«Muoviti troia.»
Quell'insulto rude, ringhiato aspramente, mi fece corrugare la fronte e voltare di scatto. Al cuore mi mancò un battito quando vidi una giovane Dominus dai capelli scuri incespicare su se stessa spinta dalla guardia.
No, non può essere lei. Hanno detto che non sono riusciti a catturarla, mi ritrovai a pensare.
Il corpo della ragazza era coperto da una misera tunica di lino sporca che nascondeva giusto il necessario della corporatura formosa. Le mani e i piedi erano imprigionati dentro manette di ferro strette.
La riconobbi solo quando, storcendo la faccia in una smorfia, alzò la testa. Era troppo orgogliosa per cadere e dare la soddisfazione al velocista che era con lei.
Spalancai gli occhi non appena vidi in che condizioni fosse. I capelli erano così sporchi e pieni di fango che del loro colore rosso non si vedeva più niente. Gli occhi erano segnati da due profondissime occhiaie blu e tutto il suo viso era pieno di lividi e tagli.
Nonostante questo, i suoi occhi verdi erano vigili e attenti.
«Ti ho detto di muoverti!» ringhiò il velocista, con un'altra forte spinta che, questa volta, costrinse la ragazza a mettere tutto il proprio impegno per non cadere a terra.
Fu a quel punto che mi feci avanti.
«Tenente velocista» lo chiamai riempiendo la voce di autorità.
La mia voce li fece fermare entrambi. La Dominus alzò la testa, scioccata nel vedermi quanto lo ero io nel vedere lei.
Senza riuscire a nascondere un po' di nervosismo, il velocista prese parola.
«V-Vostra altezza. Ai suoi ordini...»
Non guardai la ragazza, simulando proprio quello che in realtà avrei dovuto provare: odio, impassibilità nei suoi confronti. Il William che avrebbe voluto vedere mio padre, quello che avrebbe considerato i Ribelli come un oggetto.
«Lasci a me la ribelle» dissi. «Lord...»
«Milton» rispose.
«Perfetto. Mi consegni le catene, tenente Milton» dissi allungando la mano.
«M-Ma vostra altezza. Speravo di poterla p-portare io al cospetto di v-vostro padre» balbettò. «La taglia in palio per un ribelle è molto... molto alta...»
«Mio padre è occupato con una lunga riunione del consiglio e ha delegato a me l'onore di... beh, come dire, accogliere i nostri ospiti» dissi calcando sulle mie parole. «Sono ordini chiari e precisi.»
«Ma, vostra altezza...»
«Osa contraddirmi?» sibilai, socchiudendo gli occhi. «Osa contraddire il suo futuro re?»
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ELYRIA • Il Figlio del Gelo
Fantasía[ELYRIA - SECONDO VOLUME] - Seconda stesura revisionata «É vero, non posso dire il contrario. Non posso dirtelo perchè non provo nulla per te, Evelyn. Hai ragione, ho finto per tutto questo tempo, ti ho solamente presa in giro.» Evelyn Lewis no...