«Brennan è stata assediata.»
Non appena ci sedemmo in mezzo al bosco lì vicino alle Fauci del Lupo, cominciai a raccontare a Matt quello che era successo.
Non sapevo se era a conoscenza dell'assedio, di quello che era capitato, ma sapevo che sarebbe riuscito a darmi risposte e a calmarmi.
Dopo essermi staccata dal lungo abbraccio con lui, ero corsa da Cesar, infinitamente grata che fosse vivo e vegeto. Solo alla vista di Damian Bennet il mio entusiasmo si era smorzato un po'.
L'ultima volta che avevo avuto un confronto con lui, mi aveva appesa al muro dell'Istituto Omega, fuori controllo.
Non mi piaceva, nemmeno un po'. Ero sicura che si credesse al comando della situazione e io non avevo alcuna intenzione di mettere la mia vita nelle sue mani. Lui non era il Comandante Davis, ma solo una macchinetta programmata a obbedire agli ordini che gli davano dall'alto.
La ragazza che li accompagnava si era presentata educatamente. Si chiamava Frida Tamming ed era una Dominus dell'Aria.
Mentre raccontavo a Matt quello che era successo, feci davvero fatica a parlargli di Rose. Un conto era tenere la preoccupazione e l'ansia per me, un altro era condividerlo con lui. Essere lì da sola con Matt, non sapendo che fine avesse fatto Rose, era una sensazione orribile.
La mano di Matt si serrò sul mio ginocchio, stringendomelo per farmi forza.
«Non so dove sia» mormorai. «Non so che fine abbia fatto. Ma so che posso aggrapparmi alla speranza di rivederla...»
Lo misi al corrente delle mie ultime crisi, raccontandogli di quello che mi aveva detto la Evelyn del futuro. Matt mi ascoltò silenzioso, con la mano che fremeva al suo fianco per il bisogno impellente di riportare quello che gli avevo detto nero su bianco.
Gli tremava l'angolo della bocca e aveva la fronte corrucciata.
«... mi dispiace, Matt» gli dissi con voce rotta. «Pochi giorni fa abbiamo sentito davvero una guardia parlare dell'assedio di Rocys.»
Matt rimase zitto, chiudendo gli occhi come se le mie parole fossero migliaia di aghi. Sentii la sua presa serrarsi ancora di più sul mio ginocchio.
Piccole lacrime silenziose scivolavano lungo le mie guance: non potevo nemmeno immaginare il dolore che doveva provare nello scoprire che il posto in cui era cresciuto non esisteva più, che era ridotto a macerie.
Passarono alcuni minuti prima che trovassi le parole per continuare. Mi aggrappai al suo braccio e abbandonai la testa sulla sua spalla.
«Se davvero possiamo fidarci della me del futuro, Matt, significa che Rose è ancora viva, significa che la ritroveremo.»
«Non ho dubbi che succederà davvero, a questo punto» replicò con voce atona.
Avrei tanto voluto che mi parlasse di quello che provava riguardo alla situazione, che piangesse o che si mettesse ad urlare. Non ero brava a consolare le persone, sopratutto se si impegnavano a nascondere ciò che sentivano davvero.
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ELYRIA • Il Figlio del Gelo
Fantasy[ELYRIA - SECONDO VOLUME] - Seconda stesura revisionata «É vero, non posso dire il contrario. Non posso dirtelo perchè non provo nulla per te, Evelyn. Hai ragione, ho finto per tutto questo tempo, ti ho solamente presa in giro.» Evelyn Lewis no...