LUCE POV'S
"Non ci posso credere, me la ritrovo anche a lavoro.
Ma che cazzo."
Dissi a Daniele.
"Ma dai, guardala quanto è sexy, non sai le cose che le potrei fare."
Gli tirai un pugno sul braccio
"smettila, non sei divertente."
"Sei gelosa Luce?"
"Ma che cazzo dici.
Comunque dopo non ci sono, l'alba la guarderemo un altro giorno."
"Sei un cazzo di pacco.
Ora devo andare a cercare una bella ragazza che mi asciughi le lacrime che mi hai provocato."
Mi diede un bacio e se ne andò.
Feci due shot e li bevvi senza pensarci troppo.
"Luce smettila di bere, stai lavorando e ti vedo già alticcia" disse Fernando.
Fernando è l'uomo più viscido che abbia mai potuto conoscere, la prima volta che l'ho conosciuto, ci sono anche andata a letto, solo sesso, niente di importante.
È stata più l'emozione del "è maturo ci saprà fare", ma fu veramente deludente, lui infatti non riuscì a farmi venire e in tutto questo non durò neanche dieci minuti.
Ogni sabato è qui a rimorchiare qualche ragazzina o signora.
Non conosco bene la sua età, ma credo abbia 40'anni.
È alto e molto attraente, ma sono i suoi modi di fare che lo rendono un viscido di prima categoria.
"La signorina con cui stavi parlando prima, come ha accolto la mia bottiglia di tequila?"
"Lei non l'ha proprio guardata, ma le sue amiche ci stanno."
"Ma io vorrei tanto rimorchiare lei, tu la conosci giusto? Dammi qualche consiglio."
"No, non la conosco."
"E dai Luce, non fare la gelosa.
Lo sai che tra noi c'è stato solo sesso e niente di serio."
"Non sono per niente gelosa Fernando, come potrei, sei durato a malapena dieci minuti."
Gli feci l'occhiolino, ma lui:
"Te li faccio vedere dopo i dieci minuti, stronza di una ragazzina."
Aveva uno sguardo duro, indecifrabile, come se l'avessi pugnalato al cuore e adesso lui stesse per fare altrettanto.
Girò le spalle e tornò al suo tavolo.
Rimasi basita, un po' mi spaventò, ma lasciai perdere e continuai a lavorare.
La serata passo tranquilla, nel mentre bevevo qualche shot per riprendermi da tutta la situazione.
La testa un po' mi girava, ma ero ancora in me.
Erano circa le quattro e mezzo quando la serata terminò.
"Luce ti posso aspettare qui?"
Disse Lara poggiandosi sul bancone.
Ma quanto è bella, pensai.
"Sisi, io ho quasi finito, porto le bottiglie sul retro e andiamo."
"Io non ho la macchina, sono venuta con Roberta, potresti darmi uno strappo a casa?"
"Se non ha paura di una vecchia moto arrugginita va bene."
"Ci proverò, basta che vai piano."
"Certo certo."
Presi le bottiglie vuote ed uscì dal retro per buttarle nell'immondizia quando mi sentì una mano sul collo e una mano sulla coscia.
"Adesso ti faccio vedere io chi dura dieci minuti, cagna."
Era Fernando.
"Che cazzo fai Fernando, lo sai che se non è consenziente è stupro?"
Gli dissi, ma ero spaventata, tremavo.
Daniele se n'era andato con una ragazza e non era qui a difendermi e nel retro della discoteca non veniva mai nessuno, se non noi baristi per buttare la spazzatura.
Iniziò dalla coscia e stingendo la mia pelle salì fini all'inguine, con l'altra mano mi stringeva forte il collo, quasi non respiravo.
Mi dimenavo, ma lui stringeva e stringeva.
Iniziarono a scendere lacrime amare sul mio volto, lacrime di tristezza, lacrime di paura.
"Ti prego" ripetevo.
"Ti prego, smettila."
"Stai zitta stronza, non mi farò dire da una ragazzina che non so scopare, ora ti faccio vedere io."
Raggiunse le mutande, e quando fece per spostarle si fermò e cadde a terra.
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Ce N'Est Pas Mal
RomanceVoi credete nei colpi di fulmine? Io inizialmente no. E quando l'ho capito mi sono chiesta perché sono così diversa dagli altri? Il perché? L'ho capito grazie a Lei.