CAPITOLO 17 - SUMMER

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Mi sveglio e il mio primo pensiero è che devo leggere ancora il bigliettino che Evan ha lasciato per me ad Emily, vado verso la scrivania e sono emozionata all'idea che qualcuno mi abbia lasciato un biglietto anche perchè oggi è tutto social e queste cose purtroppo non esistono più. Lo apro e rimango senza fiato, c'è scritto sopra il suo numero di telefono! Ok..niente panico, cosa faccio? gli scrivo? Sicuramente si aspettava che lo avrei fatto ieri appena tornata a casa e invece no, così non è stato. Cosa gli scrivo? Ciao come stai? No è banale, Ciao Evan sono Summer? Mmm no nemmeno! Sono in tilt, possibile che un messaggio può mettere una persona cosi in difficoltà?! Ok ho deciso
«Ciao Evan, sono Summer, ho letto solo ora il tuo bigliettino» premo invia e penso che non è poi cosi male no?! O forse si! Non lo so neanche io aspettiamo la sua risposta che non tarda ad arrivare
«Ehi ce ne hai messo di tempo! Pensavo non mi scrivessi più. Comunque volevo spiegarti» mi scrive
«Non devi spiegarmi nulla Evan, veramente, ognuno di noi ha la propria vita» dico sinceramente
«Appunto, proprio per questo! Ci possiamo vedere? Tanto è domenica non devi nemmeno lavorare» il mio cuore inizia a battere più veloce, la testa mi dice di no ma il cuore prende il sopravvento
«Va bene dove ci vediamo?» la voglia di vederlo supera la mia arrabbiatura di ieri, se dice che vuole spiegarmi forse un motivo ci sarà e io voglio dargli questa opportunità
«Va bene anche vicino casa tua se vuoi» mi risponde
Vicino casa mia? Così saprà anche dove abito, ma si non vedo il problema
«Ok io abito a Primrose Hill, vicino c'è un parco, il Chalcot Square Garden ti va?» scrivo
«Certo ci vediamo li tra mezz'ora» Mezz'ora!? Io devo ancora prepararmi e fare colazione non ce la farò mai. Corro in bagno e mi preparo, guardo il mio viso e mi rendo conto che ho bisogno di un pò di trucco questa mattina. Vado in cucina e metto l'acqua a bollire. Bevo il mio tea in piedi non ho tempo di sedermi, corro in bagno a lavarmi i denti e nel frattempo sento i passi di Crystal
«Buongiorno, ma dove vai?» dice con voce assonnata
«Ciao Cry sto uscendo, Evan vuole parlarmi» dico velocemente mentre mi lavo i denti
«Cosa? Scusa ma come ha fatto a dirtelo?» chiede giustamente
«Nel bigliettino c'era il suo numero e gli ho scritto» rispondo asciugandomi le mani
«Aah ecco ora ho capito! Va bene allora ci vediamo dopo io studio un pò!» mi dice
«Ma non è che mi diventi una secchiona? Dai scherzo» dico ridendo «Io secchiona? Che film hai visto Sum?!» mi risponde ridendo a sua volta «Io scappo non so a che ora torno ma ci vediamo più tardi» dico schioccandole un bacio sulla guancia
«A dopo Sum».
Esco dalla porta di casa con il cuore che per poco non mi esce dal petto, prendo la mia bicicletta e vado verso il parco, ho proprio voglia di sentire cosa ha da dirmi. In 5 minuti arrivo li ma di lui ancora non c'è traccia e cosi decido di accendermi una sigaretta, noto che nel parco ci sono già molte persone nonostante sia domenica mattina alcune fanno jogging, altre portano a passeggio il cane ed altre sono sedute sulle panchine. Sto quasi per spegnere la sigaretta quando lo vedo arrivare, ho un nodo in gola, indossa dei jeans stretti neri, una maglietta rossa e un giacchetto di jeans scuro amo il modo in cui si veste
«Ciao Summer, non mi hai aspettato per la sigaretta è! È molto che mi aspetti?» mi saluta scherzando
«Ciao, no non è molto, proprio il tempo di una sigaretta! Comunque di cosa volevi parlarmi?» vado dritta al punto
«Ci sediamo? O vogliamo rimanere in piedi?» dice ridendo
«Sediamoci sulla panchina» dico e mi fa cenno con la mano di passare io per prima, ci sediamo sulla stessa panchina della scorsa volta
«Allora, io capisco che te la sei presa per la scorsa volta e a dirti la verità non immaginavo che avessi questa reazione» e cosa pensavi?
