Ah eccoti ma dove sei finita? Ti hanno rapita? Ti ho mandato due messaggi» ha ragione avevo il silenzioso
«No non mi hanno rapita, non puoi capire, Evan è venuto in negozio e mi ha chiesto se alla fine del turno potevamo fumarci una sigaretta insieme!» mi guarda con la bocca spalancata
«Cosa?? No devi raccontarmi tutto Sum, mettiti seduta che la cena è gia pronta»
Abbiamo passato la serata a ridere e scherzare, le ho raccontato ogni particolare di Evan ed è rimasta affascinata anche lei. Abbiamo lavato i piatti insieme e poi siamo andate nelle nostre stanze. Non vedo l'ora di rivederti Evan!

Al di là della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora