Jasmine era una 16enne come le altre, o questo è quello che ha sempre fatto pensare, fino a che un gravissimo incidente l'ha portata dall'altra parte del mondo dove conoscerà presto persone strane, particolari...
Ero nel mio letto, al caldo, Scott mi aveva riaccompagnata a casa e se ne era andato via subito; non avevo sonno, affatto, mi stavo annoiando e erano le 2 di notte; mi alzai, mi guardai allo specchio, mi girai verso l'armadio e presi una felpa nera, dei pantaloni della tuta grigi e un cappello arancione
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Uscii da casa e iniziai a camminare, addentrandomi nel bosco "Ciao piccola.." sussurrò qualcuno, mi girai intorno, ma non c'era nessuno "Ehi piccola sono qui..." continuò la voce, mi giravo su me stessa fino a quando non venni fermata da due mani fredde sui fianchi "Sc-Scott...?" "Sei sicura piccola?" Sussurrò al mio orecchio "The-Theo..." "Esatto piccola..." sentivo che stesse sorridendo "Cosa ci fa nel bosco una ragazzina indifesa così bella?" "Theo lasciami stare... stavo solo camminando.." "Oh... non ti lascerò andare così.... senza neanche un bacio.." continuò a sussurrare e a quel punto gli tirai una gomitata nello stomaco "AHHH... sei forte piccolina..." "Lo so non c'è bisogno che tu me lo faccia notare" sorrisi e cercai di andarmene, ma lui mi afferrò il polso "LASCIAMI THEO! TI PREGO LASCIAMI!" Urlai disperata mentre lui infilava le sue unghie nel mio polso "Theo ti prego!!" Iniziai a piangere e lui rideva, si divertiva nel vedermi soffrire "Che c'è piccolina? Non sei più così forte?" "THEOOOO!" Urlai e i miei occhi iniziarono a cambiare colore: da verde chiaro a blu "Tu.. tu sei un-" "Si sono un lupo mannaro! LASCIAMI THEO!" "La cosa si fa interessante piccola.." e sorrise con malizia "Theo?" "Dimmi piccola.." "Fottiti!" Sorrisi mentre gli arrivò una ginocchiata nei genitali e così cadde a terra, piegato dal dolore "Ciao ciao Theuccio!" E me ne andai tranquillamente sapendo che ci avrebbe messo un po' per alzarsi in piedi
Arrivai a casa, chiusi la porta a chiave senza fare rumore, salii le scale lentamente e aprii la porta della mia camera controllando il corridoio "Dove sei stata?" "Oh cristo Isaac!! Ma sei fuori?" Mi girai verso di lui mettendomi una mano sul cuore così che se fosse scappato fuori me ne sarei accorta "Scusa... dove sei stata?" Incrociò le braccia al petto "Non sono affari tuoi!" Risposi mentre mi toglievo le scarpe "Oh si invece! Sei stata da Scott vero?" "Ma sei matto Isaac?!" Urlai io "No, se non è così dimmi allora dove eri!" Si accigliò "Nel bosco, okay?" Sbuffai cercando il pigiama (dei pantaloncini e un top) "Perché eri nel bosco? È pericoloso Jasmine!"mi rimproverò "Non riuscivo a dormire e ho fatto 4 passi" risposi fredda, Isaac mi annusò, gli si illuminarono gli occhi "Con chi eri?" "Da sola" "NON MENTIRMI JASMINE!" "Ero sola Isaac!" "Ho detto CON CHI ERI?" Mi ripetè con il nostro legame "Ero sola Isaac! Puoi fidarti almeno una volta?" "No Jasmine, no, non mi fido, hai un odore differente!" "Sarà la felpa di Scott?!" "No Jasmine, questo non è l'odore di Scott..! Questo è odore di sangue..." "Perché... ho il ciclo..." inventai la scusa più stupida di tutte, però avrebbe potuto funzionare; d'improvviso mi scrutò con gli occhi che tornarono da viola a gialli e poi a verdi, mi prese il polso e passò lo sguardo dal mio polso ai miei occhi "CHI È STATOOO!!!!!" Urlò guardandomi negli occhi con aria infuriata e i nostri occhi tornarono viola, ormai eravamo abituati alle fitte alla testa che si facevano sempre più deboli "Non-Non devi fare nul-" dissi con la voce tremante "COSA DOVREI FARE SECONDO TE? RIMANERE CALMO QUANDO QUALCUNO HA PROVATO AD UCCIDERE MIA SORELLA CHE CONTINUA A MENTIRMI?!?!?!" Urlò lui e mi scese una lacrima, ero una ragazza forte in tutti gli aspetti, ma sapere che mio fratello fosse triste e arrabbiato per colpa mia mi faceva sentire uno schifo "NON DICI NIENTE EH?! MA SI DAI, FACCIAMOCI UCCIDERE PER FARE I CRETINI NEL BOSCO ALLE 2 DI NOTTE, TANTO ISAAC NON SI ARRABBIERÀ!!?!" Disse imitandomi, stavo tremando, la sua presa sul mio polso si faceva più forte e le ferite si riaprirono facendo sgorgare sangue "A-Aiuto Isaac.. ti-ti prego Isaac... mi-mi stai facendo male.." scoppiai a piangere in silenzio mentre lui cercava di tornare normale, ma non ci riuscì "TU NON USCIRAI MAI PIÙ DALLA TUA CAMERA." Era serio, come non lo era mai stato "I-Isaac ti-ti prego.." continuai a piangere, lui mi lasciò il polso, guardò il soffitto e tirò fuori le unghie "CHIAMA SCOTT!!!" Urlava, forse più di prima e continuava a farmi paura, presi il telefono tenendo d'occhio Isaac che si stava trattenendo e chiamai di corsa Scott "Ehi Jasmine che c'è? Sono quasi le tre del mattino.." "Sc-Scott ti prego vieni.." "Jasmine che succede?" Chiese allarmato "Scott vieni ti prego..!" Lo pregai mentre continuavo a piangere "Arrivo immediatamente Jasmine non ti preoccupare!" Sentivo che si stava preparando "Scott ti prego... rimani al telefono.." continuavo a piangere, non riuscivo a smettere "Ehi ehi Jasmine, dimmi cosa succede..!" "I-Isaac..." risposi mentre guardavo mio fratello trattenere il suo lato animale: stava stringendo tra le mani la coperta "Jasmine? Jasmine?" "So-Sono qui... ti prego sbrigati.." "Sono quasi lì tranquil-" si interruppe quando mio fratello ringhiò e ululò "JASMINE?!" "SCOTT TI PREGO..." "APRIMI JASMINE!!" Scesi velocemente e andai ad aprire la porta mentre staccavo il telefono dall'orecchio con le mani tremanti "Dove è? JASMINE DOVE È ISAAC?!" Indicai il piano superiore "In camera mia..." Scott salì velocemente le scale, lo seguii ed entrammo in camera "ISAAC!!" Urlò Scott, mio fratello si girò verso di noi e piano piano iniziò a tornare normale "VATTENE JASMINE!! VATTENE DALLA MIA VISTA!!" Urlò Isaac, Scott si girò verso di me, mi guardò negli occhi preoccupato, mi fece cenno di uscire e così feci