«Io ho avuto quella reazione perchè tu la scorsa volta mi hai detto che ti piacevo, che ti piaceva passare il tempo con me..come vuoi che ci rimanga?» dico
«Hai ragione è vero» mi dice
«Ok, allora?» dico fremente di sapere chi fosse quella ragazza
«Ecco Summer la ragazza che hai visto è mia sorella!» Oh no, non può essere, mi sono comportata come un'idiota, che brutta figura che ho fatto
«C..Cosa? Tua sorella? Oddio scusami io non» non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo le sue mani tra le mie
«Ei non devi scusarti, tu non potevi sapere chi fosse, pensa l'ho fatta venire con me perchè volevo che ti vedesse e non pensavo reaggissi cosi» sono proprio una stupida, ha fatto un bel gesto, voleva che la sorella mi vedesse e io invece? Come al solito giungo a conclusioni affrettate senza pensare ma io purtroppo sono cosi quando inizio ad affezionarmi ad una persona
«Mi dispiace Evan io non so come scusarmi davvero, sono stata una scema!» dico abbassando la testa
«Devi stare tranquilla non è successo niente, apposta volevo spiegarti perchè immaginavo tu avessi frainteso ma ora siamo qui, io e te e non intendo buttare altro tempo» la sua voce mi da la pace che io ho sempre cercato
«Ecco è che io mi comporto sempre cosi quando inizio ad affezionarmi a qualcuno, ho sempre paura che mi prendano in giro» dico sincera
«Io non ti prendo in giro Summer, voglio che tu lo sappia, a me piaci davvero» dice mettendomi la mano sul mento per farmi alzare la testa
«Capito?» mi dice dolcemente, il suo tocco mi fa vibrare tutto il corpo, il nostro primo contatto, ho voglia di essere abbracciata da lui, ora non vorrei essere da nessun'altra parte
«Si» dico timidamente
Il tempo insieme a lui passa troppo velocemente ma cosi è quando stai bene con una persona, rimaniamo un altro pò di tempo al parco e si è già fatta l'ora del pranzo
«Devi tornare a casa?» mi chiede guardandomi dritto negli occhi, quegli occhi che non mi stancherei mai di guardare
«In teoria si, mi sta aspettando mia cugina ma se vogliamo stare ancora insieme posso mandarle un messaggio»
«Allora dille che per pranzo non torni ti porto in un posto» ci alziamo e prendo il mio telefono dalla tasca
«Cry non mi aspettare per pranzo, sto con Evan :)» premo invio
«Ecco fatto, dove andiamo?» dico felice
«È una sorpresa però prima devi riportare la bicicletta a casa non puoi lasciarla qui» maledetta bicicletta penso
«Si hai ragione»
«Ok allora portala a casa io ti aspetto qui».
Prendo la bicicletta ed inizio a pedalare più velocemente possibile, non vedo l'ora di scoprire dove andremo. In sette minuti sono sotto casa poso la bici e torno di corsa al parco. Lo vedo li in piedi ad aspettarmi, appoggiato al muretto
«Eccomi» provo a nascondere il fiatone che ho per sbrigarmi a tornare da lui
«Andiamo allora» mi dice
Iniziamo a camminare, siamo vicini, troppo vicini che riesco a sentire il suo buon profumo, tira fuori delle chiavi che sembrano quelle di una macchina
«Sali o vuoi andare a piedi?» mi sorride
«No no salgo» sorrido anche io
È una 500 beige, gli interni sono dello stesso colore ma in pelle, è molto pulita e ordinata la macchina, non sembra di un uomo, accende il motore e partiamo
«Sei curiosa?» mi guarda mentre guida
«Da morire, mi piacciono le sorprese» dico
«Allora aspetta e vedrai, ti piacerà»
Percorriamo un altro pò di chilometri in macchina e poi parcheggia davanti un palazzo in stile vittoriano
«Siamo arrivati» mi dice scendendo dalla macchina
«Che bel quartiere, è tutto ben curato» non so dove siamo ma a me basta la sua presenza per stare bene
«Devi chiudere gli occhi Summer» mi dice
«Come faccio a sapere dove devo andare?» chiedo
