15° capitolo:

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Canticchiando comincio a spalancare la credenza, in cerca di qualcosa di commestibile ma soprattutto di dolce…sperando che Niall James Horan non abbia già fatto piazza pulita. 

Per fortuna no; estraggo un paio di pacchi di merendine, le ciambelle e quelle farcite al cioccolato. Ne sfilo 2 da un pacco e 2 dall’altro poi li ripongo nella credenza e spalanco il frigorifero per il latte. 

<< da te non me l’aspettavo >> rompe il silenzio. 

Sussulto, per lo spavento. Con il brik del latte in mano richiudo il frigo. Liam, l’avevo riconosciuto. Adagio il brik sulla credenza e mi volto a guardarlo. 

<< non ho davvero parole, capisco che state litigati ma da lì a… >>

<< non era mia intenzione ferirlo volevo solo… non lo so nemmeno io cosa volevo. So solo che volevo che succedesse >>

<< adesso si definisce così una scopata?. Ale mi hai veramente deluso. Ti consideravo un’amica, una vera amica e mi fidavo di te. Louis ha già sofferto molto in passato ed io credevo che con te le cose sarebbero andate benissimo. Tu non l’hai fatto venire di proposito ma come …, non ho parole, con noi in casa poi. È uno dei miei migliori amici cavolo, ma che ti dice il cervello?? >>

<< lo so >>

<< cosa sai?, che hai fatto una stronzata. Preparati a pagare le conseguenze, lui deve sapere >> dichiara sfilando il telefono dalla tasca posteriore. 

<< no Liam, ti supplico ma no. Non farlo;  faccio appello alla tua intelligenza, alla tua sensibilità, al bene che gli vuoi. Deve saperlo da me e lo saprà da me tra qualche ora, occhi negli occhi. È giusto così >>

<< cosa? >> sgrana gli occhi, è palese che non si sarebbe mai aspettato un gesto del genere da una COLPEVOLE. 

<< avevo già deciso, non ho mai mentito a Lou, mai. Non comincerò di certo ora e su una cosa così importante poi. Sono tremendamente confusa >>

<< cioè? >>

<< cioè Lou è Lou, sono pazza di lui ma le cose con Harry si sono totalmente trasformate. Sento di provare qualcosa anche per lui. Non so che fare, non ho agito per ferire Lou. Preferirei morire che farlo star male >>

Scoppio in un pianto disperato. Il Payne scatta, mi stringe forte a se e soffoco i miei lamenti sul suo petto. 

<< scusa Ale, scusa se ti ho aggredita e giudicata >>

<< accettate, ti voglio bene >>

<< te ne voglio anche io amica mia >>

<< scusa per tutto, per quello che è successo e per averlo fatto in vostra presenza. Liam? >>

<< tutto ok, sì?>>

<< mi manca Lou >>

<< sono già le 5, tra poche ore sarai da lui. Ti accompagno io, non preoccuparti >>

<< grazie >>

<< ora vado a dormire, altrimenti non posso guidare >>

<< ok Payne, dolci sogni >> lo bacio sulla fronte. 

<< ciao Ale >> l’ombra di un sorriso gli si disegna sulla bocca. 

S’incammina verso il corridoio. 

<< Liam >>

Si volta, mi guarda ma non proferisce parola. 

<< sei un ragazzo di cuore, un vero amico. Qualunque ragazza ti troverà, troverà un tesoro >>

Sorride e riprende a camminare. Ispiro, tampono le mie lacrime poi verso il latte in un paio di bicchieri ed infine ripongo il brik nel frigo. M’infilo le merendine nelle tasche del cardigan e con i bicchieri tra le mani torno in camera mia. 

Harold sta facendo zapping sdraiato, mi accoglie con un sorriso e vado a poggiare i bicchieri e le merendine sul comodino. Abbandona il telecomando e si avvicina posizionandosi in ginocchio, le sue mani vanno a depositarsi sulla mia schiena. 

<< hai pianto >> sussurra. 

<< no >> sfuggo al suo sguardo indagatore. 

<< ti conosco e so come sono i tuoi occhi dopo le lacrime >>

<< ho parlato con Leeyum. Sanno tutto >>

<< ah >>

<< era arrabbiato, voleva chiamare Lou >>

<< ah >>

<< l’ho fermato, lo voglio informare io. Lo devo informare io >>

<< scegli me >> m’implora. 

<< non lo so Harry, non lo so. Non è stata una cosa così per me, è stato importantissimo. È stato speciale ma a lui ci tengo veramente …>> 

Riprendo a piangere, sfilo il mio corpo dalle sue grandi mani e mi siedo sul letto, dandogli quasi le spalle. Salta giù e s’inginocchia davanti a me. Le sue braccia incorniciano le mie  gambe. 

<< posso essere sincero? >>

Annuisco mentre tiro su con il naso, allunga una mano sul mio mento e fa incontrare i nostri occhi. 

<< quando ti ho conosciuta tutto è cambiato, fuori e dentro me. Per un bel po’ non ho capito più nulla, mi sei piaciuta immediatamente. Sei fantastica. Sei intelligente, dolce, bella, sexy, irriverente, spiritosa, carismatica, furba. Sei il meglio che ci possa essere in questo mondo. Ho sofferto ad essere solamente il tuo migliore amico, tanto. Quando ti sei messa con lui ho toccato il fondo, tu eri già nella mia USCITA D’EMERGENZA >>

<< dov’ero? >>

<< nella mia USCITA D’EMERGENZA >>

<< sarebbe? >>

<< il punto esatto dove cuore ed anima si fondono. L’uscita normale è il cervello. Li entrano ed escono persone ad un ritmo immisurabile. All’uscita d’emergenza passano solamente le persone speciali. Riflettici negli edifici è un posto riservato, isolato e non tutti hanno accesso. Solo persone particolari, quelle che meritano un trattamento speciale. Per quanto riguarda le persone è un posto sacro, ci sei tu e so che nessun’altra avrà mai accesso. Forse un giorno conoscerò altre ragazze e probabilmente potrebbero raggiungere il mio cuore ma nient’altro oltre quello. Tante ragazze possono entrare nel cuore, solo una nell’anima e nella mia ci sei tu >>

Accarezzo il suo volto.

<< è per questo che sono confusa. Io so di provare qualcosa per te, qualcosa di profondo ed intenso….>>

<< allora scegli me, se scegliessi lui perderesti tanto e a me mancherebbe tutto >>

<< ho bisogno di tempo Harreh >>

<< me ne rendo conto >>

<< scusa io non voglio farti soffrire e non voglio far soffrire lui >>

<< questo lo so bene >> sussurra mentre una lacrima gli accarezza lentamente la guancia. 

<< non piangere >> lo imploro piangendo e sfiorando con le mie labbra le sue. 

<< ci vuole un po’ di cioccolata >> dichiara mentre ci asciughiamo reciprocamente le lacrime. 

Rido. 

<< ma solo per me, tu preferisci le ciambelle >>

Si siede al mio fianco ed allunga le mani sul comodino per prendere le merendine. Il nostro banchetto è silenzioso fatto solo di sguardi e sorrisi.

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