Capitolo 2

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Qualche settimana dopo il pranzo insieme, io, Nico e i ragazzi avevamo preso ad andare a giocare a basket nel campetto dietro la casa di Alex. La temperatura era un po' meno bassa e quindi potevamo stare all'aperto, facendo sport, senza assiderarci. Io come al solito arrivai in ritardo e parcheggiata la macchina, mi preparai a scendere quando notai la scena che si stava svolgendo di fronte a me.
Nico aveva la palla e Jules lo stava marcando, avevano entrambi maglie a maniche corte e joggers. I movimenti di Nico erano più fluidi e leggeri mentre Julian aveva uno stile più aggressivo, entrambi però se la stavano cavando egregiamente e nessuno dei due riusciva ad prevalere sull'altro.
All'improvviso Jace entrò in scena e si intromise tra i due riuscendo a prendere la palla e andare verso in canestro, tirò la palla e segnò. Fece la sua solita scenata di festa che consisteva nel scuotere i suoi stupidi capelli biondi, dimenare i fianchi e urlare qualcosa tipo "sono il migliore", ero già pronto ad uscire dalla macchina e urlargli che era uno sfigato, quando vidi Jules e e Nico che si stavano complimentando e Jules tirare su la maglia di Nico e battergli sugli addominali.
La sua pelle era chiara lì, pallida quasi. Aveva gli addominali appena definiti e la linea a v molto accentuata, che scendeva nei joggers leggermente calati che mostravano l'orlo dei boxer.
La bocca mi seccò e il mondo  si fermò, non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla mano di Julian che colpiva il suo addome, le goccioline di sudore che si muovevano e volavano in aria dai capelli scuri di entrambi.
La magia si interruppe con il rumore della mia suoneria, Alex mi stava chiamando, i ragazzi si girarono e io salutai.
"ehi Lightwood!" risposi mentre mi slacciavo la cintura e scendevo
"Ehi, io sono bloccato in casa con mio fratello piccolo- i rumori fuori campo erano di cartoni animati e macchinine- ma appena torna mia sorella arrivo al campetto, tu sei già lì?" chiese Alex
"Si si sono appena arrivato, ti stai perdendo Jace che balla, Dio quanto è strano quel tizio" camminai verso il campo. Nico mi corse incontro per salutarmi. Venne verso di me scompigliandosi i capelli, sorrideva e nel frattempo si stava sistemando i pantaloncini. Vidi la striscia di pelle bianca che spariva sotto il tessuto nero e deglutii, mi sentivo strano la voce del mio amico al telefono mi arrivava ovattata l'unica cosa a cui pensavo era quel sorriso birichino e la pelle bianca.
"Ehi Will? Ci sei? Sei ancora lì?"
"Ehm sì sì, scusa. Muoviti dai, ti aspettiamo per un tutti contro tutti" scossi la testa e feci un cenno di saluto a Nico e gli altri.
"Ciao! Alex dice che sta per arrivare e quindi devo rompervi il culo anche da parte sua. Quindi forza, giochiamo" mi tolsi la felpa e iniziammo a giocare.
Quello fu un errore.
Non avevo mai considerato il basket un gioco dall'alta carica sessuale, nemmeno quello femminile, eppure all'improvviso mi incantavo fissando le goccioline di sudore che scendevano dai capelli di Julian, le braccia di Jace che si rendevano per passare la palla, ma più di tutto la sensazione di Nico vicino a me, il suo odore mi stava destabilizzando tantissimo, tanto che cominciai a comportarmi in modo strano. Lo marcavo per stargli addosso, cercavo di farmi marcare solo da lui e quando ebbe la palla e mi avvicinai per rubargliela, lui si spinse indietro contro di  va me.
Sentii letteralmente il mio bacino che strisciava contro di lui, il suo odore si sprigionò attorno a me e sentii una scossa al basso ventre. 
Pensavo che si sarebbe spostato, insomma stavamo giocando a basket, non doveva essere stato intenzionale.
Si spostò e andammo avanti con il gioco, mi ero convinto che dovesse essere stato un incidente ma poco dopo io avevo la palla e stavo andando a canestro, quando Nico mi arrivò da dietro cercando di rubarmi la palla.
Mise male un piede e mi finì addosso.
Mentre cercavo di non perdere l'equilibrio, mi girai su me stesso finendogli di fronte e poco dopo percepii con chiarezza il suo bacino strisciare contro il mio.
La scossa di poco prima si intensificò e alzai lo sguardo sbalordito, mi trovai il suo viso con un sorriso birichino. Lanciai un piccolo strillo, persi la presa sul terreno e caddi all'indietro con lui sopra, durò un attimo ma sentii il suo sospiro sul collo. I brividi mi ricoprirono le braccia e ansimai.

La sera stessa scrissi a Tessa su Instagram
Da quel giorno cercai di evitare ogni contatto stretto con Nico, mi comportavo normalmente ma evitavo come la peste il suo contatto fisico. Cominciavo ad avere paura delle mie sensazioni, non riuscivo a capire come mai il contatto fisico con lui mi desse i brividi. Quindi non lo toccai più, all'inizio lui sembrava confuso ma poi pareva aver capito e cominció a comportarsi di conseguenza. Per essere più sicuro mi ero spostato vicino a Tessa, durante matematica, visto che oramai parlavamo spesso, sia in chat che dal vivo. Jace e Julian erano molto felici per me, continuavano a fare battutine idiote su me e lei che scopavamo. Non c'era stato nemmeno un bacio, lei era molto timida e io confuso, non sapevo se mi piacesse davvero. Era certamente una gran bella ragazza, con i boccoli scuri e due occhioni grigi profondi, un corpo molto bello. Era anche molto simpatica, avevamo molto in comune, i libri e l'amore per le serie tv, per esempio. E proprio per questo non volevo usarla, non era come le altre ragazze con cui ero stato. Avevo sempre avuto solo storielle di una notte, con tipe conosciute in discoteca o al campetto, ma con Tessa era diverso. Era dolce e bella, oltre che timidissima e sicuramente vergine, non volevo spezzarle il cuore. Così continuavo a rimandare.
Nico e io non parlavamo più molto, lui sembrava aver capito che avevo bisogno di spazio per Tessa e così pur continuando ad uscire con noi, ci eravamo un po' allontanati.

Una sera di dicembre, poco prima di Natale, avevamo in mente di andare a ballare al piccolo locale in centro, io inizialmente avevo pensato di evitare e stare con Tessa, visto che oramai ci eravamo baciati e stavamo insieme. Ma Jace voleva andare assolutamente visto che a detta sua aveva conosciuto una tipa, bellissima meravigliosa e sexy, a detta sua e che doveva assolutamente rincontrarla. Così avevo spiegato la situazione a Tessa e lei aveva annuito e sorriso, con un bacio mi aveva salutato e augurato  una bella serata .
Speravo davvero di passare una bella serata e tornare da lei, che riusciva a farmi sentire a mio agio e sempre apposto. Non avevo mai avuto problemi con le ragazze, ma odiavo legarmi e dipendere da una persona. Quindi mi ero sempre tenuto alla larga da relazioni serie. Con lei però mi sentivo bene. Non volevo mandare tutto a puttane.
Lei si fidava di me e io non avevo intenzione di mancarle di rispetto, ma il destino aveva in mente altre cose.

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