«Ti guido io» mi piace sempre di più questa sorpresa
Sento che prende delle chiavi quindi immagino che dovremmo entrare da qualche parte, sento la chiave che gira
«Dobbiamo salire cinque gradini» mi avverte divertito e con la scusa stringo il suo braccio ancora più forte
«Chiamo l'ascensore altrimenti impieghiamo tutto il pomeriggio a salire» ride
«Ok»
Entriamo nell'ascensore e dopo pochi secondi si ferma, mi aiuta a scendere e camminiamo fino ad una porta, ho immaginato perchè sento le chiavi girare nella serratura
«Posso aprire gli occhi?» domando curiosa
«No non ancora, sei curiosa è?!» mi dice
«Molto»
«Apri gli occhi»
Apro gli occhi e rimango senza parole, sembra uno studio musicale, ci sono alcuni strumenti sul pavimento ben custoditi, c'è il pianoforte in mezzo alla stanza vicino ad una finestra che da su un grande viale, dischi appesi al muro
«Ma è stupendo qui» dico sorpresa
«Qui è dove vengo di solito a suonare e a scrivere canzoni» mi dice
«È bellissimo, questi strumenti sono tuoi?» domando
«Non tutti la chitarra e il pianoforte si gli altri sono dei miei colleghi d'università»
«Allora è qui che vieni quando senti l'ispirazione» esclamo guardandomi intorno
«Si quando scrivo ho bisogno di stare solo»
Vedo alcuni fogli sparpagliati sul suo pianoforte e vorrei tanto sentire una sua canzone
«Questi sono i tuoi testi?» chiedo timidamente
«Si, ho appena iniziato a scrivere una canzone ma non so come continuarla» dice sedendosi al pianoforte
«Mi piacerebbe ascoltarla» dico con un sorriso
«Dici sul serio?»
«Certo» rispondo
«Sei la prima ragazza che mi sente cantare, a parte i miei colleghi di università ovviamente»
Mette le dita tatuate sul pianoforte e comincia a suonare le note della sua canzone
«Io ti aspetto dove il mare non si            vede più, dove il giorno non arriva se non ci sei tu, dove anche i miei segreti poi si spogliano, dove gli ultimi hanno forza e insieme cantano,
Io ti aspetto giuro che lo faccio dentro a un bar dove da dentro ti vedrò arrivare..che te ne pare?» mi chiede
«È bellissima Evan, davvero, è molto profonda devi continuarla»
Sono rimasta senza parole nel sentirlo cantare, ha una voce meravigliosa e non me lo aspettavo, è un ragazzo molto profondo e questo mi piace
«Ti piace davvero?» chiede
«Si è bellissima e tu hai una voce straordinaria» rispondo sinceramente
«Dai cantiamo qualcosa insieme» dice con entusiasmo
«Ma io non so cantare bene Evan» dico
«Dai fammi sentire cantiamo insieme, decidi tu una canzone» mi dice sorridendo
«Ok italiana però» rido
«Ti volevo dedicare» comincio ad intonare la canzone e lui mi viene dietro «mille canzoni scritte una chitarra da accordare in quelle notti fino a quando sale sale il sole e perdi il conto delle ore ti volevo dedica quello che provo e non so cos'è»
«Non canti poi cosi male» mi dice
«Faccio allenamento sotto la doccia» ridiamo insieme alla mia battuta
«Un buon allenamento per dare allegria alla giornata» mi dice
«Si è vero»
Mi siedo sul divano, lui prende un pacchetto di patatine e si siede vicino a me
«Vuoi?» mi porge il pacchetto
«Si grazie»
Finiamo il pacchetto di patatine tra una chiacchiera e l'altra, si è fatta ora di tornare montiamo in macchina e ci dirigiamo verso casa
«Sono stato molto bene oggi Summer»
«Si anche io, è stato bello» mi preparo a scendere dalla macchina
«Ci vediamo presto, la prossima volta voglio fare una cosa insieme a te, tranquilla non ti faccio niente» ride e si avvicina dandomi un bacio sulla guancia
«Va bene» rido «Alla prossima Evan» già non vedo l'ora di rivederlo.
Scendo dalla macchina pervasa da mille emozioni, non vedo l'ora di raccontare tutto a Crystal!

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