10.

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"Non ho il coraggio di aprirlo"

"Dai amore... Ormai siamo qui"

Gigi prende le mie mani tra le sue, mentre tutti i miei amici sono seduti sui divani attorno a noi... È finalmente arrivata la busta con gli esiti, ma nonostante sappia già probabilmente l'esito, non riesco lo stesso ad aprirla...non so se ho più paura di avere la conferma che Sharon è mia figlia, e di conseguenza provare un senso di colpa ancora più accentuato di quanto già non abbia, oppure ho paura di scoprire che invece lei non è mia figlia, e che per l'ultima settimana ho vissuto una realtà che non esiste...

Prendo un forte respiro, ma alla fine lo faccio, strappo la parte superiore della busta, estraggo i fogli presenti all'interno, anche se il tremolio delle mie mani riesce tutto ancora più difficile di quanto già non sia

Fortunatamente Gigi mi mette una mano sul ginocchio in modo rassicurante, con quel sorriso di cui mi sono innamorato, ma intanto presenta comunque un velo di preoccupazione ed emozione nel suo sguardo e nelle espressioni del suo viso angelico

Vado alla ricerca della notizia a me essenziale, e finalmente eccola, a fondo pagina di tutte quelle presenti, con l'esito scritto in grassetto, ben visibile

Il senso di colpa come previsto non tarda ad arrivare, inzio a sudare freddo, nonostante pensavo di essere pronto per ricevere una tale conferma

Milioni di pensieri pervadono la mia mente, ricordi, immagini, suoni, un mix di elementi ritornano nel mio inconscio, e con loro non tardano le lacrime, che cadono dai miei occhi fino ad arrivare a quei fogli che, per quanto poco valore possano avere, mi cambieranno la vita

"È lei... È mia figlia"

Dico con l'ultimo filo di voce che mi rimane prima di venire pervaso da un senso di secchezza in tutta la gola, che mi obbliga ad alzarmi e prendere un qualunque liquido che possa alleviare questa sensazione...

****

"Buongiorno"

Dico ancora leggermente assonnata entrando in cucina per fare colazione, lasciando a tutti i presenti un bacio sulla guancia, arrivando a Freddy con lo sguardo decisamente meno incazzato di ieri sera

Lascio un bacio anche a lui, ma non posso fare a meno di notare il suo zigomo sopra il quale si è formato un vero e proprio livido, degno di essere definito tale

"Ti fa male?"

Gli chiedo mentre passo delicatamente il mio pollice sulla parte livida

"Sicuramente non mi fa bene... Però ho ricevuto botte più forti, questo è ancora sopportabile"

Dice sempre con il suo solito tono menefreghista, ma ormai sto iniziando a conoscerlo, e posso dire che è solo apparenza, lui è tutto tranne che superficiale

Continuo ad accarezzargli la guancia, ancora in segno di ringraziamento per quello che ha fatto per noi la sera prima, ma appena mi ritorna in mente la scena di ieri sera, in un gesto incontrollato, forse per la paura di quello che sarebbe potuto succedere ieri se solo non fossi andata a dormire, mi sposto come avessi ricevuto la scossa, gesto che fa voltare tutti nella mia direzione con sguardo confuso

"Ehm.. no avevo paura di fargli male"

Imbarazzata mi siedo sulla sedia più vicina a me, prendendo un po' di caffè e latte e iniziando a berlo subito, per non pensare a quanto possa essere sembrata impacciata nel momento appena passato

Ricominciamo a parlare tranquillamente, fino a quando non cala un silenzio tombale, dovuto alla comparsa dalla porta della cucina, di una Khai parecchio in imbarazzo e forse anche un po' preoccupata

Dear Dad... [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora